Carzano
comune italiano, in provincia autonoma di Trento Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Carzano (Carthàn o Carzàn in dialetto trentino[4][5]) è un comune italiano di 519 abitanti della provincia di Trento.
Carzano comune | |
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Chiesa della Madonna della Neve | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Amministrazione | |
Sindaco | Nicoletta Trentinaglia (lista civica) dal 20-09-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 46°04′15.28″N 11°29′37.64″E |
Altitudine | 433 m s.l.m. |
Superficie | 1,82 km² |
Abitanti | 518[1] (01-01-2022) |
Densità | 284,62 ab./km² |
Comuni confinanti | Castelnuovo, Scurelle, Telve |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 38050 |
Prefisso | 0461 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 022043 |
Cod. catastale | B856 |
Targa | TN |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 066 GG[3] |
Nome abitanti | carzaneri |
Patrono | Nostra Signora della Neve |
Giorno festivo | 5 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Carzano nella provincia autonoma di Trento | |
Sito istituzionale | |
Carzano è il più piccolo comune della provincia di Trento (primato che spettava, fino al 2015, a Fiera di Primiero), e il secondo più piccolo di tutta la regione Trentino-Alto Adige (dopo Caines)[6].
Durante la prima guerra mondiale Carzano è stata teatro, nel settembre 1917, di un episodio bellico di cui fu protagonista il maggiore del Servizio Informazioni (ITO) Cesare Pettorelli Lalatta. Si tratta del cosiddetto "sogno di Carzano" che, se realizzato come pianificato dal Pettorelli Lalatta, avrebbe consentito alle truppe italiane di dilagare in Valsugana e portarle forse fino a Trento. L'azione fallì, non per colpa del Pettorelli Lalatta, ma perché mal condotta dai generali preposti alla sua realizzazione[7]. Come da suo desiderio, Cesare Pettorelli Lalatta è sepolto nel cimitero di Carzano.
Lo stemma e il gonfalone sono stati approvati con deliberazione della Giunta provinciale del 2 giugno 1989, n. 6082.[8]
«Troncato: nel 1° d'argento, calzato di rosso. Le partizioni caricate rispettivamente d'un'ascia e d'un arpione da fluitazione d'argento, posti in croce di sant'Andrea; di una croce patente scorciata rossa; di un fusto di cardo fiorito, d'oro, posto in sbarra; nel 2° d'azzurro, al ponte ligneo coperto, d'oro, sostenuto da due spalle ed un pilastro in muratura dello stesso, posto sopra una riviera scorrente d'argento. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso; a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale legate da un nastro d'oro e d'azzurro.»
Lo scudo riporta al centro il vecchio ponte sul torrente Maso, contornato da ascia, angero e un cardo, in alto, fronde di alloro e quercia, in basso, il tutto in campo rosso e blu.[9]
«Drappo trinciato di rosso e di bianco del rapporto di 5/8, bordato e frangiato d'argento, terminante in punta a tre pendoni ed al bilico con due aperture quadrate, caricato al centro dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti accostato in capo dalla dicitura "Comune" ed in punta da quella "di Carzano", disposta su due righe, il tutto d'argento. Il bilico sarà unito all'asta, munita della cravatta dai colori nazionali e ricoperta di una fodera di velluto dai colori giallo e blu alternati, disposti a spirale, mediante un cordone a nappe, d'argento.»
Abitanti censiti[10]
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