Cento (comune)
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Cento (Żèint in dialetto centese[4], Żänt in dialetto bolognese cittadino[5]) è un comune italiano di 35 430 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna.
Cento comune | |
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La Rocca di Cento, struttura difensiva costruita alla fine del trecento per volere del Vescovo di Bologna | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Ferrara |
Amministrazione | |
Sindaco | Edoardo Accorsi (PD) dal 19-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 44°44′N 11°17′E |
Altitudine | 15 m s.l.m. |
Superficie | 64,74 km² |
Abitanti | 35 430[1] (30-4-2024) |
Densità | 547,27 ab./km² |
Frazioni | vedi elenco frazioni |
Comuni confinanti | Bondeno, Castello d'Argile (BO), Crevalcore (BO), Finale Emilia (MO), Pieve di Cento (BO), San Giovanni in Persiceto (BO), Terre del Reno |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 44042, 44041, 44045 |
Prefisso | 051 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 038004 |
Cod. catastale | C469 |
Targa | FE |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 294 GG[3] |
Nome abitanti | centesi |
Patrono | san Biagio Vescovo e Martire |
Giorno festivo | 3 febbraio |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Cento è definita spesso terra di confine perché, nonostante sia in provincia di Ferrara, dista 25 km da Bologna, 32 da Ferrara e 38 da Modena. Più volte si è discusso per cambiare provincia a quella di Bologna, senza mai concretizzare l'idea.[6]
Insieme alla vicina Pieve di Cento costituisce un unico agglomerato urbano di oltre 43 000 abitanti, denominato territorio del Centopievese.
Cento inoltre è talvolta rinominata "La piccola Bologna" per via della struttura dei portici e del centro storico, in stile bolognese, e per la sua gastronomia, che presenta numerosi piatti tipici del capoluogo dell'Emilia-Romagna[7].
Cento presenta un territorio totalmente pianeggiante, agricolo, ricco di corsi d'acqua e di maceri (piccoli stagni, retaggio della coltivazione della canapa) che si insinua come un cuneo tra le province di Bologna e Modena.
Esistono varie ipotesi sull'origine del nome Cento: quella più accreditata lo fa risalire all'epoca romana, da Centum, poiché all'epoca i territori venivano divisi in centurie agrimensorie, oppure, sempre risalente all'epoca del dominio romano, da "Cento iugeri", che sarebbe la porzione di territorio assegnato ai coloni all'epoca. Un'altra ipotesi è di origine longobarda, da "Centenario", una sorta di giudice che esercitava la giurisdizione per conto del Duca di Persiceta[8]. Un'altra ipotesi è che il nome della cittadina derivi dal Castello di Cento, il cui nome sarebbe stato dato dai Celti, chiamandolo appunto Celto, poi storpiato in Cento[9].
La prima comunità formalmente costituita nella zona risale al 1185, quando il vescovo di Bologna riconobbe giuridicamente la comunità costituita da contadini, impegnati nelle opere di bonifica del territorio[10]. All'inizio del Trecento, in concomitanza con la graduale perdita di potere del vescovo di Bologna, nacque la partecipanza agraria. In origine Cento era unita a Pieve di Cento, ma nel 1376, con decreto del principe centopievese Bernardo de Bonnevalle, vescovo di Bologna, venne separata da Pieve di Cento a cui fu riconosciuto lo status di "città autonoma". Dal 1502 fino al 1598 il territorio fece parte dei domini Estensi; Papa Alessandro VI cedette in dote Cento a Lucrezia Borgia in occasione delle nozze con il duca Alfonso della casata estense; Cento tornò ad essere amministrata da Bologna durante la reggenza dello Stato Pontificio a partire dal 1598.
Nel XVII secolo, il Comune di Cento fu definitivamente separato dalla sua originaria pieve da un evento naturale, quale fu la rotta del fiume Reno, avvenuta nel 1648, che fu talmente devastante da porre il letto del fiume nel mezzo dei due centri. In quello stesso periodo, negli anni tra il 1641 e il 1649, Cento venne coinvolta anche nella guerra di Castro[10].
Nel 1754 papa Benedetto XIV diede a Cento, con Bolla Papale, il rango di "Città" e durante la Repubblica Cisalpina (1797) venne scelta quale capoluogo del Dipartimento dell'Alta Padusa. All'inizio del XIX secolo Cento fece parte del regno napoleonico, che ebbe termine nel 1815 quando il cardinale Consalvi restaurò nella zona lo Stato Pontificio, riportando a Cento le opere d'arte trafugate da Napoleone. Durante l'occupazione francese, numerose opere d'arte vennero spedite in Francia come spoliazioni napoleoniche[11], e la maggior parte di queste non fece più ritorno.[12] Secondo il catalogo pubblicato nel Bulletin de la Société de l'art français del 1936[13], le opere che vi erano conservate fino a prima del periodo napoleonico e che non vennero restituite, sono:
I decenni successivi videro un grande fermento politico, con la comparsa di personaggi storici del risorgimento, come il centese Ugo Bassi, fucilato a Bologna nel 1849 dalle truppe austriache[10].
Con voto plebiscitario nel 1860 veniva sancita l'annessione al Regno dei Savoia. Il nuovo stato riportò la Città di origine bolognese sotto l'area ferrarese mentre nel 1928 un decreto reale modificò il confine con Pieve di Cento, con il passaggio di quest'ultima alla provincia di Bologna[10].
Cento è stata colpita dai terremoti dell'Emilia del 2012 che nel comune hanno provocato una vittima. Nel territorio, è crollata la chiesa di Buonacompra, mentre molte altre sono rimaste danneggiate e chiuse al pubblico; si prevede che rimarranno tali per diversi anni in attesa della completa restaurazione[14].
«Troncato: il primo, di azzurro, alla banda doppiomerlata d'oro, quattro merli per parte, accompagnata da sei stelle di otto raggi, dello stesso, tre e tre, alternanti i merli; il secondo, d'argento, al gambero di rosso, posto in palo, al capo di Angiò. Ornamenti esteriori da Città.»
Sullo stemma di Cento, nella parte inferiore, campeggia il gambero che ricorda l'origine pescosa del territorio un tempo invaso dall'acqua e ricco di gamberi, mentre nella parte alta è presente lo stemma della famiglia Aldobrandini, un cui componente fu papa Clemente VIII, che nel 1598 riportò il Ducato di Ferrara sotto lo stato pontificio. Il capo d'Angiò indicava l’appartenenza alla causa guelfa[15].
Il gonfalone è un drappo di bianco.
Confermato con D.P.R. 3 novembre 2010[19].
L'asteroide (113626) Centorenazzo[20]
La struttura urbana risale al Medioevo ed è caratterizzata dalla presenza di portici che fiancheggiano le strade principali con palazzi storici e chiese di pregio artistico.
Lo stile è barocco con reminiscenze rinascimentali.
All'interno numerose opere d'arte fra le quali spicca la tela San Carlo Borromeo in orazione, opera di Giovanni Francesco Barbieri, soprannominato il Guercino, risalente al 1614; a questa si aggiungono opere di Antonio Rossi, Bartolomeo Cesi, Domenico Mona, Marcello Provenzali e Lorenzo Zucchetta. Nell'aprile 1980 è stata elevata al rango di basilica minore.[22] Sulla piazza antistante la basilica lo scultore Mauro Mazzali ha realizzato una grande fontana con la rappresentazione di San Michele Arcangelo che uccide il drago.
Abitanti censiti[27]
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri presenti erano 3.999, ovvero il 10,78% della popolazione.[28]
Il dialetto parlato è il dialetto centese, parlato anche nei territori limitrofi, come Pieve di Cento e San Matteo della Decima, oltre che nelle frazioni. In queste ultime, soprattutto quelle più a nord, il centese subisce influenze più forti dal dialetto ferrarese, a differenza del resto del territorio che ha più influenze dal dialetto bolognese. Si possono avvertire anche somiglianze di parlata con il dialetto modenese essendo il territorio di Cento situato al centro tra le tre province.
L'Ospedale Santissima Annunziata è la struttura ospedaliera principale di Cento ed appartiene al gruppo dei quattro nosocomi pubblici della provincia di Ferrara. Tra questi l'Arcispedale Sant'Anna di Ferrara è l'Hub, ed ha il ruolo di capofila mentre il nosocomio Santissima Annunziata, coi suoi 13 tra reparti e poliambulatori, ha il ruolo di spoke[29]
La lunga fase di bonifica dei terreni paludosi e il loro recupero all'agricoltura furono operati soprattutto tramite la Partecipanza agraria di Cento dove gli abitanti del paese partecipavano agli oneri e ai vantaggi, mantenendo la proprietà collettiva.[43] Ancora oggi l'agricoltura (cereali, frutta, ortaggi) ricopre un ruolo di nota nell'economia locale. Le maggiori aziende del territorio sono legate alla gastronomia (molini, di essiccatoi e di linee industriali per la pasta, pasta di semola e all'uovo, insaccati), al riscaldamento e condizionamento, alla produzione di motori, fra le quali si ricorda l'azienda motoristica VM Motori fondata a Cento nel 1947.[44]
Cento è collegata a Modena e Ferrara tramite l'ex strada statale 255 di San Matteo della Decima, oggi classificata come strada provinciale. La strada provinciale 42 Centese è invece la via di comunicazione con la vicina Pieve di Cento ed il Bolognese.
Era presente una stazione sulla ferrovia Ferrara-Modena, fino alla chiusura di questa nel 1956.
Fino al 1955 era anche presente nella vicina Pieve di Cento la Tranvia Bologna - Pieve di Cento che collegava il centro di Cento una navetta. L'intera tratta oggi è sostituita dal servizio autobus TPer dalla tratta 97c.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1945 | 1952 | Albano Tamburini | Sindaco | [45] | |
1952 | 1956 | Aldo Marvelli | Sindaco | [45] | |
1957 | 1958 | Gualtiero Bastelli | Sindaco | [45] | |
1959 | 1961 | Aldo Marvelli | Sindaco | [45] | |
1961 | 1961 | Mario Zoppellari | Sindaco | [45] | |
1961 | 1967 | Arrigo Bisi | Sindaco | [45] | |
1967 | 1972 | Pietro Benazzi | Sindaco | [45] | |
1973 | 1978 | Fulvio Cantori | Sindaco | [45] | |
1979 | 1988 | Giuseppe Albertini | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [45] |
1988 | 1993 | Silvio Canelli | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [45] |
1993 | 2001 | Paolo Fava | Lista civica | Sindaco | [45] |
2001 | 2006 | Annalisa Bregoli | Lista civica | Sindaco | [45] |
2006 | 2011 | Flavio Tuzet | centro-destra (PdL, Lega Nord) | Sindaco | [45] |
2011 | 2016 | Piero Lodi | centro-sinistra (PD) | Sindaco | [45] |
2016 | 2021 | Fabrizio Toselli | Lista civica | Sindaco | [45] |
2021 | corrente | Edoardo Accorsi | centro-sinistra (PD) | Sindaco | [45] |
La più nota squadra di basket centese è sicuramente la Benedetto XIV, che tra la fine degli anni novanta e i primi anni 2000 ha partecipato più volte al campionato di B1, sfiorando più volte la promozione in Serie A2. Nel 2012 ha conseguito la promozione in Divisione Nazionale B. Nel 2018 sponsorizzata Baltur, viene promossa in Serie A2, dopo un travolgente campionato, battendo San Severo alle Final Four di Montecatini. Nel 2020 viene ripescata in serie A2 dopo l'annullamento dei campionati causa Covid19
La principale squadra di calcio della città è l'U.S. Centese 1913 Calcio A.S.D.. Disputò anche un campionato in Serie B nel 1947-1948, e per diversi anni, negli anni ottanta e novanta, militò nelle Serie C1 e C2. Nel 2015-2016 disputa il campionato di Promozione[48], dal 2024 disputa il campionato di Promozione.
Squadre delle frazioni centesi sono l'S.P. Reno Centese 1973 che milita in terza categoria, dopo essere stato alcuni anni in Serie D[49], il Casumaro Football Club, la Polisportiva XII Morelli A.S.D. e la Bevilacquese, tutte e tre queste ultime militanti nel girone F emiliano-romagnolo di 1ª Categoria.[50]
Nel 1995 Cento è stata sede di arrivo della 12ª tappa del Giro d'Italia, partita da Borgo a Mozzano e vinta da Ján Svorada. Nel 2024 Cento è stata sede di arrivo della 13ª tappa del Giro d'Italia, partita da Riccione e vinta da Jonathan Milan. Presente nella città la ciclistica centese.
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