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Questa lista raccoglie i capi di Stato italiani, dall'unità d'Italia (1861) ad oggi.
Da allora l'Italia è stata retta da quattro Re (appartenenti a Casa Savoia), due capi provvisori dello Stato (durante il periodo costituzionale transitorio fra i risultati del referendum del 2 giugno e l'entrata in vigore della Costituzione) e dodici Presidenti della Repubblica (intervallati per brevissimi periodi da presidenti supplenti).
Con la nascita del Regno d'Italia nel 1861, sul trono si installò la dinastia dei Savoia, precedentemente titolare del Regno di Sardegna.
# | Ritratto | Nome (nascita-morte) |
Regno | Stemma del Regno | |
---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | ||||
1 | Vittorio Emanuele II di Savoia[1] (1877-1959) |
17 marzo 1861 | 9 gennaio 1878 | ||
2 | Umberto I di Savoia[2] (1844-1900) |
9 gennaio 1878 | 29 luglio 1900 | ||
3 | Vittorio Emanuele III di Savoia[3] (1869-1947) |
29 luglio 1900 | 9 maggio 1946 |
Dopo la liberazione di Roma Vittorio Emanuele III decise di ritirarsi a vita privata e nominare suo figlio Umberto Luogotenente generale del Regno, come stabilito dagli accordi tra le varie forze politiche del Comitato di Liberazione Nazionale, che prevedevano di «congelare» la questione istituzionale fino al termine del conflitto. Umberto, dunque, esercitò le prerogative di capo dello Stato senza tuttavia possedere la dignità di re, che restava in capo a Vittorio Emanuele III.
# | Ritratto | Nome (nascita-morte) |
Mandato | Stemma del Regno | |
---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | ||||
1 | Umberto di Savoia[4] (1904-1983) |
5 giugno 1944 | 9 maggio 1946 |
In vista dell'imminente referendum istituzionale, il re Vittorio Emanuele III venne indotto dai suoi consiglieri ad abdicare nel tentativo di separare le sorti della casata dalle proprie responsabilità personali riguardo l'avvento del fascismo. Gli succede suo figlio Umberto II di Savoia.
# | Ritratto | Nome (nascita-morte) |
Regno | Stemma del Regno | |
---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | ||||
4 | Umberto II di Savoia[4] (1904-1983) |
9 maggio 1946 | 13 giugno 1946 (de facto) 18 giugno 1946 (de iure) |
Il 2 giugno 1946 la Monarchia venne sostituita dalla Repubblica a seguito dell'esito di un referendum popolare. Umberto II lasciò l'Italia il 13 giugno successivo. I risultati definitivi della consultazione furono proclamati ufficialmente dalla Corte suprema di cassazione il 18 giugno 1946.
# | Ritratto | Nome (nascita-morte) |
Scrutini | Percentuale | Mandato | Partito di provenienza | Stendardo | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | ||||||||
1 | Alcide De Gasperi[5] (1881-1954) |
— | — | 18 giugno 1946[6] | 1º luglio 1946 | Democrazia Cristiana | Il 13 giugno del 1946 il Consiglio dei Ministri da lui presieduto procedette alla proclamazione della Repubblica e alla sua carica fu connessa la funzione accessoria di capo provvisorio dello Stato.[7] | ||
2 | Enrico De Nicola (1877-1859) |
1 | 71,2% (396 voti su 556) |
1º luglio 1946 | 26 giugno 1947 | Partito Liberale Italiano | |||
1 | 72,8% (405 voti su 556)[8] |
26 giugno 1947 | 31 dicembre 1947 |
Dalla nascita della Repubblica Italiana, si sono susseguiti dodici Presidenti della Repubblica.
A norma della Costituzione repubblicana, in Italia non è previsto, almeno in via formale, l'istituto della Vicepresidenza. In caso di impedimento del Presidente della Repubblica, è il Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, a essere chiamato a esercitarne le funzioni in supplenza (art. 86 della Costituzione). In questo caso, assume il titolo non ufficiale di Presidente supplente della Repubblica Italiana.
Dopo il referendum del 2 giugno 1946, che istituì la Repubblica, il Presidente del Consiglio dei ministri Alcide De Gasperi divenne anche Capo provvisorio dello Stato.
Il primo Presidente della Repubblica fu Enrico De Nicola, eletto per due volte Capo provvisorio dello Stato dall'Assemblea Costituente il 28 giugno 1946 e il 26 giugno 1947, in entrambi i casi al primo scrutinio; il 1º gennaio 1948, con l'entrata in vigore della Costituzione, assunse il titolo e le funzioni di Presidente, risultando, quindi, l'unico ad essere entrato in carica "di diritto".
Il primo presidente eletto secondo le modalità previste dalla Costituzione fu Luigi Einaudi.
Il presidente eletto con il più ampio margine fu Sandro Pertini, nel 1978, che ottenne l'82,3% dei consensi (832 voti su 1011). Giovanni Leone fu invece il presidente eletto, nel 1971, con il minor numero di consensi: il 51,4% (518 voti su 1008). La sua elezione fu anche la più difficile e lunga della storia repubblicana, in quanto richiese 23 scrutini, protraendo i lavori parlamentari per quasi 25 giorni. Le elezioni più brevi furono invece quelle di Francesco Cossiga (1985) e Carlo Azeglio Ciampi (1999), eletti entrambi al primo scrutinio.
Antonio Segni fu il primo presidente a dimettersi anticipatamente, nel 1964, a causa di una trombosi cerebrale.[9] Successivamente, Giovanni Leone (nel 1978) e Francesco Cossiga (nel 1992) si dimisero pochi mesi prima del termine del loro mandato a causa di contrasti con il Parlamento e i media.
Giorgio Napolitano è stato il primo presidente ad essere eletto per più di un mandato, seguito da Sergio Mattarella, che è attualmente il primo per durata del mandato. La presidenza più breve è stata invece quella di Enrico De Nicola (4 mesi e 12 giorni).
Il presidente più giovane al momento dell'elezione è stato Cossiga, eletto a 56 anni; il più anziano è stato Napolitano, eletto per il secondo mandato a 87 anni; il più anziano al momento dell'elezione per il primo mandato è stato Pertini, eletto a 81 anni.
Dal 22 settembre 2023, giorno della morte di Giorgio Napolitano, non ci sono ex presidenti della Repubblica in vita. Questa particolare situazione si è verificata per l'ultima volta tra il 1961 e il 1962.
Enrico De Nicola è l'unico ad aver ricoperto l'incarico di presidente sia del Senato sia della Camera (quest'ultimo ruolo svolto durante il Regno d'Italia); ricoprì, successivamente, anche il ruolo di presidente della Corte costituzionale. Nella sua vita rivestì quindi la prima, la seconda, la terza e la quinta carica dello Stato.
Francesco Cossiga fu il primo presidente a non aver fatto parte della Costituente, Saragat l'unico (durevole) segretario di partito e l'unico[verificare] presidente di una commissione permanente o organo parlamentare e Napolitano l'unico ad essere stato parlamentare europeo.
Il presidente della Repubblica rimasto nel suo ruolo più a lungo è Mattarella, mentre quello rimasto per meno tempo è stato De Nicola. La fine del mandato è stata determinata per alcuni dal termine naturale dello stesso, per altri da dimissioni di cortesia, ovvero dimissioni anticipate solo di qualche giorno rispetto alla conclusione regolare del mandato per permettere l'entrata in carica del successore già eletto. Altri casi sono stati più traumatici, come le dimissioni per malattia di Segni, o per dinamiche politiche, come nei casi di Leone e Cossiga.
# | Giorni | Presidente | Mandato | Natura della fine del mandato | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | |||||
1 | 3 562[29] | Sergio Mattarella | 3 febbraio 2015 | in carica | Presidente per due mandati: il primo di 2 557 e il secondo di 1 005 giorni.[29] | |
2 | 3 166 | Giorgio Napolitano | 15 maggio 2006 | 14 gennaio 2015 | Dimissioni anticipate | Presidente per due mandati: il primo di 2 534 e il secondo di 632 giorni. |
3 | 2 557 | Giovanni Gronchi | 11 maggio 1955 | 11 maggio 1962 | Termine naturale | |
4 | 2 556 | Giuseppe Saragat | 29 dicembre 1964 | 29 dicembre 1971 | Termine naturale | |
5 | 2 555 | Luigi Einaudi | 12 maggio 1948 | 11 maggio 1955 | Termine naturale | |
6 | 2 554 | Carlo Azeglio Ciampi | 18 maggio 1999 | 15 maggio 2006 | Dimissioni di cortesia | |
7 | 2 547 | Sandro Pertini | 9 luglio 1978 | 29 giugno 1985 | Dimissioni di cortesia | |
8 | 2 543 | Oscar Luigi Scalfaro | 28 maggio 1992 | 15 maggio 1999 | Dimissioni di cortesia | |
9 | 2 492 | Francesco Cossiga | 3 luglio 1985 | 28 aprile 1992 | Dimissioni anticipate | Dimessosi in disaccordo con la situazione politica italiana d'allora. |
10 | 2 360 | Giovanni Leone | 29 dicembre 1971 | 15 giugno 1978 | Dimissioni anticipate | Dimessosi per vicende legate allo scandalo Lockheed. |
11 | 940 | Antonio Segni | 11 maggio 1962 | 6 dicembre 1964 | Dimissioni per impedimento permanente | Già in stato di sospensione per indisposizione dal 10 agosto 1964. |
12 | 132 | Enrico De Nicola | 1º gennaio 1948 | 12 maggio 1948 | Termine naturale | Già capo provvisorio dello Stato per 551 giorni. |
Alla proclamazione della prima Repubblica Italiana (repubblica sorella della Francia rivoluzionaria, che comprendeva parte dell'Italia settentrionale preunitaria), avvenuta il 26 gennaio 1802, l'allora primo console di Francia Napoleone Bonaparte assunse per primo nella storia il titolo di Presidente della Repubblica Italiana: nonostante ciò, Napoleone non è annoverato nell'elenco di questa pagina, che riguarda soltanto la Repubblica Italiana costituita a partire dal 1946, dopo la caduta del regime fascista e la fine della seconda guerra mondiale e dotata della Costituzione, entrata in vigore il 1º gennaio 1948.
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