Castello dei conti di Modica (Alcamo)
castello ad Alcamo, Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il castello dei conti di Modica (o Castello di Alcamo[1]) è un castello di epoca medievale situato nel centro della città di Alcamo (provincia di Trapani).
Castello dei conti di Modica | |
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Vista del Castello dei conti di Modica | |
Ubicazione | |
Stato | Regno di Sicilia |
Stato attuale | Italia |
Regione | Sicilia |
Città | Alcamo |
Indirizzo | Piazza della Repubblica |
Coordinate | 37°58′46″N 12°58′01″E |
Informazioni generali | |
Tipo | castello |
Primo proprietario | Enrico e Federico Chiaramonte |
Condizione attuale | restaurato |
Visitabile | sì (da mercoledì a domenica) |
[1] | |
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Nel 1340 re Pietro II aveva concesso a Raimondo Peralta terram Alcami et prefatum castrum Bonifati, senza alcuna menzione del castello;[2] esso, infatti, si trova citato per la prima volta in un diploma del 1391. In questo documento re Martino I confermava ad Enrico Ventimiglia conte di Alcamo, la concessione fatta a suo padre, Guarnerio, da parte del re Federico III de la terra e lu Castellu di Alcamu.[2]
La costruzione del castello fu così iniziata dalla famiglia Peralta intorno al 1340 da Raimondo Peralta conte di Caltabellotta, e fu terminata nel 1350, sotto i feudatari Enrico e Federico Chiaramonte;[3] esso venne utilizzato come dimora e struttura difensiva fino al XVI secolo. Se provvisto di munizioni e viveri, era in grado di resistere per un mese e mezzo, ospitando 30 compagnie di soldati.[2]
Nel 1392 re Martino e la sua consorte furono ospiti del castello dopo la sconfitta dei Chiaramonte.[3]; durante il suo ritorno dalla vittoria a Tunisi, il 1º settembre 1535, in una delle torri del castello soggiornò per tre giorni l'imperatore Carlo V,[1][3] assieme alla sua corte e l'infanta Eleonora d'Aragona.[3]
Nel periodo tra il 1410 e il 1812 il castello fu proprietà dei Cabrera, Conti di Modica,[4] da cui prese il nome. Nel 1534 il castello subì l'attacco del pirata islamico Barbarossa.[3]
Nel periodo tra il 1583 e il 1589 fu oggetto di tre restauri.[1] In seguito alla morte dell'ultima contessa di Modica, intorno agli inizi del 1800, il castello venne acquistato all'asta dalla famiglia degli Stuart.[4]
A partire dal 1828, in seguito ad una sentenza del Tribunale di Trapani, il Comune di Alcamo prese possesso del castello e negli anni seguenti fu nuovamente oggetto di restauro (1870)[5] e utilizzato come sede degli uffici comunali, prigione (fino al 1968) e stalla.[1][3]
Nel 1870 il castello fu trasformato in carcere.[6] Tali trasformazioni, assieme alla mancanza di opere manutentive, contribuirono a degradare lo stato di conservazione del castello, che venne messo in luce da un rilievo svolto nel 1979.[6]
Si resero necessari dunque ulteriori restauri (avvenuti tra il 2000 e il 2010), in seguito ai quali il castello è stato utilizzato per ospitare il Museo Etnografico, l'Enoteca Storica Regionale,[1] il Museo del Vino e delle Tradizioni, un'esposizione permanente dei pupi siciliani, e una mostra dedicata alle opere scultoree di Nicola Rubino.[4] Inoltre in un salone al primo piano vengono celebrati i matrimoni civili.[4]
A seguito della comparsa di alcune crepe nella struttura,[7][8] il castello venne chiuso prima dal 2011 al 2013[9] e poi fino a dicembre 2015, quando venne riaperto al pubblico, sebbene alcune parti siano rimaste non agibili per motivi di sicurezza.[10]
La pianta del castello è romboidale,[1] con al centro un cortile di forma pressoché rettangolare.[3]
La struttura è formata principalmente da conci in pietra tagliati in maniera grossolana, a parte in corrispondenza degli spigoli delle torri e delle aperture, dove stati utilizzate delle pietre perfettamente squadrate e ammorsate tra loro.[6]
In corrispondenza dei vertici si ergono quattro torri merlate (due a pianta quadrata e due a pianta circolare[1]), ciascuna delle quali aveva delle funzioni specifiche; in particolare:
La torre circolare a sud-ovest reca inoltre lo stemma della città di Alcamo, scolpito in marmo.[6]
Sui lati del castello si aprono inoltre finestre bifore e trifore di derivazione gotico-catalana.[1]
I locali del piano terra comprendevano una cappella, le stanze del cappellano e dei servi e una cella di isolamento,[4] mentre al primo piano si trovavano un salone per ricevimenti con annessa anticamera, lo studio del conte, le camere da letto con relativo corridoio e un'altra cella di isolamento.[4]
In passato era cinto da mura che avevano lo scopo di ostacolare l'assedio del castello da parte di macchine da guerra.[11]
Originariamente era dotato di tre porte, disposte sui lati sud, ovest e nord.[11] Ciascuna porta si apriva su una piazza:[4]
Secondo un'ipotesi ancora da confermare, sotto il castello inoltre si troverebbero delle fosse carcerarie utilizzate tra la fine del XIV secolo e il XVIII secolo per la reclusione dei re.[12]
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