ingegnere e architetto italiano (1861-1936) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Attilio Giacomo Muggia (Venezia, 2 aprile 1861[1] – Bologna, 18 febbraio 1936) è stato un ingegnere e architetto italiano.
Fu il pioniere italiano del calcolo del cemento armato di cui detenne l'esclusiva[2].
Tenne la cattedra di architettura tecnica alla scuola d'ingegneria di Bologna dal 1912 al 1935.
A Bologna realizzò nel 1900 Villa Gina [3] la prima costruzione di uso civile con i solai in calcestruzzo armato e con soluzioni d'avanguardia per l'epoca, come l'uso dell'asfalto per impermeabilizzare le terrazze o le originali serrande in lamiera d'acciaio alle finestre[4].
Dal 1905 al 1925 fu direttore tecnico generale della Società Costruzioni Cementizie con sedi a Bologna e Firenze.
Nel 1926 ebbe un ruolo importante nel progetto del Cementificio Marchino di Prato realizzato dall'architetto Leone Poggi[5].
Attilio Muggia morì a Bologna nel 1936. È sepolto nel campo israelitico del cimitero monumentale della Certosa di Bologna.
La città di Bologna gli ha intitolato una strada nelle adiacenze della Montagnola di cui, con Tito Azzolini (1837-1907), fu l'artefice della scalinata monumentale.
A Roma gli è stata dedicata una piazza.
Alcune tra le sue opere[6]:
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