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linguaggio usato per definire la formattazione di documenti HTML, XHTML e XML Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Cascading Style Sheets, meglio noto come CSS (in italiano fogli di stile a cascata), è un linguaggio usato per definire la formattazione di documenti HTML, XHTML e XML, ad esempio i siti web e relative pagine web. Le regole per comporre il CSS sono contenute in un insieme di direttive (Recommendations) emanate a partire dal 1996 dal W3C.
Cascading Style Sheets | |
---|---|
Estensione | .css
|
Tipo MIME | text/css
|
Uniform Type Identifier (UTI) | public.css
|
Sviluppatore | W3C |
1ª pubblicazione | 17 dicembre 1996 |
Formato aperto? | Sì |
Sito web | www.w3.org/TR/CSS |
L'introduzione del CSS si è resa necessaria per separare i contenuti delle pagine HTML dalla loro formattazione o layout e permettere una programmazione più chiara e facile da utilizzare, sia per gli autori delle pagine stesse sia per gli utenti, garantendo contemporaneamente anche il riutilizzo di codice ed una sua più facile manutenzione.
Per permettere agli autori di poter plasmare liberamente l'aspetto delle pagine web, dal 1993 in poi Netscape Navigator ed Internet Explorer, i due software di navigazione che si disputavano gli utenti nella nota guerra dei browser, presentarono tag proprietari, ovvero non aderenti agli standard né compatibili con i browser concorrenti. Un esempio di questi tag era <font>
che andava a definire il font dei caratteri.
Questi tag proprietari di formattazione erano l'unico modo per gli autori di definire la formattazione, così il loro uso è diventato molto intenso. Tuttavia questi tag presentavano tre problemi:
Un'ulteriore questione era, nelle pagine web non standard, l'uso del tag <table>
(le tabelle) per realizzare l'impaginazione delle pagine web. L'impaginazione tabellare viene considerata deprecabile dai puristi, in quanto le tabelle sono pensate per impaginare dati tabulari e non layout web. Oltre a questo, l'uso delle tabelle comporta anche svantaggi pratici: aumento del peso delle pagine, come già indicato al problema 1, e peggioramento dell'accessibilità, in quanto l'ordine logico dei dati può dover essere sacrificato per motivi di layout.
Un altro modo di creare siti web negli anni 90 e 2000 (fino al suo abbandono il 31 dicembre 2020 da parte di Adobe[1]) era Adobe Flash che permetteva (in modo vettoriale) di creare animazioni, trasformazioni e in generale un layout molto più accattivante di HTML e CSS. Oltretutto permetteva di integrare qualsiasi font anche se l'utente sul suo dispositivo non lo aveva. Questi problemi furono risolti con HTML5 e CSS3.
Un altro problema era creare la formattazione delle pagine HTML incorporando gli stili nei tag e il carattere tipografico nel tag "font" (ora deprecato). Ciò rendeva il codice complicato e spesso disordinato. Ad esempio:
<p style="color:blue;font-size:46px;">
Wikipedia è un'enciclopedia
</p>
Per tentare di risolvere questa situazione, nel 1996 il W3C emanò le specifiche CSS 1. I CSS 1 erano un interessante sistema per separare contenuto da formattazione. La base di questo linguaggio, infatti, consisteva nel fatto che il contenuto sarebbe stato sempre definito dal codice (X)HTML, mentre la formattazione si sarebbe trasferita su un codice completamente separato, il CSS appunto. I richiami tra i due codici venivano effettuati tramite due particolari attributi: class e ID. Queste specifiche:
<table>
) perché riducevano notevolmente le dimensioni delle pagine.I CSS sviluppavano un'idea semplice ma efficace, ma nonostante le loro grandi potenzialità non ebbero successo a causa della mancanza di browser in grado di supportarli.
Per includere le nuove funzionalità e rendere i CSS un linguaggio ben supportato, nel 1998 il W3C pubblicò le specifiche CSS 2. Nel 2004 iniziarono i lavori sulle specifiche aggiornate CSS 2.1 che divennero raccomandazione ufficiale il 7 giugno 2011. I CSS 2 sono la naturale evoluzione dei CSS 1 ed offrono potenti soluzioni per risolvere soprattutto il terzo problema, con la possibilità di creare fogli di stile separati per i dispositivi portatili. Anche il secondo problema è ormai pienamente risolvibile, scrivendo una pagina (X)HTML esclusivamente indirizzata alla struttura e ai contenuti e manovrandola poi esclusivamente con i CSS per impaginarla.
A partire da Internet Explorer 5, Firefox e Opera 7, i CSS 2 hanno potuto avvalersi di browser in grado di interpretarli e sono quindi entrati a far parte del codice di molti siti web.
Si cominciò a creare i primi tipi di layout senza tabelle (solitamente a uno, due o tre colonne)[2][3]:
A differenza delle specifiche CSS 2, che è costituita da un'unica specifica, le specifiche CSS3 sono costituite da sezioni separate dette "moduli". A causa di questa modularizzazione, le specifiche CSS3 hanno differenti stati di avanzamento e stabilità.[4] A novembre 2014, cinque moduli risultavano pubblicati formalmente dal W3C come raccomandazioni:
HTML e CSS3 costituiscono un linguaggio turing completo[5][6], condizione sufficiente per un linguaggio per essere considerato un linguaggio di programmazione.
I CSS3 presentano nuove possibilità e proprietà rispetto a CSS2[7][8]. Le più importanti sono:
PROPRIETÀ CSS3 | TIPOLOGIE | ESEMPIO |
---|---|---|
Selettori | ||
Selettori di base |
|
* {color: red}
h1 {color: red} .titolo {color: red} #titolo {color: red} |
Selettori combinatori o di relazione |
|
div#container p {color: red}
body > p {color: red} h1 + h2 {color: red} h1 ~ h2 {color: red} |
Selettori di attributo |
|
a[title] {color: blue}
a[title="Lorem"] {color: blue} a[title~="dolor"] {color: blue} a[title^="Lorem"] {color: blue} a[title$="amet"] {color: blue} a[title*="dolor"] {color: blue} |
Pseudo-classi e pseudo-classi strutturali |
|
:root {background-color: red} |
Altre pseudo-classi |
|
div:target {border: 3px}
div:not(.nero) {color: red} input:enabled {color:red} |
Pseudo-classi per la validazione |
|
:default {background:red} |
Pseudo-elementi |
|
::first-letter {color:red} |
Colore | ||
Opacità | opacity | div {background:white; color:black; opacity: 0.5} |
Colore RGBa | rgb
rgba |
body {background-color: rgb(100%, 100%, 100%)}
_____________________ body {background-color: rgb(255, 255, 255)} _____________________ body {background-color: rgba(255, 255, 255, 0.5)} |
Colore HSLa | hsl
hsla |
body {background-color: hsl(0, 100%, 50%) }
______________________ #box1 { background-color: hsla(0,100%,100%,0.5); } |
Bordi | ||
Angoli arrotondati |
|
#box1 {border-top-left-radius: 20px} |
Bordi decorati | border-image | #border (border-image: url(border.png) 27 27 27 27 round round; } |
Ombre dei contenitori | box-shadow | box-shadow: 5px 5px 10px 2px #333333; |
Sfondi | ||
Sfondi multipli | url(prima immagine), url(seconda immagine),... | background-image: url(immagine1.png), url(immagine2.png); |
Taglio della immagine di sfondo |
|
#box {background-clip: border-box}
#box {background-clip: padding-box} #box {background-clip: content-box} |
Posizione della immagine di sfondo |
|
background-origin: padding-box; |
Dimensione dello sfondo |
|
background-size: 50% 50%;
background-size: 200px 50px; background-size: cover; background-size: contain; |
Gradienti come immagini di sfondo | linear-gradient | background-image: linear-gradient(top right, #FFFFFF 0%, #AACFEF 100%); |
Testo e font | ||
Web fonts
(alternativa a Google fonts) |
@font-face | @font-face {
font-family: myFirstFont; src: url(sansation_light.woff); } |
Interruzione del testo | word-wrap: | #box {word-wrap: break-word; } |
Ombra sotto il testo | text-shadow: | p {text-shadow: 2px 2px 3px #333;} |
Orientamento del testo (ad esempio per le lingue dove il testo è verticale)[12][13][14] | writing-mode: "valore";
text-orientation: "valore"; |
text-orientation: mixed;
upright; sideways; use-glyph-orientation; writing-mode: horizontal-tb; vertical-rl; vertical-lr; |
Caratteri speciali | content: "carattere speciale"; | h1:after {
content: ' \00A7'; } |
Direzione del testo | horizontal-tb;
vertical-rl; |
p.contenuto1 {
writing-mode: horizontal-tb; } |
Contorno del testo | width:
color: |
h1 {text-stroke: 1px black;} |
Interruzione del testo | text-overflow: clip;
text-overflow: ellipsis ellipsis; text-overflow: ellipsis " [..]"; Valori globali:
|
.overflow-clip-clip
|
Layout e box model | ||
Eccedenze | overflow-x:
overflow-y: |
#box2 {overflow-x: hidden; } |
Posizione dei contenitori | box-sizing: | #box1 { box-sizing: content-box; } |
Layout multicolonna |
|
#container { width: 750px; margin: 20px auto; column-width: 350px; column-gap: 25px; } |
Flexible box layout |
|
display: box;
box-orient: vertical; box-align: center; box-pack: justify; box-flex: 1; |
Media queries |
|
@media screen and (color) { regole css } |
Transizioni, trasformazioni e animazioni | ||
Transizioni |
|
div {transition-property: background-color; transition-duration: 2s; } |
Trasformazioni |
|
transform: rotate(40deg);
transform-origin: left bottom; matrix( a, b, c, d, tx, ty ); transform: translate(10px, 10px); transform: scale(0.5); transform: rotate(180deg); transform: skew(15deg, 20deg); transform: rotate(180deg) skew(20deg, 30deg) scale(2); |
Animazioni | @keyframe
|
@keyframes 'pulse' { from { background-color: red; opacity: 1.0; -transform: scale(1.0) rotate(0deg); } |
Grafica | ||
Filtri | filter: none | blur() | brightness() | contrast() | drop-shadow() | grayscale() | hue-rotate() | invert() | opacity() | saturate() | sepia() | url(); | img {
filter: blur(5px); } |
Maschere |
|
mask: url(masks.svg#star) luminance; |
L'inserimento di codice CSS nelle pagine web può essere effettuato in tre modi diversi:
<head>
della pagina in codice HTML un collegamento ad un foglio di stile esterno, cioè un file contrassegnato dall'estensione .css come negli esempi seguenti, tramite il tag link o tramite la direttiva import, che può essere utilizzata anche negli stessi file .css per collegare più file tra loro: <html>
<head>
<title>Esempio</title>
<link rel="stylesheet" type="text/css" href="foglio_di_stile.css"/>
</head>
<html>
<head>
<title>Esempio</title>
<style type="text/css">
@import url(foglio_di_stile.css);
</style>
</head>
questa soluzione garantisce il massimo riuso di codice possibile potendo essere richiamato in ciascuna delle pagine web HTML desiderate.
<head>
tra gli specifici tag <style>
e </style>
le dichiarazioni css. <html>
<head>
<title>Esempio</title>
<style type="text/css">
codice css
</style>
</head>
Questa soluzione garantisce un minor riuso di codice rispetto al precedente potendo essere utilizzato solo all'interno della pagina HTML in cui è dichiarato.
<tag style="dichiarazioni CSS">...</tag>
Questa soluzione garantisce un riuso di codice ancora minore rispetto al precedente.
Un foglio di stile CSS è sintatticamente strutturato come una sequenza di regole, che sono coppie costituite da un selettore e un blocco di dichiarazioni, racchiuso tra parentesi graffe. Un selettore è un predicato che individua certi elementi del documento HTML; una dichiarazione, separata con un punto e virgola dalle altre, è a sua volta costituita da una proprietà, ovvero un tratto di stile (come il colore del testo) e un valore da assegnare a quest'ultimo (per esempio blu). separati dai due punti.
selettore1 {
proprietà1:valore1;
proprietà2:valore2;
}
selettore2 {
proprietà3:valore3
}
Si descrivono di seguito alcune delle principali tipologie di selettori.
I selettori di tipo applicano la regola a tutti gli elementi della pagina del tipo determinato. Esempi:
body {
[...]
}
o
p {
[...]
}
Le classi applicano la regola a tutti gli elementi della pagina che presentano la proprietà class="nome_classe"
. La sintassi CSS è la seguente:
.nome_classe {
[...]
}
Gli identificatori (comunemente ID) applicano la regola a quell'elemento della pagina che presenta la proprietà id="nome_identificatore"
. Gli ID contraddistinguono elementi unici. La sintassi CSS è la seguente:
#nome_identificatore {
[...]
}
Le pseudoclassi identificano elementi in base alle loro proprietà.
p:first-child {
[...]
}
individuerà nel codice (X)HTML sottostante solo il primo paragrafo.
<body>
<p>Lorem ipsum</p>
<p>Lorem ipsum</p>
<p>Lorem ipsum</p>
</body>
a:link {
[...]
}
p:hover {
[...]
}
si applicherà solo se il puntatore del mouse andrà sopra un paragrafo e solo per il tempo che vi rimarrà.
Gli pseudo-elementi identificano solo una parte di un elemento, senza la necessità di utilizzare la marcatura (X)HTML.
p::first-line {
[...]
}
Identificano solamente gli elementi che si trovino in una particolare relazione derivante dalla struttura arborescente del documento (X)HTML, come la discendenza, la figliolanza, la fratellanza.
p span {
[...]
}
identifica solo gli elementi <span>
contenuti in elementi <p>
.
div > p {
[...]
}
individua solo i <p>
contenuti direttamente in un <div>
.
h1 + p {
[...]
}
individua solo il primo <p>
fratello di <h1>
Il selettore di attributi permette, tramite la sintassi che segue, di identificare elementi (X)HTML in base ai loro attributi.
a[title=Esempio]{
[...]
}
Questa regola si applica solo agli elementi <a>
che presentano l'attributo title="Esempio"
. I selettori di attributi sono molti e permetterebbero un controllo eccellente della pagina, ma Internet Explorer non li supporta ed il loro uso è quindi molto limitato.
Le Griglie CSS sono un sistema di layout bidimensionale, ossia che può gestire sia colonne che righe, a differenza di flexbox che è in gran parte un sistema monodimensionale. Si applicano le regole CSS sia a un elemento genitore (che diventa il Grid Container) che ai figli di quell'elemento (che diventano Grid Items)[15].
CSS
.grid-container {
display: grid;
grid-template-columns: auto auto auto;
background-color: #2196F3;
padding: 10px;
}
.grid-item {
background-color: rgba(255, 255, 255, 0.8);
border: 1px solid rgba(0, 0, 0, 0.8);
padding: 20px;
font-size: 30px;
text-align: center;
}
---------------------------------------
HTML
<div class="grid-container">
<div class="grid-item">1</div>
<div class="grid-item">2</div>
</div>
Con i CSS si può fare in modo che l'utente, nel caso stampi una pagina web, stampi solo determinati elementi della pagina e non tutta. Solitamente si toglie dalla pagina stampata il menu, l'immagine di sfondo e i banner pubblicitari. Nel caso la pagina web sia particolarmente ricca di grafica e impaginata in modo creativo e non standard, si tende a farla stampare in modo più classico e standard[16][17]. Un'alternativa al CSS per la stampa sono alcuni plugin dei browser che permettono all'utente di togliere dalla stampa determinati elementi della pagina web[18].
Esempio di CSS esterno per la stampa collegato ad una pagina web HTML:
<link rel="stylesheet" href="main.css" />
<link rel="stylesheet" media="print" href="print.css" />
Esempio di CSS esterno per la stampa:
/* main.css */
body {
margin: 2em;
color: #fff;
background-color: #000;
}
/* print.css */
@media print {
body {
margin: 0;
color: #000;
background-color: #fff;
}
}
I colori Web sono colori usati nella visualizzazione di pagine Web sul World Wide Web e nei metodi per descrivere e specificare tali colori. I colori possono essere specificati come una tripletta RGB o in formato esadecimale (una tripletta esadecimale) o in alcuni casi in base ai loro nomi comuni inglesi. Uno strumento di prelievo colore o un altro software di grafica viene spesso utilizzato per generare valori di colore. Un esempio: #0099CC
(un tipo di azzurro che si può anche scrivere Pacific Blue
).
I CSS3 permettono di rinominare i colori a piacere e richiamarli successivamente[19]:
$color-danube: #668DD1;
/* RICHIAMO */
$color-alpha: $color-danube;
Sass (Syntactically Awesome StyleSheets) è un'estensione del linguaggio CSS che permette di utilizzare variabili, di creare funzioni e di organizzare il foglio di stile in più file.
Less (LESS) è un preprocessore CSS che estende il normale linguaggio CSS permettendo (oltre alla normale sintassi dei fogli di stile) anche l'utilizzo di funzioni, operatori e variabili, la nidificazione delle istruzioni, la creazione di "mixin" e numerose altre caratteristiche che rendono il codice più facile da scrivere, da mantenere e da comprendere.
Le proprietà CSS sono numerose. Le più utilizzate sono:
Se non specificata, una proprietà assume i valori predefiniti di ogni browser, o in seconda istanza lo stile utente scelto, altrimenti può assumere uno dei seguenti:
La stringa inherit specifica che la proprietà deve ereditare il valore dagli elementi da cui l'elemento discende. La stringa auto ha significati molto diversi a seconda della proprietà a cui viene assegnata.
Se i numeri sono contraddistinti da un'unità di misura è necessario che tale unità sia espressa (tranne che nel caso dello zero). Tra il numero e l'unità non devono esserci spazi, come nell'esempio che segue:
p {
margin : 5px;
border: 1em;
padding: 0;
}
I colori possono essere indicati con più di un sistema. Ad esempio il colore arancione può essere indicato con:
orange /* colore predefinito */
rgb(255, 165, 0) /* formato rgb da 0 a 255 */
rgb(100%,64%,0%) /* è possibile utilizzare le percentuali */
rgba(255, 165, 0, 1) /* è possibile specificare l'alpha che va da 0 a 1 */
hsl(39, 100%, 50%) /* notazione hue saturation lightness */
hsla(39, 100%, 50%, 1) /* è possibile specificare l'alpha */
#ffa600 /* formato esadecimale RRGGBB */
#ffa600ff /* formato esadecimale RRGGBBAA */
#fa0 /* formato esadecimale RGB approssimazione del valore iniziale */
#fa0f /* formato esadecimale RGBA approssimazione del valore iniziale */
L'URL viene indicato nelle forme
url(http://esempio.it/file.html)
url("http://esempio.it/file.html")
I CSS permettono di indicare nella proprietà font-family più di un font, o una famiglia di font (serif e sans). In questo modo il browser utilizzerà il primo che troverà installato sul sistema operativo. La dichiarazione utilizza questa sintassi:
p {
font-family : "Arial", "Verdana", serif;
}
È possibile utilizzare i CSS per modificare gli stili di SVG (linguaggio facente parte di HTML5)[20]. Esempio:
svg {
background-color: beige;
}
CSS per HTML5 Canvas
<!DOCTYPE html>
<html>
<head>
<title>Canvas element size: 600 x 300,
Canvas drawing surface size: 300 x 150</title>
<style>
body {
background: #dddddd;
}
#canvas {
margin: 20px;
padding: 20px;
background: #ffffff;
border: thin inset #aaaaaa;
width: 600px;
height: 300px;
}
</style>
</head>
<body>
<canvas id="canvas">
Canvas not supported
</canvas>
</body>
</html>
Con programmi di grafica e fotoritocco come Photoshop è possibile convertire i livelli in stili CSS[21].
I CSS3 hanno introdotto la proprietà "3D Transform" che consente di creare alcune animazioni e forme in 3D ma non possono equiparare le possibilità di WebGL[22][23].
La lista che segue è di motori di rendering perché a loro è assegnato il compito di formattare la pagina secondo le istruzioni CSS.
box model
non-standard" utilizzato da alcune versioni di Internet Explorer e che differivano sostanzialmente da quello imposto dagli standard del World Wide Web Consortium.[27][28] La sintassi dei commenti condizionali era la seguente: <!--'''[if IE]>'''
''regole CSS ad-hoc per Internet Explorer''
'''<![endif]'''-->
<!--
introduceva di norma un commento, i browser diversi da Explorer 5.0 o superiori non interpretavano il codice. I commenti condizionali permettevano di specificare un foglio di stile specifico per Internet Explorer nel modo che segue: <!--[if IE]>
<link rel="stylesheet" type="text/css" href="'''foglio_di_stile_ad-hoc_per_IE.css'''">
<![endif]-->
Trident e Internet Explorer sono software proprietario.
Oltre alle differenze di compatibilità, ogni motore di rendering aggiunge ai CSS standard alcuni nuovi elementi o nuove proprietà.
Normalmente tali proprietà iniziano con un prefisso che cambia in base al browser, per esempio -webkit
indica che la proprietà riguarda il motore di rendering WebKit, ad esempio -webkit-appearance
. Tutte queste proprietà però dovrebbero essere utilizzate esclusivamente quando si desidera solo utilizzare quel browser con quel determinato motore di rendering poiché tutte queste proprietà sono caratteristiche aggiuntive valide solo per quel determinato motore di rendering e non sono proprietà standard definite dal World Wide Web Consortium.
EdgeHTML supporta bene i CSS, compresi i CSS3. EdgeHTML e Microsoft Edge sono software proprietario.
Prima dell'arrivo dei CSS3, con i CSS2 si facevano più file CSS per lo stesso sito web che caricava il file CSS corrispondente al dispositivo utilizzato dall'utente. In HTML si specificava la seguente sintassi:
<link rel="stylesheet" type="text/css" href="foglio.css" '''media="screen"'''/>
Il codice precedente associa il foglio di stile solo ai browser standard per computer desktop e portatili. I valori dell'attributo "media" sono gli stessi della regola CSS "media queries". Sebbene sia ancora possibile creare più fogli di stile per diversi media e specificarlo nel tag "link rel", da quando le media queries sono supportati da tutti i moderni browser la maggior parte degli sviluppatori utilizza esse poiché consentono in un solo foglio CSS di adattare la relativa pagina HTML a tutti i dispositivi utilizzando molte meno righe di codice[29].
Ogni richiesta del server separata (time to first byte o TTFB) influisce sulla velocità di essa (quando si richiamano nel codice immagini, font, video, elementi JS...). Con i CSS si possono aumentare notevolmente le prestazioni di una pagina riducendo quel numero di richieste.
Utilizzare i CSS3 per evitare di utilizzare le immagini (jpg, png,...) ad esempio per gli angoli arrotondati, le ombre, i gradienti e le trasparenze.
Utilizzare i CSS Sprite, attuando una sola chiamata al server utilizzando una sola immagine che ne contiene molte per più parti della pagina web (o dell'intero sito web).
Comprimere i file CSS con il metodo "minify" per ridurre il peso del file CSS e quindi la banda utilizzata per richiamare tale file dal server. Si può fare anche con pagine HTML e JavaScript[30]. In questo modo però il codice sarà privo di spazi e la modifica risulterà più complessa.
Inoltre ci sono più modi di arrivare allo stesso risultato con i CSS. Il metodo che si dovrebbe scegliere è quello che consente di scrivere meno codice possibile per ridurre al minimo il peso del file ".css". Ad esempio:
.foo { color: #ff0000; }
.bar { color: rgba(255, 0, 0, 1); }
/* EQUIVALE A */
.bar,.foo{color:red}
Non usare troppi font incorporati (@font-face e Google Fonts).
Ridurre al minimo il numero di file CSS e il numero di file in generale. Adattare ad esempio il layout delle pagine web a vari dispositivi e media non utilizzando più fogli di stile per ogni dispositivo ma uno solo che adatta la pagina a tutti attraverso le media queries. In questo modo il server avrà la chiamata per un solo foglio CSS.
Sostituire JavaScript con i CSS per creare tooltip, gallerie d'immagine e altro[9][10][11]. I CSS richiedono infatti meno risorse di JS.
Come descritto, ad ogni pagina si possono collegare più fogli di stile. Tuttavia è anche possibile far scegliere all'utente quali applicare. Per farlo si definiscono innanzitutto i fogli di stile permanenti, cioè non disattivabili, secondo la sintassi già vista. Poi si definiscono i fogli preferiti, cioè attivi al caricamento della pagina, ma disattivabili, aggiungendo l'attributo <title>
come nell'esempio che segue:
<link rel="stylesheet" type="text/css" href="foglio_preferito.css" '''title="Esempio1"'''/>
A questo punto si possono specificare fogli di stile alternativi cioè non attivi al caricamento, ma attivabili dall'utente, come nell'esempio che segue:
<link rel="'''alternate''' stylesheet" type="text/css" href="foglio_alternativo.css" '''title="Esempio2"'''/>
Per attivare e disattivare i fogli di stile l'utente può ricorrere all'apposito menu del suo browser, tuttavia Internet Explorer non offriva questa possibilità quindi era necessario creare uno script JavaScript che svolgesse la funzione di sostituire i fogli. Il codice era stato pubblicato la prima volta su (EN) A List Apart. Tuttavia se questo script era facile da mettere in opera per gli sviluppatori, richiedeva un browser aggiornato con un buon supporto del DOM, oltre che avere attivati sia JavaScript e i cookie. Un sistema più complesso ma molto più robusto poteva essere uno script lato server come PHP. Un esempio è disponibile sempre sullo stesso sito.
I pattern sono figure modulari che si ripetono all'infinito che solitamente fanno da sfondo a elementi HTML come contenitori DIV, bottoni, il background della pagina web, paragrafi. Si possono creare direttamente in CSS, con le immagini o fondendo entrambi i metodi ossia creando un'immagine base e ripetendola con la regola background-repeat[31]. In questi tre casi non c'è bisogno di realizzare un'immagine di sfondo della grandezza del contenitore che peserebbe molto di più.
Acid3 è un test con cui è possibile verificare l'aderenza di un browser a determinati standard web compresi i CSS3[32].
Stylus è un linguaggio per preprocessore di fogli di stile dinamico compilato in Cascading Style Sheets (CSS). Il suo design è influenzato da Sass e LESS. È considerata la quarta sintassi del preprocessore CSS più utilizzata[33]. È stato creato da TJ Holowaychuk, un ex programmatore di Node.js e creatore del linguaggio Luna. È scritto in JADE e Node.js.
A differenza del CSS, che utilizza le parentesi graffe per aprire e chiudere i blocchi di dichiarazione, viene utilizzata l'indentazione. Inoltre, i punti e virgola (;) vengono facoltativamente omessi. Quindi, il seguente CSS:
body
color: white;
}
può essere abbreviato in:
body
color: white;
Inoltre, anche i due punti (:) e le virgole (,) sono facoltativi; ciò significa che quanto sopra può essere scritto come segue:
body
color white
Stylus consente di definire variabili, tuttavia, a differenza di LESS e Sass, non utilizza un simbolo per definire le variabili. Inoltre, l'assegnazione delle variabili viene eseguita automaticamente separando la proprietà e le parole chiave. In questo modo, le variabili sono simili alle variabili in Python.
messaggio = 'Hello, World!'
div::before
content messaggio
color #ffffff
Il compilatore Stylus tradurrebbe l'esempio sopra in:
div::before {
content: "Hello, World!";
color: #ffffff;
}
Sia i mixin che le funzioni sono definiti nello stesso modo, ma vengono applicati in modi diversi.
Ad esempio:
border-radius ( n )
-webkit-border-radius n
-moz-border-radius n
border-radius n
quindi, per includerlo come mixin:
div.rettangolo
border-radius( 10px )
che verrebbe compilato in:
div.rettangolo {
-webkit- border-radius: 10 px;
-moz- border-radius: 10 px;
border-radius: 10 px;
}
Per includere variabili negli argomenti e negli identificatori, le parentesi graffe circondano le variabili. Per esempio,
-webkit- { 'border' + '-radius' }
corrisponde a
-webkit-border-radius
Dynamic CSS, o DCSS, è un termine che comprende un insieme di tecnologie utilizzate assieme per creare fogli di stile dinamici, utilizzando una combinazione di qualsiasi linguaggio di programmazione per il lato server (come ad esempio PHP/ASP/Perl/JSP) e CSS)[34]. L'idea iniziale del DCSS è stata scritta nel luglio 2002 da Jori Koolstra, un programmatore olandese[35].
DCSS permette di lavorare con variabili in CSS e con la riscrittura dinamica del codice sorgente CSS. Molti CMS hanno creato moduli aggiuntivi, per esempio Drupal.
Esempio:
$persistent = [
'bgmast' => 'bbd9ee', /* elenco */
'fgmast' => '4d4d4d',
'bgmenu' => 'e7e4d3', /* menu */
'fgmenu' => '444',
'bgcont' => 'fff', /* contenuto */
'fgcont' => '444'
];
I CSS possono generare una serie di diversi cursori del mouse che l'utente vedrà appena arrivato sulla pagina HTML che li contiene[36][37]:
Il W3C sta sviluppando alcune specifiche CSS3 per creare layout simili a quelli per riviste e settimanali, con la possibilità di far scorrere il testo attorno alle immagini prive di sfondo (PNG e GIF) e forme geometriche[38][39][40][41].
CSS inline
<div id=”circle”
style="exclusion-shape: poly(x1, y1, .., xN, yN)"></div>
<div style="region-thread:content;
exclusions: #circle;"></div>
CSS esterno
.exclusion {
wrap-flow: both;
position: absolute;
width: 200px;
}
.region {
flow-from: article;
box-sizing: border-box;
position: absolute;
width: 200px;
height: 200px;
padding: 10px;
}
I framework CSS sono librerie pre-preparate che hanno lo scopo di consentire uno stile più semplice e conforme agli standard delle pagine Web utilizzando il linguaggio Cascading Style Sheets. I framework CSS includono Blueprint, Bootstrap, Cascade Framework, Foundation, MDBootstrap e Materialise. Come le librerie di linguaggi di programmazione e scripting, i framework CSS sono solitamente incorporati come fogli .css esterni a cui si fa riferimento nell'HTML <head>. Forniscono una serie di opzioni già pronte per la progettazione e il layout della pagina web. Sebbene molti di questi framework siano stati pubblicati, alcuni autori li usano principalmente per la prototipazione rapida, o per imparare da, e preferiscono 'creare manualmente' CSS appropriato per ogni sito pubblicato senza il sovraccarico di progettazione, manutenzione e download dovuto a molte funzionalità inutilizzate nello stile del sito.
Con l'aumentare della dimensione delle risorse CSS utilizzate in un progetto, un team di sviluppo deve spesso decidere una metodologia di progettazione comune per mantenerle organizzate. Gli obiettivi sono la facilità di sviluppo, la facilità di collaborazione durante lo sviluppo e le prestazioni dei fogli di stile distribuiti nel browser. Le metodologie popolari includono OOCSS (CSS orientato agli oggetti), ACSS (CSS atomico), oCSS (foglio di stile Cascade organico), SMACSS (architettura scalabile e modulare per CSS) e BEM (blocco, elemento, modificatore)
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