La famiglia Bossi è una celebre dinastia di organari italiani originari di Mendrisio, nel Canton Ticino.
Fatti in breve Brondino Vegezzi-Bossi s.n.c, Stato ...
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Capostipite
- Antonio Bossi. È considerato il capostipite della famiglia Bossi. Originario di Mendrisio, nel Canton Ticino, visse nel XVI secolo, cominciò probabilmente a costruire organi intorno al 1555.
II generazione
- Gabriele Bossi. La notorietà si diffuse ancor più con il figlio Gabriele, il quale trasferì il laboratorio di fabbricazione a Borgo Canale (Bergamo). Nel 1635 gli venne dato incarico di costruire l'organo della Chiesa di San Salvador a Venezia e nel 1688 fece opere di manutenzione[2] agli organi della cattedrale di Como costruiti da Willem Hermans nel 1650.
III generazione
- Giuseppe Antonio Bossi (1680 - 1748). Figlio di Gabriele, fu ancora attivo a Bergamo costruendo l'organo del duomo.
IV generazione
- Angelo I Bossi (1717 - 1748). Figlio di Giuseppe Antonio, si vide costretto a trasferire il laboratorio a Milano considerate le numerose commesse sul territorio milanese.
VI generazione
- Carlo Bossi (Bergamo ca. 1765 - Ivi, 5 aprile 1836). Figlio di Giuseppe, lavorò a Parma, Piacenza, in Piemonte e in Svizzera, poi in Romagna, a Bergamo e in ultimo a Lodi, dove si trasferì nel 1816. Carlo ebbe favorevoli accoglienze per molti dei suoi lavori e i consensi ricevuti nel Regno di Sardegna avrebbero in seguito determinato un notevole sviluppo dell'attività in Piemonte. Nel 1830 Padre Davide da Bergamo inaugurò un nuovo organo di Carlo costruito presso la Collegiata Reale di Monticelli d'Ongina, nel piacentino[3] Carlo Bossi muore lasciando un'impronta tipica della sua lavorazione artistica, famosa per la dolcezza dei Ripieni, dei Flauti e delle Voci Umane.
- Giovanni Bossi (Bergamo, 1779 - Padernello, Brescia, 1821) e Angelo II Bossi (Bergamo 19 luglio 1793 - 1861)[4]. Figli di Francesco. Giovanni muore improvvisamente durante la collocazione di un nuovo organo a Prandello, Il fratello Angelo prende con sé i figli orfani del fratello e ne prosegue la formazione nella sua fabbrica in Borgo Canale a Bergamo, che seppur minore per grandezza e forza lavoro di quella di Carlo, viene comunque grandemente lodata dalle fonti dell’epoca.
VII generazione
- Felice Bossi (Bergamo, 1795 - 1873), Pellegrino Bossi (Bergamo, fine XVIII secolo), Girolamo Bossi (Bergamo, fine XVIII secolo), Adeodato Bossi (Bergamo, 1805 - 8 giugno 1891). Figli di Carlo, continuarono l'arte del costruire organi in un primo momento con un'unica sede a Bergamo e in seguito separandosi. Felice si trasferì con il domicilio a Torino nel 1850, ma fin dal 1841 iniziò la sua attività principale in Piemonte, gli altri fratelli più giovani continuarono l'attività a Bergamo e Lodi.
- Adeodato fu colui che più si distinse nell'ingegno per l'arte organaria dei quattro fratelli. Aggiunse al nome della ditta Bossi quello di Urbani per differenziarlo da quella del fratello Felice con il quale esisteva un ottimo rapporto. Il pregio della sua arte era la forza dei ripieni, la gradita modulazione delle voci e la solidità dei meccanismi a prova della perizia del costruttore e la genialità dell'inventore. Adeodato ricevette due premi, nel 1855 la medaglia d'argento dell'Imperiale Regio Istituto di scienze, lettere ed arti di Venezia e di Milano per il suo perfezionamento del sistema dei mantici che chiamò eolomotore[5]; nel 1881 venne premiata all'Esposizione di Milano un'altra sua invenzione, la controbilancia per vincere la resistenza del tasto alla impulso delle dita dell'organista[6]; nel 1888 ottenne un diploma di benemerenza a Bologna.
- Felice, dopo gli inizi con il padre, si insediò in Piemonte sostenendo a pieno la competizione professionale e artistica di un'altra grande famiglia di organari, quella dei Serassi. Sposò la vedova Angela Lorenzi Vegezzi ponendo così le basi per la nascita di un nuovo e importante ramo della famiglia, quella dei Vegezzi-Bossi. Felice non ebbe figli, ma adottò quello della moglie, Giacomo.
VIII generazione Bossi
- Luigi Balicco (Ponte Nossa, 8 gennaio 1833 - Ivi, 15 agosto 1911). Nipote di Adeodato, portò avanti la tradizione di famiglia rimanendo attivo nella zona di origine di famiglia fino agli inizi del XX secolo.
VIII generazione Bossi - I generazione Vegezzi-Bossi
- Giacomo Vegezzi (Bergamo, 1825 - Torino, 1883). Figlio adottivo di Felice, fu il migliore organaro in Piemonte negli anni precedenti la riforma[7]. Giacomo contribuì grandemente alla fama secolare della casa Bossi, arricchendo numerose chiese e conventi torinesi di magnifici strumenti.
- Legenda
Bo Bossi
Vz Vegezzi-Bossi
Vt Vittino
Ba Balbiani
Bv Balbiani Vegezzi-Bossi
L'azienda, su vegezzi-bossi.com. URL consultato il 6 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2016).
Furono aggiustati i mantici e accordate le canne
Nell'almanacco bergamasco "Notizie Patrie" del 1831 vennero notati certi meccanismi che lo distinguevano dalli altri organi d'Italia, per esempio un bellissimo feu volant che imita perfettamente una scarica di moschetteria. Vi sono inclusi tutti gli strumenti che si vogliono usare. Nel 1832, poi, lo stesso almanacco elogiò l'organo costruito da Carlo e da suo figlio Felice per la Cattedrale di Aosta.
Angelo II è ricordato in un sonetto scritto dall'amico E. Roccataglia nel 1841 come celebre fabbricatore d'organi
l'eolomotore otteneva una forza uguale e costante di aria in modo da far risultare l'armonia omogenea e regolarmente intensa.
una seconda piccola valvola, cioè, che, aprendosi prima, controbilanciava la pressione esercitata dalla colonna d'aria sulla valvola maggiore
Corrado Moretti, 'L' organo italiano
Adottato Bossi. La famiglia, con Giacomo, prende il nome di Vegezzi-Bossi
Per espressa volontà testamentaria di Carlo I Vegezzi-Bossi, Celestino Balbiani assunse il cognome Balbiani Vegezzi-Bossi.
- Silvana Simonetti, Bossi (Bossi-Urbani), in Dizionario biografico degli italiani, vol. 13, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani, 1971. URL consultato il 20 gennaio 2014.
- Corrado Moretti, L'organo italiano, 3ª ed., Monza, Casa Musicale Eco, 2011 [1955], ISBN 886053030X. URL consultato il 3 ottobre 2016.
- Giosuè Berbenni, I Bossi. La dinastia e il catalogo (in due volumi in cofanetto), Associazione culturale Giuseppe Serassi, Guastalla, 2017, ISBN 9788898958443 (Collana d'arte organaria, 53)