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Balla Linda è un brano musicale composto da Lucio Battisti e Mogol, e interpretato originariamente dallo stesso Battisti, che lo pubblicò il 29 aprile 1968 come lato B del singolo Prigioniero del mondo/Balla Linda.[1]
Balla Linda | |
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Artista | Lucio Battisti |
Autore/i | Lucio Battisti, Mogol |
Genere | Musica leggera Pop barocco |
Edito da | Edizioni musicali El' & Chris / Fama |
Esecuzioni notevoli | Gianni Morandi, Formula 3 |
Pubblicazione originale | |
Incisione | Lucio Battisti |
Data | 29 aprile 1968 |
Etichetta | Ricordi |
Durata | 3:08 |
Il brano fu il primo successo di Battisti come cantante, e il primo a diventare un "classico" della sua produzione.[2][3] Ebbe successo anche fuori dall'Italia, nella versione dei The Grass Roots.
Il testo, scritto da Mogol, parla di una ragazza di nome Linda. Non è bellissima, né intelligente né ammaliante, ma la sua spensieratezza, sincerità e fedeltà riescono a far dimenticare al protagonista la sua precedente e avvenente compagna, che aveva approfittato di lui («non fai come lei / tu non prendi tutto quello che vuoi») e poi lo aveva lasciato.[4]
Il testo è strutturato su un climax: i primi versi delle strofe sono malinconici,[5] mostrano soprattutto i lati negativi di Linda, e sono ancora intrisi del ricordo della precedente compagna, di cui invece emergono i lati positivi. Nei versi successivi, invece, iniziano ad affiorare i suoi difetti, che Linda non ha. Nel ritornello, infine, l'ex compagna scompare del tutto e l'intera scena è dedicata a Linda, che il protagonista invita a ballare con entusiasmo.
Secondo Renzo Stefanel, Linda «è così pura che la sua danza pare quasi [...] la metafora della leggerezza del vivere coniata da Nietzsche».[6]
Battisti iniziò a comporre la musica di Balla Linda tra la fine del 1967 e l'inizio del 1968.[7] In quel periodo la canzone aveva il buffo nome di lavorazione di Testicolo pulito, che era noto solo a pochi amici e collaboratori, in via confidenziale.[7]
Dopo averla temporaneamente abbandonata, nel febbraio 1968 Battisti completò la musica e Mogol scrisse il testo, dando al brano il titolo definitivo.[5]
La canzone piaceva molto a Maurizio Vandelli, che chiese a Battisti di poterla interpretare con la sua Equipe 84; quest'ultimo, però, volle tenerla per sé.[8]
Nonostante oggi possa sembrare una canzone piuttosto tradizionale, per l'epoca Balla Linda era un brano molto originale e fuori dagli schemi.[5] La casa discografica di Battisti, la Ricordi, fece addirittura delle pressioni perché venisse cambiata e resa più tradizionale.[5] Infatti Battisti fu interpellato personalmente da un discografico rimasto anonimo, che gli chiese di modificare il verso "non fermarti" in "non fermarti mai", perché a suo parere l'assenza della canonica rima baciata suonava male e lasciava il ritornello "sospeso".[5] Battisti, però, si impuntò e non volle cambiare il verso.[5]
L'arrangiamento fu curato da Mariano Detto.[1]
Per l'importante parte di pianoforte inizialmente venne chiamato un turnista esterno, ma a Mariano Detto non piaceva il suo modo di eseguirla; così propose a Battisti di suonare la parte di persona, perché riteneva che il suo modo di eseguirla avesse una bella sonorità e desse colore alla ritmica.[9] Battisti era riluttante, perché non padroneggiava perfettamente lo strumento, ma alla fine accettò.[9]
La registrazione avvenne negli studi Ricordi di Milano.[1] L'11 marzo 1968 furono registrate la base ritmica, le sovraincisioni degli archi (ore 15) e quelle dei fiati (ore 17); il 14 marzo le sovraincisioni dei cori (ore 9), della voce solista e dei controcanti (ore 21).[1] Il 5 aprile a partire dalle ore 9 fu iniziato il missaggio, che però dovette essere interrotto alle 13 a causa del guasto della macchina, e poté essere completato solo l'11 aprile.[1] Il transfer fu effettuato il 17 aprile.[1]
La struttura di Balla Linda è invertita rispetto a quella tradizionale: si apre con il ritornello e solo dopo segue la strofa.[3]
Il ritornello, definito «svelto e danzante»,[5] ha un ritmo incalzante sottolineato dal piccolo saltello percussivo inserito da Detto Mariano.[4]
La strofa, al contrario, è lenta e malinconica.[5] I primi versi sono accompagnati da un'arpa pizzicata ad accordi (come se fosse una chitarra classica),[8] che dà l'idea del passato "incantato" e felice ricordato dal protagonista del testo. Man mano che si va avanti si ha un crescendo, che traspone in musica la climax letteraria del testo, ed entrano anche basso e batteria, fino all'esplosione del successivo ritornello.
L'arrangiamento di Balla Linda è piuttosto diverso da quello di altre canzoni coeve di Battisti: il protagonista è il pianoforte,[8] che ha anche il ruolo di tenere il ritmo (dal momento che la batteria non è sempre presente),[9] mentre le chitarre sono quasi assenti, eccetto qualche intervento di chitarra elettrica.[8]
L'interpretazione di Battisti fu pubblicata il 29 aprile del 1968 come lato B del 45 giri Prigioniero del mondo/Balla Linda.[1] Nonostante fosse stata scelta come lato B, Balla Linda finì con l'avere più successo di Prigioniero del mondo, e fece da traino al singolo, che ebbe un discreto successo: vendette quasi centomila copie, e fece entrare Battisti in hit parade per la prima volta da interprete, dove rimase per cinque settimane raggiungendo come picco l'undicesima posizione.[10] Contemporaneamente il disco fu distribuito anche in Spagna e Brasile, mentre nel 1971 fu edito in Canada.[1]
Con questo brano Battisti partecipò al Cantagiro 1968 con discreto successo, ottenendo un quarto posto nel girone Giovani.[11] Il successo galvanizzò molto Battisti e fu una delle occasioni in cui acquisì consapevolezza delle sue abilità canore: Maurizio Vandelli racconta che, alla fine dell'esibizione, Battisti sia sceso dal palco e gli abbia detto «A Maurì, qui non me ferma più nessuno!».[8]
Nel marzo del 1969 il brano fu incluso nel primo album eponimo del musicista, Lucio Battisti.[12]
Esistono due video di Battisti che canta Balla Linda, entrambi relativi alla partecipazione nel Cantagiro 1968: il primo è l'esibizione della serata inaugurale (che si svolse a Sanremo), trasmessa sul primo canale della RAI il 19 giugno 1968, nel quale Battisti canta dal vivo; il secondo è l'esibizione della serata conclusiva (Recoaro Terme), trasmessa sul primo canale il 6 luglio 1968, nel quale Battisti canta in playback.[13] In entrambi i casi, la regia è di Enrico Moscatelli.[10] Il video della serata conclusiva è stato inserito nel DVD Il nostro canto libero pubblicato nel 2007.
Bella Linda singolo discografico | |
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Artista | The Grass Roots |
Pubblicazione | novembre 1968 |
Durata | 3:05 |
Genere | Pop barocco |
Etichetta | Dunhill Records |
The Grass Roots - cronologia | |
Nell'autunno del 1968, pochi mesi dopo l'interpretazione di Battisti, la canzone fu notata dal produttore americano Steve Barri, che decise di realizzarne una versione in inglese e di farla interpretare al gruppo californiano The Grass Roots.[14]
La versione inglese prese il titolo di "Bella Linda"; il testo fu tradotto da Barri insieme a Barry Gross[15] in modo molto libero: in questa versione, infatti, il protagonista supplica la propria compagna Linda di non lasciarlo.[16] La produzione fu affidata a Barri,[15] mentre arrangiamento e direzione d'orchestra furono curati da Jimmie Haskell,[15] che mantenne quasi inalterato l'arrangiamento originale di Detto Mariano.[8] Nella registrazione, voce solista e chitarra 12 corde sono suonati da Rob Grill, e i cori da Rob Grill, Entner e Bratton.[15]
Bella Linda fu pubblicata negli Stati Uniti nel novembre 1968 come lato A del singolo Bella Linda/Hot Bright Blues.[14] Contemporaneamente venne inserita nell'album Golden Grass.[15] Nel gennaio 1969 il singolo venne pubblicato anche in Gran Bretagna, Canada e Australia.[15]
Il singolo ottenne un notevole successo: in Gran Bretagna raggiunse la top ten,[3] mentre negli Stati Uniti raggiunse la posizione n. 28 della classifica Billboard Hot 100.[17] Bella Linda divenne uno dei maggiori successi della band, ed è stata perciò inclusa nella maggior parte delle antologie loro dedicate.[15]
Nel corso del tempo, il brano è stato reinterpretato da molti altri artisti, tra cui:[18]
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