Cattedrale di Notre-Dame (Rouen)
edificio religioso di Rouen Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La cattedrale primaziale di Nostra Signora (in francese: primatiale Notre-Dame) è la cattedrale dell'arcidiocesi omonima e il monumento più insigne della città di Rouen, nella regione della Normandia, in Francia.
Cattedrale Metropolitana Primaziale di Nostra Signora Cathédrale Métropolitaine Primatiale Notre-Dame | |
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Stato | Francia |
Regione | Normandia |
Località | Rouen |
Coordinate | 49°26′25″N 1°05′42″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Maria |
Arcidiocesi | Rouen |
Stile architettonico | gotico |
Completamento | 1540 |
Sito web | (FR) Sito ufficiale |
Notre-Dame de Rouen è una delle più grandi e sfarzose chiese gotiche della Francia; la sua Tour lanterne vanta il primato di avere la guglia (flèche) più alta del paese e la terza d'Europa 96 metri dal suolo, che la rese l'edificio più alto del mondo fra il 1876 e il 1880. Dal 1862 è riconosciuta come monumento storico di Francia.[1] Si trova nella città vecchia, sulla riva destra della Senna, a poca distanza dalla piazza del Mercato Vecchio, dove Giovanna d'Arco fu arsa viva il 30 maggio 1431.
Riguardo all'edificazione della cattedrale di Rouen, si identificano sostanzialmente tre fasi costruttive.
La prima cattedrale a Rouen venne edificata alla fine del IV secolo per volere dell'arcivescovo San Victricio. L'esistenza di questa primitiva cattedrale venne comprovata nel 1986 dagli studi condotti dall'archeologo Jacques Le Maho.
La prima cattedrale venne distrutta nell'841, in seguito all'incendio di Rouen da parte dei Vichinghi. Nel X secolo, divenuta Rouen capitale del ducato di Normandia, si procedette a importanti lavori nella cattedrale, luogo di sepoltura dei primi duchi di Normandia. Il primo duca, Rollone, vi fu battezzato nel 912.
Nel 1030 l'arcivescovo Roberto il Danese fa ricostruire il coro e la sottostante cripta della cattedrale in stile romanico. Stando agli studi compiuti negli anni '30 del XX secolo dall'archeologo Georges Lanfry, il coro era dotato di deambulatorio, nel quale si aprivano tre cappelle absidali, come in quella dell'abbazia di Bernay, che getteranno le fondamenta dell'architettura normanna, divenendo il prototipo dell'architettura religiosa in Normandia, prima, e in Inghilterra, poi[2]. I lavori s'interrompono alla morte dell'arcivescovo nel 1037. Saranno ripresi solo con l'arcivescovo Maurilio (1055-1067), che costruirà il piedicroce e la torre nolare in pietra a forma piramidale, e consacrerà la chiesa il 1º ottobre 1063[3] alla presenza di Guglielmo il Conquistatore[4] e dei vescovi suffraganei. In quest'epoca, e per iniziativa di Maurilio, vennero trasferiti nella cattedrale i corpi dei duchi Rollone e Guglielmo I Lungaspada figlio di Rollone.
Nel 1144 l'arcivescovo Hugues d'Amiens assiste alla consacrazione della Basilica di Saint-Denis[5] su invito del suo amico l'abate Sugerio[3]. L'anno successivo inizia la costruzione della Tour neuve[5], un beffroi a sei metri più a nord della facciata della cattedrale romanica. Terminata nel 1164 e dedicata a San Romano, patrono della città, rappresenta l'introduzione dell'arte gotica nella cattedrale di Rouen. Si prosegue, infatti, col rifacimento dell'intera struttura della chiesa. Verso il 1170 la facciata principale è rifatta, aperta da tre portali: quello centrale volto a San Romano (oggi scomparso) e i due laterali, ancora presenti, dedicati a san Giovanni e santo Stefano. Si prosegue con la demolizione del piedicroce romanico e nel 1185 con l'elevazione delle prime campate gotiche, mentre il coro e il transetto restano aperti al culto. La notte di pasqua del 1200 un incendio distrugge il quartiere della cattedrale, risparmiando le nuove costruzioni. L'arcivescovo Gautier de Coutances, grazie ai fondi dati da Giovanni Senzaterra, lancia i lavori di ricostruzione affidandoli all'architetto Jean d'Andely[6] che prevede anche l'allungamento del coro. Nel 1204 Filippo Augusto assiste a una celebrazione nel piedicroce, utilizzabile[5]; nel 1206 viene consacrato nel nuovo coro il vescovo di Bayeux Robert des Ablèges[7].
Dal 1214 l'architetto Enguerran, succeduto a Jean d'Andely, lavora sulla cappella assiale. La costruzione del coro è in fase terminale nel 1220; il piedicroce viene completato fra il 1234 e il 1237 e con esso la cattedrale, che verrà consacrata ufficialmente dall'arcivescovo Pietro da Collemezzo. Nel 1280 l'arcivescovo Guillaume de Flavacourt concede il terreno di fronte al transetto nord, che permetterà a Jean Davy la costruzione della Corte dei Librai e, in seguito, l'elevazione della facciata sud. Le due torri inquadranti entrambi i fronti del transetto dovevano essere coperte da guglie, ma non vennero mai realizzate. In questo periodo si dà inizio alla costruzione del chiostro sulla Cour d'Albane, tuttavia si eleveranno solo l'ala orientale, sormontata da vaste sale, e una parte di quella meridionale. Il nome deriva da un collegio, fondatovi nel XIII secolo dall'arcivescovo Pietro da Collemezzo, nominato nel 1244 cardinale vescovo suburbicario di Albano.
Nel 1302 l'arcivescovo Flavacourt decide di realizzare una nuova e più vasta cappella assiale dedicata alla vergine[8].
I lavori riprendono nel 1370 quando si mette mano alla facciata principale, che sarà completata solo verso il 1450. Allora viene costruita una serie di arcate riempite con più di 60 statue, di probabile influenza inglese. Vennero eseguite da Jean Périer, e proseguite da Jean de Bayeux e Jenson Salvart. Quest'ultimo modificherà anche le finestre del cleristorio della cattedrale, per apportarvi più luce, e le nuove vetrate saranno realizzate da Jehan de Senlis.
Guillaume Pontifs divenuto il nuovo architetto della cattedrale nel 1462, prosegue i lavori alle finestre nel transetto nord e termina fra il 1468 e il 1478 la Tour Saint-Romain, sopraelevandola di un piano e aggiungendovi lo spioventissimo tetto in ardesia. Nel 1477-1479 riprende completamente la Librairie des Chanoines, "Libreria dei Canonici" (Biblioteca del Capitolo) realizzata da Salvart, e vi costruisce la splendida Escalier des Libraires, la "Scala dei Librai", che immette l'accesso alla biblioteca direttamente dal transetto della cattedrale. Il portale anteriore della Cour des Libraires, "Corte dei Librai", sarà terminato nel 1484[9].
La facciata principale si trova tuttavia squilibrata, dominata dall'unica torre di Saint-Romain; così Guillaume Pontifs, per volere dell'arcivescovo Robert de Croismare, inizia alla fine del 1485 la costruzione della fiammeggiante Tour de Beurre, cosiddetta perché finanziata con le elemosine versate dai fedeli per avere il diritto di consumare il burro durante la Quaresima[4][5].
Jacques Le Roux termina la tour du Beurre nel 1506, anche se il suo coronamento resterà incompiuto. Tuttavia la realizzazione della torre scombussola la facciata: appaiono delle fessure e il rosone costruito da Jean Périer verso il 1370 minaccia di spezzarsi. Si decide quindi di ricostruire il portale centrale, affidato a Roulland Le Roux che lo realizzerà fra il 1508 e il 1511. La decorazione e il timpano si devono a Pierre des Aubeaux.
La guglia gotica originale della torre nolare, detta l'Ago, risalente al XIII secolo, subisce un grave incendio il 5 ottobre 1514. L'anno seguente Roulland Le Roux consolida la torre e vi aggiunge un piano in previsione di una nuova guglia, ma il suo progetto per una struttura in pietra viene rifiutato. Sarà il darnétalese Robert Becquet che la realizzerà in legno ricoperto di piombo dorato, a forma piramidale di stile rinascimentale. Iniziata nel 1538 sarà terminata nel 1557 culminando ad un'altezza di 128 metri[10].
Durante le Guerre di religione la cattedrale viene saccheggiata dagli Ugonotti nel 1562, le statue mancanti ne sono la testimonianza, le tombe del Duca di Bedford e del cardinale d'Estouteville sono distrutte; le statue dei Santi e degli Arcivescovi sulla facciata sono decapitate[11].
Una tempesta nel 1683 colpisce gravemente la facciata principale, danneggia il rosone e abbatte tre delle quattro torrette di coronamento che cadono sulle volte e distruggono l'organo[11]. Un dono del Re Sole permette di ripristinare i danni.
Nel XVIII secolo il Capitolo della cattedrale intraprende dei lavori di ammodernamento. Nel 1734-1736 sopraelevano il coro, alleggerendolo dalle numerose tombe che lo ingombravano, e lo dotano di un nuovo altar maggiore opera di Cartault. Il pilastro centrale del portale principale viene rimosso per facilitare il passaggio delle processioni; le cancellate in rame che racchiudevano il coro dal 1526 vennero rimpiazzate con altre in rame dorate e lo jubé del XIII secolo sparì nel 1772, per essere sostituito da uno classico in marmo eseguito nel 1775 da Guillaume-Martin Couture.
Durante la Rivoluzione francese la cattedrale viene trasformata in Tempio della Ragione, la cappella della Vergine diviene un fienile e il resto dell'edificio una sala da concerti. Recupererà la funzione di cattedrale nel 1796[4].
Il 15 settembre 1822 un fulmine fa bruciare la guglia rinascimentale e l'architetto Jean-Antoine Alavoine propone la costruzione di una nuova, slanciatissima, guglia in ghisa in stile gotico. I lavori cominciano nel 1825 (la guglia è completata nel 1834), per finire però solo nel 1884 con la posa delle quattro guglie minori in rame opere di Ferdinand Marrou sui disegno di Jacques-Eugène Barthélémy.
Durante la Seconda guerra mondiale, il bombardamento di Rouen del 9 giugno 1940 colpisce il quartiere fra la cattedrale e la Senna, l'incendio arriva fino alla navata laterale della cattedrale. Nella notte fra il 18 e il 19 aprile 1944, durante il bombardamento da parte della Royal Air Force, la cattedrale è sventrata da sette ordigni, di cui uno, caduto nel coro, non esplose. Le navate laterali e le cappelle laterali sud sono distrutte, tranne quella di Sainte-Catherine, i cui archi rampanti saranno i soli a reggere la navata centrale. Uno dei quattro pilastri della crociera, sostenenti la guglia, è gravemente danneggiato; sarà rapidamente rinforzato per impedire il crollo della guglia. Lo spostamento d'aria delle esplosioni fa saltare quasi tutte le vetrate. Nel successivo bombardamento della cosiddetta Semaine rouge, portato a termine dall'aviazione statunitense tra il 30 maggio e il 5 giugno 1944, il 1º giugno la torre Saint-Romain s'incendia, causando la caduta delle campane; le fiamme si propagano alla navata laterale nord fino alla Cour des Libraires[5].
I lavori di restauro sono diretti da Albert Chauvel, architetto capo per i monumenti storici, e la cattedrale è riaperta al culto il 17 giugno 1956 in presenza del presidente René Coty.
Il 26 dicembre 1999 la tempesta Lothar provoca la caduta di una delle quattro guglie minori della torre nolare che precipitò sul tetto del coro, sfondandolo, e causò il danneggiamento degli stalli lignei all'interno. Sono seguiti subito lavori di ripristino che sono continuati con una grande campagna di restauro terminata nel maggio del 2015.
La cattedrale di Rouen domina tutta la città con la sua grande massa irta di torri e pinnacoli[6]. La sua architettura gotica tocca tutti gli stili concernenti il suo sviluppo, dal gotico primitivo a quello fiorito fino a quello fiammeggiante, in un lasso di tempo che va dal XIII al XVI secolo, senza escludere la guglia in stile neogotico della torre nolare. È stata il prototipo per tutte le chiese gotiche della regione.
La cattedrale è dotata di tre torri principali e di altre quattro, incompiute, che inquadrano le facciate laterali del transetto. Sulla facciata principale svettano due campanili, mentre dalla crociera si staglia la torre nolare.
La facciata principale, occidentale, è ritmata verticalmente in tre parti da quattro torrette terminanti in ricche guglie traforate. Nella zona inferiore si aprono i portali. I due laterali, più antichi, si presentano in uno stile gotico primitivo, ancora di sapore romanico. Realizzati fra il 1170 e il 1180 risalgono all'epoca dell'erezione della torre di San Romano, e rappresentano le opere più antiche della cattedrale, anche se i loro timpani vennero aggiunti nella prima metà del XIII secolo. Il portale centrale è l'ultimo elemento gotico aggiunto alla cattedrale. Dedicato alla Vergine, sostituisce quello precedente duecentesco dedicato a San Romano. Venne realizzato per rinforzare la facciata dopo l'erezione della Torre di Burro che ne scombussolò la stabilità. Tutta la parte superiore della facciata, il rosone e le paraste gotiche traforate laterali con la moltitudine di statue venne realizzata fra il 1370 e il 1420. Questa tipologia di decorazione è unica in Francia, ma assai comune in Inghilterra, da cui se ne deduce una certa influenza. La facciata è coronata da una serie di ghimberghe gotiche-fiorite alternativamente piene e traforate, eseguite nel 1386-1387 da Jean Périer.
I lati rivolti a nord e a sud sono ritmati dalla sequenza delle campate, aperte da quadrifore nella parte alta corrispondente al cleristorio e dalle grandi polifore delle cappelle laterali coronate da ghimberghe traforate. Scandiscono l'insieme i caratteristici archi rampanti, elemento tipico delle chiese gotiche, da cui sporgono i doccioni con gargouilles. Tutta la visuale converge sulla torre nolare che domina, svettando dalla crociera, tutta la massa architettonica della cattedrale.
Nel lato settentrionale si apre un chiostro, la Cour d'Albane, duecentesco, incompiuto. Si elevarono solo l'ala orientale, sormontata da vaste sale, e una parte di quella meridionale. Il nome deriva da un collegio, fondatovi nel XIII secolo dall'arcivescovo Pietro da Collemezzo, nominato nel 1244 cardinale vescovo di Albano.
I due prospetti dei bracci del transetto sono aperti ciascuno da un ricco portale ogivale a ghimberga sormontato da un grande rosone con timpano e ghimberga. Entrambi i fronti sono inquadrati da due agili pinnacoli e ancora da due torri gemelle, costruite nel XIII secolo, che dovevano reggere delle guglie in pietra mai realizzate[12].
«c'est un chef-d'œuvre d'une école de constructeur et d'appareilleurs, qui n'avaient pas alors son égale en France ("è un capolavoro di una scuola di costruttori e installatori, che non aveva allora il suo pari in Francia").[14]»
Oltre il transetto meridionale, lungo il fianco del coro della cattedrale, in rue des Bonnetiers, s'innestano diversi edifici duecenteschi utilizzati dal Capitolo come Sacrestia dei Canonici, Vestiario e Archivio. All'estremità della cattedrale sporge la Cappella della vergine, dalle alte finestre ogivali coronate da ghimberghe e inquadrate da contrafforti sormontati da pinnacoli. Sulla punta di colmo del tetto si erge una statua dorata della Vergine, realizzata nel 1541 da Nicolas Quesnel[12]; mentre il colmo del tetto del coro accoglieva fino al XVIII secolo una statua equestre in piombo dorato di San Giorgio che uccide il Drago. Dietro la cattedrale si erge il Palazzo Arcivescovile, il cui giardino interno ingloba la parte absidale con la cappella assiale.
La cattedrale di Rouen ha pianta a croce latina divisa in tre navate, con transetto, crociera sormontata da tiburio, profondo coro a deambulatorio e cappella assiale.
Il piedicroce è diviso in tre navate e dieci campate da possenti pilastri a fascio che reggono volte a crociera. L'alzato si sviluppa su quattro livelli: in basso le grandi arcate ogivali, che sono riproposte in versione ribassata nei sovrastanti matronei che, mai realizzati, si aprono direttamente sulle navate laterali. Il terzo livello, quello del triforio, presenta arcate ribassate che inquadrano una galleria di archetti trilobati; infine si apre il cleristorio, costituito dalle quadrifore realizzate nel 1370 in sostituzione delle precedenti trifore: ne resta una superstite nella prima campata nord. Nel fronte interno delle navate laterali, fra un'arcata e l'altra, è proposto un rivestimento di esili colonnine, contornanti i pilastri, atte a reggere mensoloni per supportare le mai realizzate tribune. Creano, tuttavia, un notevole effetto di chiaro-scuri.
I bracci del transetto sono anch'essi divisi in tre navate voltate a crociera. Corre tutt'intorno alla base delle navate laterali uno zoccolo costituito da un banco continuo in pietra sormontato da una serie di arcature ogivali cieche su esili colonne. Le finestre hanno conservato la loro forma originale duecentesca. Nella zona est di ciascun braccio si apre una cappella: quella del braccio nord, dedicata a san Romano, è abbellita da vetrate, di epoca rinascimentale, mentre la cappella a sud, dedicata a santa Giovanna d'Arco, ospita vetrate di epoca moderna.
Il coro, leggermente disassato verso nord, venne innalzato a partire dagli inizi del XIII secolo. Conta cinque campate e un'abside semicircolare composta da cinque spicchi. A differenza della navata centrale, il coro si alza su tre livelli, senza i matronei. Le arcate, ogivali, si presentano più strette e acute e i pilastri a fascio sono sostituiti da colonne dai capitelli a fogliami e ornati con teste. Al di sopra corre il triforio composto da una galleria cieca di arcatelle ogivali su agili colonnine, poggiante su un cornicione ornato di trilobi. Il cleristorio è aperto da grandi finestroni rifatti nel 1430 di sapore gotico-fiammeggiante. Uno jubé medievale chiudeva il coro a livello della crociera. Nel 1772 venne sostituito da uno barocco, realizzato su progetto dell'architetto Mathieu Le Carpentier. Si componeva di un portico ionico sostenuto da sei colonne in marmo bianco che inquadrava anche due altari; era sormontato da un gruppo in piombo dorato di Cristo fra la Madonna e San Giovanni[16]. Anche questo tramezzo scomparve, smontato nel 1884; se ne conserva qualche elemento.
L'altar maggiore, posto nell'abside, è stato ricomposto con elementi provenienti da diversi altari cittadini. Infatti l'altar maggiore, realizzato nel 1890 da Sauvageot, a sua volta in sostituzione di quello settecentesco di Cartault, andò distrutto dai bombardamenti del 1944. L'altare odierno si compone di una tavola in serpentino verde della Valle d'Aosta poggiante sui simboli dei quattro evangelisti in piombo dorato, scolpiti nel 1955 da André Bizette-Lindet[16] e sormontato dal grande crocifisso in piombo dorato di Clodion. I due angeli in bronzo dorato vennero eseguiti da Philippe Caffieri nel 1766 per la chiesa di Chartreux. Ai piedi dei gradini è un'iscrizione che indica il luogo di sepoltura del cuore di Carlo V di Francia.
Davanti all'altar maggiore si trovano gli stalli lignei del coro dotati di misericordie scolpite illustranti Scene della Bibbia e soggetti profani. Vennero commissionati dall'arcivescovo d'Estouteville nel 1441 quando ordinò la realizzazione di 96 scranni[17]. I lavori durarono dal 1457 al 1471 sotto la direzione di Philippot Viard (1457-1468), poi di Pierre Rémond (1468-1471) con aiuti di maestranze fiamminghe e francesi. Con la Rivoluzione francese scomparvero tutti i dossali con baldacchini e il trono episcopale venne bruciato. Gli stalli vennero in seguito restaurati dallo scultore Deschamps[18]. Ma la Tempesta Lothar del 1999 colpì una delle guglie minori in rame della torre nolare, e il suo crollo bucò le volte del coro distruggendo otto seggi. Oggi, con gli stalli conservati dentro il Palazzo Arcivescovile, ne restano in tutto 66.
Intorno al coro si trova il deambulatorio che, come il transetto, presenta l'alto zoccolo di arcature cieche, di fronte alle quali sono poste alcune delle statue originali della facciata. Lungo il deambulatorio sono conservate, alle finestre, belle vetrate duecentesche. Facendo il giro da sud a nord si aprono tre cappelle radiali, separate da una grande finestra: Cappella dei Santi Andrea e Bartolomeo, chiusa da una bella parasta gotico-fiammeggiante in pietra traforata, leggermente incurvata, opera del 1479 eseguita da Guillaume Pontifs per volere dell'arcidiacono Philippe de La Rose[19]; la Cappella della Vergine e la Cappella dei Santi Pietro e Paolo.
Nel deambulatorio trovano ancora posto le tombe di quattro duchi di Normandia, con belle statue giacenti marmoree:
Il deambulatorio accoglie anche la tomba dell'arcivescovo Hugues d'Amiens; l'effigie del vescovo giacente, risalente al XII secolo, è la più antica di questo genere in Francia.
La Chapelle de la Vierge, dedicata alla patrona della cattedrale, è la maggiore delle tre cappelle radiali che si aprono nel deambulatorio. Questa sorge lungo l'asse centrale della chiesa, aprendosi dietro l'altra maggiore. Venne edificata in stile gotico fiorito da Jean Davy fra il 1305 e il 1311[19], per volere dell'arcivescovo Guillaume de Flavacourt. Si sviluppa su tre campate e termina in un'abside pentapartita. Tutte le pareti sono aperte da grandi polifore su cui sono poste vetrate istoriate del XIV e XV secolo. Quelle dell'abside raffiguravano la Natività e l'Incoronazione della Vergine, ma furono disperse nel XIX secolo; le attuali provengono dalla chiesa cittadina di San Vincenzo, andata distrutta nei bombardamenti del 1944[16]. Le altre vetrate raffigurano Santi e Vescovi di Rouen.
Il sontuoso altare ligneo barocco venne scolpito tra il 1643 e il 1645 da Jean Racine e ospita la tela raffigurante L'Adoration des Bergers (L'Adorazione dei pastori), opera del pittore Philippe de Champaigne risalente al 1629.
La cappella ospita anche alcune tombe. Due particolarmente rilevanti, risalenti al XVI secolo, sono poste a sinistra e a destra dell'altare:
L'organo a canne della cattedrale, che ne sostituisce uno del 1683, è stato costruito nel 1956 da Jacquot-Lavergne e inaugurato lo stesso anno da Marcel Dupré[21]. Lo strumento, che riutilizza la cassa di quello precedente, ha quattro tastiere di 61 note ciascuna e una pedaliera di 32. La sua trasmissione è mista.[22]
Nei pressi del presbiterio, si trova un secondo organo a canne, costruito da Aristide Cavaillé-Coll nel 1896 e destinato originariamente all'abitazione di Marcel Dupré. Lo strumento, a trasmissione meccanica, ha due tastiere di 56 note ciascuna e pedaliera di 30 note.[23]
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