Bonfiglio Zanardi
militare italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Attilio Bonfiglio Zanardi (Corniglio, 6 agosto 1910 – Gusciabbai, 29 agosto 1937) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle grandi operazioni di polizia coloniale in Africa Orientale Italiana[2].
Attilio Bonfiglio Zanardi | |
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Nascita | Corniglio, 6 agosto 1910 |
Morte | Gusciabbai, 29 agosto 1937 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Corpo | Fanteria Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea |
Reparto | XI Battaglione coloniale |
Anni di servizio | 1931-1937 |
Grado | Tenente |
Guerre | Guerra d'Etiopia |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Nacque a Corniglio (provincia di Parma) il 6 agosto 1910, figlio di Angelo,[3] tecnico petrolifero, e di Clementina Tebaldi.[2] Compì gli studi primari a Voghera, dove la famiglia viveva nel quartiere di Pombio, conseguendo il diploma di perito agrario. Ammesso al corso allievi ufficiali di complemento presso la Scuola di Moncalieri l'11 novembre 1931, ne uscì con il grado di sottotenente il 16 giugno dell'anno successivo, per essere assegnato al 23º Reggimento fanteria. Congedato il 31 agosto 1933, mise a profitto il suo diploma, diventando insegnante di agraria in una scuola del comune di Pontecurone. Richiamato alle armi in occasione della guerra d'Etiopia, dopo il termine delle ostilità rimase in servizio, assegnato in qualità di tenente[4] di complemento all'XI Battaglione coloniale nel corso di un'operazione di polizia contro la guerriglia etiope.[1] Morì valorosamente, insieme a molti dei suoi soldati, nel corso di un'imboscata di rivoltosi locali a Gusciabbai,[3] il 29 agosto 1937.[4] Per il coraggio dimostrato durante l'ultimo combattimento gli fu assegnata la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]
Il 4 febbraio 1944, durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana, la caserma[4] di Voghera cambiò denominazione, passando da Vittorio Emanuele II[4] a Tenente Attilio Bonfiglio Zanardi.[5] Il comune di Voghera ha posto in suo ricordo presso il Sacrario Monumento ai Caduti di via Ricotti un'epigrafe che lo raffigura.[N 1] Vie sono a lui intitolate a Voghera e Parma, mentre il comune di Pontecurone gli ha intitolato la locale scuola media.
Onorificenze
«Comandante di presidio, assumeva spontaneamente il comando di una mezza compagnia incaricata di un’operazione di polizia contro i ribelli. Trovatosi improvvisamente di fronte a forze sproporzionatamente superiori, non si sconcertava. Rapidamente sistemava a difesa la posizione occupata e per otto ore consecutive resisteva brillantemente ai reiterati attacchi del nemico che lo aveva accerchiato. Finite le munizioni e conscio di non poter essere soccorso, calmo e sereno, dopo aver rese inservibili le armi, riuniva i superstiti e con irresistibile slancio, al grido di “Savoia” si gettava sui ribelli aprendosi la strada con la baionetta. Ferito a morte nello sforzo generoso, mercé il quale riusciva a salvare buona parte dei suoi ascari, cadeva nelle mani dell’avversario, che lo finiva rabbiosamente. Fulgidissimo esempio di valore militare giunto alla più pura espressione. Gusciabbai, 29 agosto 1937.»
— Regio Decreto 21 novembre 1938.[3]
— Regio Decreto 21 novembre 1938.[3]
«Comandante del reparto comando di un battaglione eritreo, durante un aspro combattimento rinforzava con gli esploratori e i conducenti il rincalzo del battaglione, guidandoli poi valorosamente all'assalto. Govò Nevarit, 25 dicembre 1935-XIV.»
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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