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produttore cinematografico neozelandese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Barrie Mitchell Osborne (New York, 7 febbraio 1944) è un produttore cinematografico statunitense.
Nato a New York da Hertha Schwarz e William Osborne, frequenta il Carleton College a Northfield (Minnesota) dove si diploma senza poi proseguire gli studi.
Si trasferisce a Wellington (Nuova Zelanda) dove trova lavoro nel settore cinematografico, dapprima come assistente e supervisore alla produzione, diventando successivamente un noto produttore esecutivo e aiuto regista.
Debutta nel mondo del cinema nel 1973, partecipando alla serie televisiva Kojak come assistente alle unità sul set.
Nel 1978 partecipa al film biografico American Hot Wax come aiuto regista, così anche per Sindrome cinese.
Il successo arriva comunque negli anni ottanta e novanta, aiutando a finanziare i film La bambola assassina, Fandango, Matrix e Rapa Nui. Proprio grazie ai soldi guadagnati con queste pellicole rivelatesi dei successi decide di trasferirsi a Wellington, città natale di suo padre.
In Nuova Zelanda riscuote ancora più successo, qui conosce il regista Peter Jackson, che gli propone di aiutare a finanziare una trilogia di film basata su Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien.
I film si rivelano per quello che sono, e grazie all'ultimo capitolo della trilogia, Il ritorno del re, a Osborne - insieme al resto del cast - viene assegnato il Premio Oscar per il miglior film all'edizione del 2004.
Nel 2007 e nel 2008 è stato impegnato nel finanziare un progetto lucroso e a lungo voluto, una trasposizione cinematografica sulla Justice League of America, gruppo di supereroi edito dalla DC Comics. Il film viene però abbandonato a causa di problemi di spesa e rimandato a tempo indeterminato.
Nel 2009 usciranno due film a cui ha partecipato come produttore esecutivo, The Laundry Warrior e una biografia di Bruce McLaren.
Nel novembre 2009 il produttore ha annunciato l'intenzione di realizzare un'opera biografica a carattere epico sul profeta islamico Maometto, dalla sua nascita alla morte, entro il 2011.[1][2][3] Per il film è stato annunciato un bilancio di produzione di 150ml $ e una cooperazione internazionale per la sua riuscita, aprendo accordi con la compagnia cinematografica Alnoor Holdings del Qatar. Girato in lingua inglese, Osborne ha menzionato al fatto che gli attori devono però essere musulmani. Osborne ha dichiarato che gli piacerebbe trattare la vita e gli insegnamenti di Maometto senza però raffigurarlo direttamente nel film, dal momento che la legge islamica vieta ogni rappresentazione visiva del profeta, per dare un messaggio di unione tra i popoli:
«An international epic production aimed at bridging cultures. The film will educate people about the true meaning of Islam.»
«[Il film] È una produzione epica, internazionale, volta all'incontro tra culture. Il film educherà le persone sul vero senso dell'Islam.»
A supervisionare «ogni aspetto della produzione» è stato incaricato il commentatore di Al Jazeera, sceicco e studioso islamico Yusuf Al-Qaradawi dalla Alnoor. Abullah Al-Mustafa, direttore di Al Jazeera, ha dichiarato che il film metterà in luce l'umanità del profeta.
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