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pittrice e scultrice greca antica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Calliroe (in greco antico: Καλλιῤῥόη?, Kallirrhoē; in latino Callirrhoe) o Cora (Κόρα, Kora) Sicionide[1] (Sicione, fl. circa VII-VI secolo a.C.[1] – ...) è stata un'artista greca antica, pittrice e scultrice, figlia e discepola di Butade (per questo detta anche Dibutade), ceramista e scultore.
È considerata la prima artista in quanto tale di cui ci siano testimonianze oggettive.[1]
È accreditata, assieme al padre, come l'inventrice del rilievo.[2]
Plinio racconta nella sua Storia naturale[3] che Calliroe ebbe l'intuizione di tracciare col carboncino l'ombra del suo amante (in base a come viene rappresentato, forse un pastore-guerriero, com'era consuetudine all'epoca per un soldato greco benestante possedere e proteggere degli armenti da pascolo), disegnandone così il profilo riflesso su una parete dalla luce, di una lampada lì accanto. Gli antichi Greci considerano questa l'origine della pittura.[2][4][5]
Suo padre applicò l'argilla a quelle stesse linee d'ombra, conservandone i contorni, e poi riscaldò questo profilo di terra: così ebbe origine la scultura in rilievo.[2] Questo lavoro fu considerato il primo rilievo ceramico, e fu conservato come dono per circa 200 anni presso il Ninfeo di Corinto prima di esser distrutto da un incendio, quando i Romani sotto Lucio Mummio saccheggiarono la città nel 146 a.C.[2]
Il mito di Calliroe ha impressionato tanto i posteri, ed è stato rappresentato molte volte nella storia dell'arte, in particolare da Jean-Baptiste Regnault ne L'origine della pittura.
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