Briseide
personaggio della mitologia greca, figlia di Brise Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Briseide (in greco antico: Βρισηίς?, Brisēís; in latino Briseis) è il patronimico usato da Omero nell'Iliade per Ippodamia, nativa di Lirnesso, figlia di Briseo, sacerdote troiano di Apollo.
(latino)
«Tot noctibus absum
nec repetor. Cessas iraque lenta tua est.»
«Tot noctibus absum
nec repetor. Cessas iraque lenta tua est.»
(italiano)
«Sono lontana da tante notti
e tu non mi reclami; indugi e la tua ira è lenta.»
«Sono lontana da tante notti
e tu non mi reclami; indugi e la tua ira è lenta.»
Briseide | |
---|---|
![]() | |
Saga | Ciclo Troiano |
Nome orig. | Βρισηίς |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | Femmina |
Professione | Sacerdotessa di Apollo |
Il mito di Briseide
Riepilogo
Prospettiva
Briseide era una principessa di Lirnesso, figlia di Briseo, un sacerdote di Apollo. Sposò Minete, re di Cilicia e fratello di Epistrofo.
Durante la guerra di Troia, Achille nella presa di Lirnesso, città alleata di Troia, si riservò Briseide nella divisione del bottino, facendone la sua schiava.[1]
A sua volta Agamennone si attribuì Criseide, figlia di Crise, un sacerdote di Apollo, ma quando il dio scatenò una pestilenza nel campo degli Achei i capi greci lo costrinsero a rendere Criseide all'anziano padre. Agamennone accettò, ma pretese in cambio Briseide.
Lo scambio provocò l'ira furibonda («l’ira funesta») di Achille, che abbandonò la battaglia. L'esito negativo, per i Greci, degli scontri armati indusse quindi Agamennone a tentare di restituire la schiava, insieme ad altri beni, ma Achille non volle sentire ragioni e continuò a non voler combattere. Ma dopo la morte in battaglia di Patroclo, per vendicarne l'uccisione, Achille decise di riprendere il suo posto in battaglia e Agamennone gli restituì Briseide, carica di ricchi doni, giurando di averla rispettata. Ella pianse amaramente sul cadavere di Patroclo in quanto quest'ultimo l'aveva sempre trattata con gentilezza e le aveva promesso di farle sposare Achille (Iliade, XIX).
Secondo la Bibliotheca Classica probabilmente Briseide (o forse invece Clitemnestra) diede ad Agamennone un figlio, che fu chiamato Aleso.[2]
In letteratura
Nell'arte

- Pittore di Achille (anche detto "Pittore di Briseide"), anfora attica a figure rosse con Scene del ratto di Briseide, ceramica dipinta, 450 a.C. circa;
- Giovambattista Tiepolo, Briseide condotta ad Agamennone, affresco, 1757;
- Felice Giani, Patroclo consegna Briseide agli araldi di Agamennone, affresco, inizio del XIX secolo;
- Antonio Canova, Briseide consegnata da Achille agli araldi di Agamennone, gesso, inizio del XIX secolo.
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Wikiwand - on
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.