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politico, dirigente d'azienda e dirigente pubblico italiano (1958-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giuseppe Sala, detto anche Beppe (Milano, 28 maggio 1958), è un politico, dirigente pubblico ed ex dirigente d'azienda italiano, sindaco di Milano e dell'omonima città metropolitana dal 21 giugno 2016.
Giuseppe Sala | |
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Sindaco di Milano | |
In carica | |
Inizio mandato | 21 giugno 2016 |
Predecessore | Giuliano Pisapia |
Sindaco metropolitano di Milano | |
In carica | |
Inizio mandato | 21 giugno 2016 |
Predecessore | Giuliano Pisapia |
Commissario unico delegato del Governo per l'Expo 2015 | |
Durata mandato | 6 maggio 2013 – 31 ottobre 2015 |
Predecessore | Lucio Stanca (2010) |
Successore | carica soppressa |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente di centro-sinistra |
Titolo di studio | Laurea in economia aziendale |
Università | Università Bocconi di Milano |
Professione | Dirigente d'azienda |
Ha ricoperto l'incarico di commissario unico di Expo 2015 dal 2013 al 2015 ed è stato amministratore delegato di Expo 2015 S.p.A dal 2010 al 2016.[1]
Cresciuto a Varedo[2], nel 1983 si è laureato in Economia aziendale all'Università commerciale Luigi Bocconi.
Inizia la sua carriera alla Pirelli ricoprendo diversi incarichi nelle aree del controllo di gestione, della pianificazione strategica, della valutazione degli investimenti e nelle nuove iniziative di business.
Nel 1994 diventa direttore del controllo di gestione e della pianificazione strategica del settore pneumatici di Pirelli e nel 1998 è nominato amministratore delegato della Pirelli Tyre.[3] Nel 2001 è vicepresidente senior, responsabile delle strutture industriali e logistiche del settore pneumatici. Nel 2002 lascia il settore pneumatici per le telecomunicazioni e assume la carica di direttore finanziario (chief financial officer) di Telecom[3], mentre dal 2003 al 2006 è direttore generale di Telecom Italia Wireline[3] e infine della TIM, nata dalla fusione tra TIM e Telecom Italia.[3]
Nel 2007 e 2008 è consulente senior per Nomura Bank e presidente di Medhelan Management & Finance.[3] Nel 2009, su chiamata dell'allora sindaco di Milano Letizia Moratti (Il Popolo della Libertà) Sala passa all'amministrazione pubblica, assumendo l'incarico di direttore generale del comune di Milano, che detiene per un anno e mezzo, fino a giugno 2010.[3][4] Da febbraio a maggio 2012 ricopre poi la carica di presidente di A2A, l'azienda pubblica lombarda di energia e servizi.[5]
È stato rappresentante del comune di Milano nel consiglio di amministrazione di Expo 2015 S.p.A., l'azienda italiana di totale proprietà pubblica incaricata della realizzazione, organizzazione e gestione dell'Esposizione Universale di Milano del 2015, società della quale Sala è stato amministratore delegato da giugno 2010[6] fino alle sue dimissioni in dicembre 2015.
Il 6 maggio 2013 il presidente del Consiglio Enrico Letta lo ha nominato commissario unico delegato del governo per l'Expo.[7][8] Da ottobre 2015 a giugno 2016 è stato consigliere di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti.[9][10]
A fine dicembre 2015 annuncia la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico[11] per individuare il candidato sindaco del centro-sinistra per il comune di Milano[12], sebbene cinque anni prima avesse dichiarato di non voler ricoprire tale ruolo, a seguito della volontà di non presentarsi per un secondo mandato del sindaco in carica Giuliano Pisapia, anch'esso in quota centro-sinistra, eletto nel 2011 dopo 18 anni in cui il comune di Milano era stato governato dal centro-destra.[6] A coordinare la sua candidatura l'ex candidato alla presidenza regionale per il centro sinistra Umberto Ambrosoli.[12]
Le primarie si chiudono il 7 febbraio 2016 con 60 634 votanti e Sala risulta il vincitore con 25 600 voti pari al 42%, superando gli altri tre candidati, la vicesindaco Francesca Balzani (20 516 voti, 34%, sostenuta dal sindaco uscente), l'assessore della giunta Pisapia alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino (13 916 voti, 23%) e il direttore generale di UISP Milano Antonio Iannetta (443 voti, 1%).[13] Si presenta quindi sostenuto, oltre che dal PD (con capolista Majorino), anche da Italia dei Valori, Sinistra per Milano e la lista civica Beppe Sala - Noi Milano.[14]
Alle elezioni del 5 giugno Sala risulta il candidato più votato, ottenendo il 41,61% (pari a 224 156 voti), risultato comunque non sufficiente per essere eletto al primo turno[15], ed accede quindi al ballottaggio contro il candidato di centro-destra Stefano Parisi (già city manager di Milano durante l'amministrazione del sindaco di Forza Italia Gabriele Albertini), forte del 40,78%; al successivo turno elettorale, il 19 giugno, viene eletto sindaco di Milano con il 51,70% dei consensi[15][16]
Il 26 giugno 2016 presenta la composizione della giunta dopo appena una settimana dalla vittoria al ballottaggio, formata per metà da assessori della precedente amministrazione Pisapia.[17][18] La giunta è formata da cinque donne e sette uomini[19].
A inizio mandato presenta il programma di governo della città "Fare Milano" sulla riqualificazione e lo sviluppo delle periferie, della mobilità e degli ex scali ferroviari.[20] Sempre nell'ambito della riqualificazione urbana, il 6 marzo 2017, Sala firma con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni l'accordo con il quale il governo si impegna a stanziare 40 milioni di euro[21] per i progetti presentati dal Comune di Milano[22][23] nell'ambito del bando delle periferie indetto nel 2016 dal Governo Renzi.[24]
L'11 novembre 2016, in qualità di sindaco, Sala officia con rito laico i funerali dell'oncologo Umberto Veronesi, morto tre giorni prima nella sua casa di Milano a 90 anni. I funerali si sono svolti a Palazzo Marino, sede del comune di Milano, alla presenza di moltissima gente comune.[25]
Il 16 dicembre 2016, in seguito alle notizie di indagini sul suo conto nell'ambito di un’inchiesta su appalti Expo, Sala si auto-sospende dalla carica di primo cittadino di Milano e della città metropolitana.[26] Il 20 dicembre seguente, dopo un incontro tra il suo legale, il procuratore generale e il procuratore aggiunto di Milano, torna a ricoprire gli incarichi di governo della città.[27][28]
Nel gennaio 2017, Sala finisce al centro delle polemiche per la sua presunta intenzione di dedicare un luogo di Milano a Bettino Craxi.[29] Sempre a inizio anno inoltre, l'assessore Roberta Cocco finisce al centro di alcune polemiche e di una procedura dell'ANAC riguardo alla mancata pubblicazione dei suoi redditi e alcuni dati mal riportati nella successiva dichiarazione dei redditi.[30][31][32][33][34][35]
Nel luglio 2019 il sindaco Sala annuncia un rimpasto della giunta.
Il 7 dicembre 2020, dopo diversi temporeggiamenti, annuncia ufficialmente di aver deciso di candidarsi per un secondo mandato come primo cittadino del capoluogo lombardo, sempre con il sostegno del centro-sinistra, alle elezioni comunali in programma per l'anno seguente. Lo slogan della campagna elettorale di Sala è "Milano sempre più Milano".[36]
Il 12 marzo 2021, in un'intervista, Sala dichiara di firmare la carta dei valori dei Verdi Europei, annunciando altresì l'intenzione di essere cooptato "con i tempi giusti" nel partito,[37] esternazioni accolte con favore anche da alcuni esponenti della Federazione dei Verdi.[38] Nonostante le sue affermazioni e il riscontro positivo dello stesso Partito Verde Europeo,[39] viene fatto notare che l'intera vicenda si poi è silenziosamente conclusa con un nulla di fatto.[40]
A sostenerlo nelle amministrative del 3-4 ottobre sono state otto liste: Partito Democratico, Volt, le civiche "Beppe Sala Sindaco" e "Milano in salute", "La Milano Radicale con Sala", "Riformisti con Sala",[41] "Milano Unita - La Sinistra per Sala"[42] ed Europa Verde.[43]
Alle elezioni del 3-4 ottobre 2021 viene rieletto per un secondo mandato al primo turno, avendo conquistato il 57,73%, corrispondente a 277.478 voti, mentre il suo principale avversario, il medico pediatra Luca Bernardo, candidato del centro-destra, si ferma solamente al 31,97%.[44][45]
A seguito della rielezione, il 13 ottobre 2021 Sala annuncia la formazione della nuova giunta, composta da sei uomini e sei donne.[46]
In occasione delle elezioni politiche del 2022 dichiara di votare per il PD, definendolo come il suo "partito di riferimento".[47]
Il 6 dicembre 2022 vince il Telegatto come "segno di riconoscenza" per il patrocinio concesso dal comune agli eventi di TV Sorrisi e Canzoni.[48]
Il 20 ottobre 2023 compare nel videoclip per la reunion del gruppo hip-hop milanese "Club Dogo", assieme a Claudio Santamaria. Il 12 gennaio 2024, è stato citato da Guè nello stesso album dei Club Dogo che aveva promosso col video trailer.
Nell'aprile 2016 Sala viene iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Milano per la mancata dichiarazione di alcune sue proprietà in Svizzera, posizione per la quale è stata chiesta, da parte del Pubblico Ministero, l'archiviazione nel giugno 2016.[49]
In relazione al suo incarico di amministratore delegato di Expo 2015, Sala è stato criticato per via di appalti che sarebbero stati aggiudicati, durante la sua gestione, in modo illegittimo.[50][51] Il Comitato Antimafia di Milano infatti ha denunciato nella sua sesta relazione semestrale[52] due affidamenti diretti, da parte della società Expo, per lo svolgimento di attività in relazione alle Linee Guida Antimafia per protocollo di legalità, per un totale di 741 500 euro, denunciando pratiche opache e nessuna risposta chiara in merito ai chiarimenti richiesti dal Comitato[53].
Il 29 luglio 2015 è stato indagato per abuso d'ufficio in relazione all'affidamento senza gara della ristorazione per l'Expo a Eataly. A gennaio 2016 il GIP ha disposto l'archiviazione del procedimento perché "rientra pienamente nella discrezionalità amministrativa" del commissario inserire l'appalto a Eataly tra quelli assegnabili senza gara. Inoltre per PM e GIP, non è perseguibile l'abuso d'ufficio perché "non sono emersi motivi sotterranei che hanno portato alla scelta" di Eataly.[54]
Sempre nel gennaio 2016 è balzato all'onore delle cronache l'affidamento per gli allestimenti del Padiglione Zero e dell'Expo Centre all'architetto Michele De Lucchi, lo stesso architetto che ha ristrutturato la villa al mare del manager a Zoagli[55][56].
Il 15 dicembre 2016 è iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'appalto "Piastra dei servizi": i fatti contestati risalgono al periodo in cui Sala era Commissario Expo. Sala si è autosospeso dalle funzioni di primo cittadino di Milano dal 16 al 20 dicembre 2016.[57] Per vicende legate all'irregolarità di alcuni appalti e bandi di Expo, Sala è stato indagato per falso e concorso in abuso d'ufficio in inchieste che hanno visto coinvolti, con varie accuse, altri manager.[58]
Il processo per falso, cominciato il 20 febbraio 2018, è stato subito rinviato al 15 maggio 2018[59]. Il 5 luglio 2019 Sala viene condannato in primo grado a sei mesi di reclusione commutati in pena pecuniaria di 45 000 euro[60]. In secondo grado di giudizio il 21 ottobre 2020 la Corte d’appello rigetta la domanda di assoluzione presentata dalla difesa per il reato di falso in atto pubblico, ma dichiara il reato prescritto.[61]
Il 29 marzo 2018 è prosciolto dall'accusa di abuso d'ufficio per la fornitura di 6.000 alberi per il sito dell’Esposizione Universale perché il fatto non sussiste.[62] Contro la sentenza d'assoluzione la procura ha successivamente presentato appello[63]. Nel marzo 2019 la Corte d’appello conferma il proscioglimento dell'imputato in quanto l'allora commissario «ha agito in buona fede, confidando nella legittimità del proprio operato».[64] Nell'ambito della stessa inchiesta Sala è stato indagato anche per danno erariale, procedimento riguardo al quale la Corte dei conti ha disposto l'archiviazione in quanto le accuse non sussistono.[65]
Secondo quanto riportato in un'inchiesta giornalistica condotta dal settimanale Panorama e da Marco Cappato dei Radicali Italiani, Sala risulterebbe incandidabile alla carica di sindaco di Milano. Il Testo unico sull'ordinamento degli enti locali dispone infatti l'ineleggibilità dei commissari del Governo nei territori in cui esercitino le proprie funzioni (art. 60, comma 1, n. 2); a tale rilievo, Sala ha obiettato che le dimissioni dalla carica di amministratore delegato della Expo 2015 SpA comportebbero automaticamente le dimissioni da Commissario del Governo di Expo 2015. È stato tuttavia ribattuto che, ai fini dell'efficacia delle dimissioni da quest'ultimo incarico, sarebbe necessario un decreto del Governo che prendesse atto delle dimissioni rassegnate, provvedimento che, invece, il Governo non ha emanato.[66] A riprova di questa diversa impostazione, il consigliere comunale Marco Cappato dei Radicali Italiani ha richiamato l'esistenza di atti di gestione sottoscritti dal commissario unico Giuseppe Sala successivi al 18 gennaio. Il Movimento 5 Stelle ha minacciato di presentare un ricorso al Tar contro la candidatura di Sala.[67] Il 17 maggio il Tar ha respinto il ricorso presentato dal Movimento sostenendo che non spetta al Tar decidere sull'incandidabilità di Sala.[68][69]
Il 7 luglio 2016, giorno del primo consiglio comunale dopo le elezioni, il sindaco è stato contestato dall'opposizione e da gruppi di cittadini, adducendo come motivazione la sua presunta ineleggibilità. Il segretario generale della città metropolitana Simonetta Fedeli ha prontamente difeso il sindaco affermando che la sua eleggibilità è "piena e avvenuta".[70] Nel febbraio sempre del 2017, in seguito ad alcuni ricorsi riguardanti la presunta incandidabilità del sindaco, il tribunale civile di Milano stabilisce la correttezza della candidatura di Sala e della sua elezione rigettando i ricorsi.[71]
All'inizio della pandemia di COVID-19 Sala rilancia una campagna mediatica caratterizzata dallo slogan "Milano non si ferma", invitando i cittadini a non cambiare le proprie abitudini di vita a causa della diffusione del virus[72]. In seguito si fa fotografare sui Navigli mentre consuma un aperitivo con Alessandro Cattelan e Nicola Zingaretti; lo stesso Zingaretti si ammalerà di COVID-19 pochi giorni dopo[73]. Lo stesso sindaco, in seguito, ammetterà di aver commesso un errore incoraggiando tali comportamenti[74].
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