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La cerimonia di apertura dei Giochi olimpici è il momento in cui vengono ufficialmente dichiarati aperti i giochi olimpici. La cerimonia di apertura, così come quella di chiusura, segue un rigido protocollo codificato nella Carta Olimpica, l'insieme di norme che codifica il funzionamento del Comitato Olimpico Internazionale e la celebrazione dei Giochi olimpici.
Al comitato organizzatore di ogni paese spetta la redazione del programma della cerimonia di apertura che deve essere preventivamente sottoposto e approvato dal CIO.
Tutte le parti previste dal protocollo nonché i nomi delle Nazioni che stanno per sfilare sono annunciate prima in francese, poi in inglese e infine nella lingua del Paese ospitante (qualora questa sia diversa dalle prime due), e si alternano a momenti di spettacolo.
Dopo un breve momento artistico, anticipato dal countdown per l’inizio della cerimonia, fanno ingresso nello stadio il presidente del CIO e il Capo di Stato del Paese ospitante (o un suo delegato), che prendono posto nella tribuna autorità. Successivamente viene innalzata la bandiera del Paese mentre viene suonato il relativo inno nazionale.
Dopo un altro momento artistico ha luogo la sfilata dei Paesi partecipanti ai Giochi e degli atleti in gara nelle varie discipline.
Le delegazioni nazionali si susseguono in rigoroso ordine alfabetico, facendo riferimento al nome dello Stato nella lingua nazionale; fanno eccezione la Grecia, che tradizionalmente è il primo Stato a sfilare perché è la patria della città in cui sono nate le Olimpiadi, e la squadra del paese ospitante, che sfila per ultima. Alle Olimpiadi di Atene 2004 il portabandiera greco Pyrros Dīmas entrò per primo e la sfilata fu conclusa dal resto della squadra. Dal 2020, la nazione che ospiterà l'edizione successiva delle Olimpiadi è la penultima a sfilare.
Dopo i discorsi del presidente del comitato organizzatore e del presidente del CIO, la dichiarazione ufficiale di apertura dei giochi viene effettuata da parte del capo di Stato del paese ospitante seguendo una propria formula codificata che nel caso dei giochi estivi recita:
«I declare open the Games of ... (nome della città ospitante) celebrating the ... (numero dell'edizione dei giochi)... Olympiad of the modern era.»
«Dichiaro aperti i Giochi di ... (nome della città ospitante) celebranti la ... (numero dell'edizione dei giochi) Olimpiade dell'era moderna.»
Nel caso dei giochi invernali la formula è invece la seguente:
«I declare open the ... (numero dell'edizione dei giochi invernali) Olympic Winter Games of ... (nome della città ospitante)»
«Dichiaro aperti i ... (numero dell'edizione dei giochi) Giochi Olimpici invernali di ... (nome della città ospitante)»
Dell'arrivo della fiamma olimpica all'interno dello stadio principale dei giochi olimpici è responsabile il comitato organizzatore.
La fiamma apparve per la prima volta nei giochi invernali di Garmisch-Partenkirchen 1936, mentre la staffetta dei tedofori è stata introdotta nel 1952. Il legame della fiamma con Olympia è ancora più recente, infatti le prime torce olimpiche furono accese in Norvegia a casa dell'inventore dello sci moderno Sondre Norheim, mentre nel 1956 fu accesa a Roma. Rilevante e simbolica è invece la scelta dell'ultimo tedoforo, cioè di colui che accende la fiamma olimpica, il cui nome è tenuto segreto fino all’ultimo.
Edizione dei giochi estivi | Accensione della fiamma olimpica |
---|---|
Berlino 1936 | Fritz Schilgen (atletica leggera) |
Londra 1948 | John Mark (atletica leggera) |
Helsinki 1952 | Paavo Nurmi (atletica leggera) |
Melbourne 1956 | Ron Clarke (atletica leggera) |
Roma 1960 | Giancarlo Peris (atletica leggera) |
Tokyo 1964 | Yoshinori Sakaï (scolara) |
Città del Messico 1968 | Enriqueta Basilio (atletica leggera) |
Monaco 1972 | Günter Zahn (atletica leggera) |
Montreal 1976 | Sandra Henderson e Stéphane Préfontaine (atletica leggera) |
Mosca 1980 | Sergej Belov (pallacanestro) |
Los Angeles 1984 | Rafer Johnson (atletica leggera) |
Seoul 1988 | Chung Sun-Man, Kim Won-Tak, Sohn Mi-Chung |
Barcellona 1992 | Antonio Rebollo (tiro con l'arco) |
Atlanta 1996 | Muhammad Ali (pugilato) |
Sydney 2000 | Cathy Freeman (atletica leggera) |
Atene 2004 | Nikolaos Kaklamanakīs (vela) |
Pechino 2008 | Li Ning (ginnastica) |
Londra 2012 | Callum Airlie, Jordan Duckitt, Desiree Henry, Katie Kirk, Cameron McRitchie, Aidan Reynolds ed Adelle Tracey |
Rio De Janeiro 2016 | Vanderlei de Lima (atletica leggera) |
Tokyo 2020 | Naomi Ōsaka (tennis) |
Parigi 2024 | Marie-José Pérec (atletica leggera) e Teddy Riner (judo) |
L'introduzione ufficiale nel protocollo della cerimonia di apertura della liberazione di alcuni colombi, simbolo di pace, risale alle Olimpiadi di Anversa 1920 e da allora è sempre avvenuta. Fino al 1988 i colombi venivano fatti librare in volo prima dell'accensione della fiamma olimpica, ma il decesso di alcuni volatili incautamente posatisi sul braciere olimpico durante la cerimonia di apertura dei giochi di Seul ha fatto propendere per uno spostamento di questo punto del protocollo.
Pronunciato per la prima volta nel 1920 da un atleta belga, Victor Boin (nuotatore, pallanuotista e schermidore), il giuramento è molto simile a quello pronunciato dagli atleti dei giochi olimpici antichi. Il giuramento però viene pronunciato sulla bandiera olimpica e non più sulle interiora di animali sacrificati.
Il giuramento da parte di un giudice di gara è stato introdotto nel 1972, mentre nelle Olimpiadi di Rio 2016 è stato introdotto quello dell’allenatore.
A partire dalle Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018, invece, si tiene un solo giuramento.
Un atleta, un giudice ed un allenatore leggono le seguenti righe, una a testa rispettivamente:
«A nome di tutti gli atleti,
A nome di tutti i giudici, A nome di tutti gli allenatori e gli altri membri dell'entourage degli atleti» |
A quel punto l'atleta completa il giuramento con la seguente formula.
«Promettiamo di prendere parte a questi Giochi Olimpici rispettando le regole e nello spirito del fair play. Ci impegniamo a praticare lo sport senza doping e imbrogli, per la gloria dello sport, per l'onore delle nostre squadre ed in rispetto dei Principi Fondamentali dell'Olimpismo.» |
L'inno nazionale del paese ospitante è seguito dal programma artistico, solitamente tenuto segreto fino all'ultimo, e nel quale il comitato organizzatore cerca di mescolare elementi di protocollo, riferimenti culturali e spettacolarità per festeggiare l'inizio dell'evento sportivo.
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