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banca di semi di piante Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La banca dei semi, sinonimo di banca del germoplasma[1], in mancanza di una definizione ufficiale si definisce come un deposito o una raccolta ex situ di semi, la quale ha come scopo la preservazione della varietà biologica[2] e la sicurezza alimentare, tramite lo stoccaggio di un'adeguata quantità di specie alimentari, pronte alla semina nell'eventualità di una catastrofe biologica che comporti la distruzione delle scorte di semi alimentari attualmente obbligatorie in alcuni Stati[3][4]. La banca dei semi è un particolare tipo di banca genetica o banca dei geni.
Nel senso comune il termine indica un'associazione o ente che agisce tramite lo scambio di sementi con altre banche dei semi, ossia altri enti, e a volte partecipa a progetti che vanno a selezionare e salvaguardare le specie in situ. Questa definizione copre solo una parte delle attività delle banche dei semi, seppure siano attività importanti per molte banche e talvolta queste siano attività primarie, come per esempio nei casi di banche italiane legate a istituzioni storiche come orti botanici e università o come nei casi delle associazioni del terzo settore[5].
La prima banca dei semi mondiale moderna scientifica fu fondata dal botanico russo Nikolaj Ivanovič Vavilov nell'Istituto di botanica applicata di Leningrado.
Per raggiungere il 2010, che è stato l'Anno internazionale per la biodiversità, sono nate numerose banche del germoplasma, volte alla conservazione di materiale biologico in base a criteri di endemicità, rarità e vulnerabilità. Non tutte hanno una preferenza per la conservazione dei semi di specie a uso alimentare. La FAO è stata in prima linea per la costituzione di molte banche dei semi, con le quali coopera. In generale le banche del germoplasma sono state istituite soprattutto in paesi anglosassoni con una preferenza per i paesi industrializzati.
Attualmente, al mondo esistono alcune centinaia di banche dei semi: secondo gli studi del prof. Gianluigi Bacchetta, direttore del Centro Conservazione Biodiversità e presidente della sezione sarda della Società Botanica Italiana, nel 2008 nel mondo le banche erano circa 1 300[6], in particolare nel 2006 in Europa le banche del germoplasma erano 150, di cui un'ottantina nel Nord Europa, una settantina nell'Europa mediterranea con una concentrazione particolare in Italia, Francia, Grecia e Spagna.[7] Più recentemente, Seed Magazine[8] segnala 1 400 banche dei geni.
Molte di queste hanno carattere commerciale, altre invece non perseguono scopi di lucro. Alcune banche lavorano sull'ibridazione e sulla selezione genetica. Molte archiviano le informazioni sulle specie conservate in database consultabili che integrano gli Index Seminum cartacei.
Per le raccolte di mais è importante il Centro internacional de mejoramiento de maiz y trigo (cimmyt) a Città del Messico con 24000 campioni[9].
Tra le banche dei semi senza scopi di lucro ricordiamo la Millennium Seed Bank, nata da un progetto dei Kew Gardens, e che attualmente è considerata la più grande raccolta di semi ex situ del mondo.[10]
Lo Svalbard Global Seed Vault è una banca dei semi nelle isole Svalbard, nata da un progetto del Fondo mondiale per la diversità delle colture (Global Crop Diversity Trust) finanziato dal governo norvegese. La costruzione della cripta in cui verranno conservati i semi per migliaia di anni sotto un consistente strato di permafrost è iniziata nel 2006, e il Deposito sotterraneo globale dei semi è stato ufficialmente inaugurato nel 2008.[11] Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti dei governi di Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Islanda, e la keniota premio Nobel per la pace Wangari Maathai.[12][13] Nel 2008 la RAI ha dedicato una puntata del programma Buongiorno Europa al Svalbard Global Seed Vault mostrando, in un servizio della giornalista Michela Garbin, gli interni della cripta originale.[14]
In Italia, come nel resto del mondo, le banche dei semi sono di recente istituzione. Nel 2005 nasce una associazione scientifica, denominata Rete Italiana Banche del germoplasma per la conservazione Ex situ della flora spontanea italiana (RIBES[15]), che mette in rete 18 banche del germoplasma italiane. I soci di RIBES sono università, musei, parchi regionali e nazionali che collaborano per un'efficace conservazione ex situ della diversità vegetale spontanea in Italia, fondata su solide basi scientifiche.
La composizione dell'associazione è cambiata negli anni e ad oggi i partner della RIBES[16] sono:
Tra i soci fondatori di RIBES vi è stata la BANCA DI GERMOPLASMA DEL MEDITERRANEO ONLUS, tra le prime banche dei semi sorte in Italia, oggi con sede a Monreale (PA), diretta dal biologo Ignazio Li Vigni. Questa struttura privata, inserita nel registro italiano delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, è stata istituita nel 1997 con un finanziamento pubblico dall'allora Provincia Regionale di Palermo. Attualmente gestisce un patrimonio floristico, crioconservato sotto forma di semi, di circa 1000 specie spontanee della flora Mediterranea mondiale. https://www.reteribes.it/scaricatore.asp?c=6eprns5vr8hsps05sv980fdnf
La rete RIBES è membro di altre associazioni scientifiche a livello internazionale:
Altre banche dei semi in Italia conservano semi di specie o varietà locali di interesse agronomico, medicinale o culturale:
Associazioni, enti e organizzazioni che si occupano professionalmente di semi e delle tematiche relative:
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