Cenadi
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Cenadi è un comune italiano di 496 abitanti[1] della provincia di Catanzaro in Calabria.
Cenadi comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Calabria |
Provincia | Catanzaro |
Amministrazione | |
Sindaco | Francesco Casalinuovo (lista civica Impegno civico per Cenadi) dal 4-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 38°43′N 16°25′E |
Altitudine | 539 m s.l.m. |
Superficie | 11,92 km² |
Abitanti | 496[1] (31-12-2024) |
Densità | 41,61 ab./km² |
Comuni confinanti | Cortale, Olivadi, Polia (VV), San Vito sullo Ionio, Vallefiorita |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 88067 |
Prefisso | 0967 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 079024 |
Cod. catastale | C453 |
Targa | CZ |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Nome abitanti | cenadesi |
Patrono | san Giovanni Battista |
Giorno festivo | 24 giugno |
Cartografia | |
![]() | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Origini del nome
Storia
Riepilogo
Prospettiva
Il primo nucleo abitato di Cenadi è possibile sia sorto nel XII secolo per volontà di Ruggero d'Altavilla che aveva individuato la zona per le sue battute di caccia vista la grande quantità di boschi e selvaggina. Fu Casale della Baronia di San Vito e dunque infeudato ai Gironda per poi venire aggregato al Principato di Squillace dal 1414 al 1619 sotto il dominio di casa Borgia. Appartenne ai Fosselli e alla casata Ravaschieri di Girifalco dal 1631 al 1634. In seguito fu Casale dei duchi Caracciolo di Girifalco i quali lo mantennero fino all'eversione della feudalità nel 1806, tranne per un breve periodo nel quale lo detennero un'altra linea dei Caracciolo. L'ordinamento francese del 1799 disposto dal generale Championnet lo includeva nel cantone di Satriano, mentre il successivo decreto francese del 19 gennaio 1807 lo includeva nel governo di Monteleone. Divenne comune il 4 maggio 1811.[3][4]
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 aprile 2000.[5]
«D'argento, al San Giovanni Battista, posto in maestà, di carnagione, succintamente coperto da pelli di capra al naturale, aureolato d'oro, capelluto e barbuto di nero, col mantello di rosso posto sulla spalla sinistra e scendente fino ai piedi, benedicente con la mano destra, tenente con la mano sinistra il libro d'argento, sostenente l'agnello riposante, dello stesso, tenente con la detta mano la croce tipica del Battista, posta in sbarra alzata, d'oro, il Santo accompagnato in capo dalla cometa d'azzurro con la coda in sbarra, sinistrata e addestrata
da due stelle di sei raggi, dello stesso, il Santo accompagnato dalla torre di rosso, mattonata e chiusa di nero, una sola metà visibile, uscente dal fianco sinistro, merlata alla guelfa di cinque, due merli e mezzo visibili, il Santo e la torre sostenuti dalla pianura erbosa di verde. Ornamenti esteriori da Comuni.»
Monumenti e luoghi d'interesse
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[6]

Economia
Infrastrutture e trasporti
Il comune è interessato dalle seguenti direttrici stradali:
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 24 novembre 1997 | Fulvia Geracioti | lista civica | sindaco | |
24 novembre 1997 | 24 maggio 1998 | commissario straordinario | |||
24 maggio 1998 | 27 maggio 2002 | Giovanni Maltese | lista civica di centro-sinistra | sindaco | |
27 maggio 2002 | 28 maggio 2007 | Giovanni Maltese | lista civica di centro-sinistra | sindaco | |
28 maggio 2007 | 7 maggio 2012 | Alessandro Teti | lista civica indipendente | sindaco | |
7 maggio 2012 | 11 giugno 2017 | Alessandro Teti | lista civica Per continuare insieme | sindaco | |
11 giugno 2017 | 27 luglio 2020 | Alessandro Teti | lista civica Cenadi progetto comune | sindaco | |
27 luglio 2020 | 4 ottobre 2021 | Giuseppe Belpanno | commissario straordinario | ||
4 ottobre 2021 | in carica | Francesco Casalinuovo | lista civica Impegno civico per Cenadi | sindaco |
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
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