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catechismo promulgato da papa Pio X Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Catechismo di Pio X è una sintesi di un catechismo unico del Congresso Catechistico Nazionale svolto a Piacenza nel 1889[1][2] e quando divenne papa Pio X,[3] nella Cattedra di San Pietro dopo due anni, venne esposto come disciplina con l'enciclica Acerbo Nimis e richiesto per la diocesi di Roma; è strutturato in domande brevi con relativa risposta. Il testo fu successivamente adottato in tutta Italia[4][5].
Catechismo di San Pio X | |
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Titolo originale | Compendio della Dottrina Cristiana |
Compendio della Dottrina Cristiana, un'edizione del 1906, Milano, Premiata tipografia Pont. ed Arciv. di San Giuseppe | |
Autore | Papa Pio X |
1ª ed. originale | 1905 |
Genere | Letteratura cristiana |
Sottogenere | Catechismo |
Lingua originale | italiano |
«– Chi è Dio?
– Dio è l'Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra.»
Il catechismo di Pio X detto più comunemente Catechismo di San Pio X dopo che l'autore divenne Santo come titolo originario Compendio della dottrina cristiana[6], meglio conosciuto come Catechismo Maggiore, nell'edizione del 1905[6], con 993 domande e risposte[7], e come Catechismo della dottrina cristiana nell'edizione del 1912[8][9], con 433 domande e risposte[10]. Fu stampata anche l'edizione ridotta nota con il titolo Primi Elementi della Dottrina Cristiana[11] dedicata in particolare a bambini e ragazzi, contenente un minor numero di domande ed era a volte corredata di illustrazioni che sono rimaste nella memoria di due generazioni di italiani. Domande e risposte venivano normalmente fatte imparare a memoria durante la catechesi, pur contenendo a volte dei concetti difficili: l'idea che stava alla base di questo sistema di insegnamento è che memorizzare queste domande sarebbe tornato utile ai bambini una volta raggiunta l'età adulta, quando ne avrebbero compreso pienamente il significato[12].
Prima che San Pio X componesse i suoi vari catechismi, erano adottati altri catechismi: Dottrina cristiana breve e Dichiarazione più copiosa della dottrina cristiana, composti dall'illustre cardinale San Roberto Bellarmino, i quali furono per tre secoli i catechismi ufficiali della Chiesa cattolica[13]; il Catechismo del Concilio di Trento o Catechismo Tridentino e il catechismo di Pietro Canisio che apparve nel 1555 sotto il titolo di Summa doctrinae christianae[14], fu pensato come una risposta a Martin Lutero e fu ristampato, soltanto nel periodo in cui Canisio visse, ben 200 volte. Un altro catechismo che precedette quello di Pio X e che è ad esso molto simile è quello composto dal beato Sebastiano Valfré (1629-1710), sempre articolato in domande e risposte, ma concepito più per il dialogo e la spiegazione, piuttosto che per la ripetizione a memoria[15].
Quella di Pio X è un'opera fatta realizzare elaborando un testo precedente, da lui scritto come metodo per l'insegnamento della dottrina ai ragazzi quando era ancora vescovo di Mantova, avendo a che fare principalmente con povera gente figlia di una società contadina. Va considerata quindi come un'opera figlia del suo tempo, studiata per essere compresa da una società dove ancora la cultura era poco diffusa[16].
Nel 1956 è stato scritto un manuale per la comprensione del Catechismo, Spiegazione del Catechismo di San Pio X, utile come guida per i catechisti o per la formazione dottrinale delle persone di ogni età[17].
Dopo il Concilio Vaticano Secondo il Catechismo di San Pio X cadde generalmente in disuso e fu progressivamente abbandonato, per poi essere ufficialmente sostituito dal Catechismo della Chiesa Cattolica, pubblicato nel 1992.
Al giorno d'oggi il Catechismo di Pio X viene considerato come uno dei simboli della Chiesa precedente il secondo Concilio Vaticano[18] e ne fanno l'uso più attivo i cattolici tradizionalisti[19].
Nell'ambito di un'intervista rilasciata al mensile 30 Giorni nel 2003, il cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI, dichiarò a proposito:
«La fede come tale è sempre identica. Quindi anche il Catechismo di san Pio X conserva sempre il suo valore. Può cambiare invece il modo di trasmettere i contenuti della fede. E quindi ci si può chiedere se il Catechismo di san Pio X possa in questo senso essere considerato ancora valido oggi. Credo che il Compendio che stiamo preparando possa rispondere al meglio alle esigenze di oggi. Ma questo non esclude che ci possano essere persone o gruppi di persone che si sentano più a loro agio col Catechismo di san Pio X. Non bisogna dimenticare che quel Catechismo derivava da un testo che era stato preparato dallo stesso Papa quando era vescovo di Mantova. Si trattava di un testo frutto dell’esperienza catechistica personale di Giuseppe Sarto e che aveva le caratteristiche di semplicità di esposizione e di profondità di contenuti. Anche per questo il Catechismo di san Pio X potrà avere anche in futuro degli amici.»
Nell'udienza generale del 18 agosto 2010 dichiarò:
«Fin dagli anni in cui era parroco aveva redatto egli stesso un catechismo e durante l’Episcopato a Mantova aveva lavorato affinché si giungesse ad un catechismo unico, se non universale, almeno italiano. Da autentico pastore aveva compreso che la situazione dell’epoca, anche per il fenomeno dell’emigrazione, rendeva necessario un catechismo a cui ogni fedele potesse riferirsi indipendentemente dal luogo e dalle circostanze di vita. Da Pontefice approntò un testo di dottrina cristiana per la diocesi di Roma, che si diffuse poi in tutta Italia e nel mondo. Questo Catechismo chiamato "di Pio X" è stato per molti una guida sicura nell’apprendere le verità della fede per il linguaggio semplice, chiaro e preciso e per l’efficacia espositiva.»
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