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arcidiocesi della Chiesa Cattolica Romana in Polonia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'arcidiocesi di Cracovia (in latino Archidioecesis Cracoviensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Polonia. Nel 2021 contava 1.575.424 battezzati su 1.627.236 abitanti. È retta dall'arcivescovo Marek Jędraszewski.
Arcidiocesi di Cracovia Archidioecesis Cracoviensis Chiesa latina | |||
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Diocesi suffraganee | |||
Bielsko-Żywiec, Kielce, Tarnów | |||
Arcivescovo metropolita | Marek Jędraszewski | ||
Vicario generale | Bronislaw Fidelus | ||
Ausiliari | Damian Andrzej Muskus, O.F.M.[1], Janusz Mastalski[2], Robert Józef Chrząszcz[3] | ||
Arcivescovi emeriti | cardinale Stanisław Dziwisz | ||
Presbiteri | 2.080, di cui 1.169 secolari e 911 regolari 757 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 1.390 uomini, 2.316 donne | ||
Abitanti | 1.627.236 | ||
Battezzati | 1.575.424 (96,8% del totale) | ||
Stato | Polonia | ||
Superficie | 5.730 km² | ||
Parrocchie | 448 (32 vicariati) | ||
Erezione | X secolo | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santi Stanislao e Venceslao | ||
Indirizzo | ul. Franciszkanska 3, 31-004 Kraków, Polska | ||
Sito web | diecezja.pl | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Polonia | |||
L'arcidiocesi comprende la città di Cracovia, parte di Jaworzno, i distretti di Cracovia (in parte), di Limanowa (in parte), di Nowy Targ (in parte), di Oświęcim (la maggior parte), di Wadowice (la maggior parte), di Bochnia (una piccola parte), di Myślenice, di Sucha, dei Tatra, di Wieliczka, di Chrzanów e di Olkusz (una piccola parte).
Sede arcivescovile è la città di Cracovia, dove si trova la cattedrale dei Santi Stanislao e Venceslao. Nel territorio sorgono anche 16 basiliche minori, di cui 12 a Cracovia.
Il territorio si estende su 5.730 km² ed è suddiviso in 35 decanati e in 448 parrocchie.
La provincia ecclesiastica di Cracovia, istituita nel 1925, comprende le seguenti suffraganee:
Le origini della diocesi di Cracovia si fanno risalire al IX secolo, legate alla missione inviata da san Metodio ad un principe della Vistola; di quest'epoca sono noti i vescovi Wiching, Prohor e Prokulf, probabilmente di lingua e liturgia greca, come più tardi lo saranno anche i vescovi Lambert e Czesław.
La diocesi latina di Cracovia fu eretta nel X secolo, poco prima dell'anno 1000, forse ad opera del re Miecislao nell'anno 984. L'invasione boema del 1039 comportò la distruzione degli archivi ecclesiastici, di conseguenza le origini della diocesi e i nomi dei primi tre vescovi restano incerti o leggendari. Il primo vescovo noto è Poppone, suffraganeo dell'arcivescovo di Gniezno.
L'importanza della sede di Cracovia crebbe nel corso dell'XI secolo, in particolare grazie alle vicende che videro coinvolti il re Boleslao II di Polonia ed il vescovo Stanislao e che portano alla morte di quest'ultimo, ben presto venerato come martire, Nel 1172 la potenza dei vescovi era tale che Gedko ebbe la forza ed il carattere di far deporre ed esiliare il re Miecislao III il Vecchio. Di certo, l'importanza di Cracovia era legata a filo doppio alla presenza nella città della casa reale polacca; Gniezno tuttavia rimase la sede primaziale polacca e l'unica sede metropolitana della Nazione.
La prima cronotassi dei vescovi fu compilata nel 1266, la seconda nel 1347. In origine, la diocesi comprendeva le città di Sandomir e Lublino, e tutta la Piccola Polonia. Papa Martino V il 27 ottobre 1427 sottrasse il distretto di Lublino alla giurisdizione dei vescovi di Cracovia e lo attribuì alla diocesi di Chełm (oggi arcidiocesi di Lublino), ma per la resistenza del vescovo di Cracovia, alla fine di una lite il vescovo di Chełm rinunciò all'ampliamento. Dal 1443 al 1791 i vescovi di Cracovia furono anche duchi di Siewierz.
Grande lustro alla città e alla sede episcopale fu dato dalla fondazione dell'università, che divenne una delle più prestigiose e importanti d'Europa, grazie anche all'opera dell'umanista e cardinale Zbigniew Oleśnicki.
Le vicende politico-militari che portarono alle tre spartizioni della Polonia ebbero delle conseguenze anche per la sede di Cracovia. In seguito alla prima spartizione (1772), la diocesi perse il territorio a sud della Vistola, con il quale fu eretta la diocesi di Tarnów. Nel 1790 larghe porzioni di territorio comprensive delle regioni di Kielce e di Lublino furono annesse alla diocesi di Chełm. Con la terza spartizione della Polonia (1795), tutto il territorio diocesano divenne parte dell'impero austriaco: questo determinò il recupero di parte dell'antico territorio a sud della Vistola, per la contemporanea soppressione della diocesi di Tarnów (1805). In seguito al congresso di Vienna e la contestuale creazione della Repubblica di Cracovia, la diocesi si trovò nuovamente divisa e perse ancora il territorio a sud della Vistola, sul quale venne eretta la diocesi di Tyniec (1821).
I cambiamenti politici furono all'origine non solo delle modifiche territoriali suindicate, ma anche dei cambiamenti di provincia ecclesiastica. Dopo la terza spartizione della Polonia, la sede metropolitana di Gniezno si trovava in Prussia; per questo motivo gli imperatori austriaci spinsero affinché la sede di Cracovia non dovesse dipendere da un metropolita "straniero". Ed è così che il 19 agosto 1807, per effetto della bolla Quoniam carissimus di papa Pio VII, entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Leopoli. Nel 1818, in seguito alle decisioni del congresso di Vienna, in forza della bolla Ex imposita nobis, Cracovia cambiò ancora metropolita e divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Varsavia, che faceva parte del Regno del Congresso, Stato semi-indipendente strettamente legato all'Impero russo.
Nella seconda metà dell'Ottocento la diocesi visse un lungo periodo di sede vacante dal 1851 al 1879; in questo periodo la sede fu retta da due vicari apostolici, uno per la parte austriaca della diocesi, con sede a Cracovia (capitale del granducato di Cracovia), ed uno per la parte nel regno del Congresso, con sede a Kielce.[4]
Il 20 gennaio 1880 furono rivisti e precisati i confini con la vicina diocesi di Tarnów e contestualmente Cracovia fu resa immediatamente soggetta alla Santa Sede.[5]
Il 28 dicembre 1882 cedette la porzione di territorio che si trovava nel Regno del Congresso per il ristabilimento della diocesi di Kielce.
All'inizio del XX secolo, la diocesi contava 850.000 cattolici, 4.000 protestanti e 60.000 giudei con un totale di 197 parrocchie. L'imperatore d'Austria aveva il privilegio di nomina, dopo aver consultato i vescovi della Galizia.
Cracovia fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana il 28 ottobre 1925 con la bolla Vixdum Poloniae unitas di papa Pio XI: contestualmente le furono assegnate come suffraganee le diocesi di Tarnów, di Kielce, di Częstochowa e di Katowice. La stessa bolla stabilì l'annessione all'arcidiocesi delle parrocchie della diocesi di Spiš che dopo la prima guerra mondiale si trovarono in territorio polacco.[6]
Nel corso del XX secolo, si distinsero alcuni arcivescovi di Cracovia. Il cardinale Puzyna contribuì indirettamente all'elezione di papa Pio X per il veto, di cui era ambasciatore, del governo austriaco verso il cardinale Mariano Rampolla del Tindaro. Il governo del cardinale Sapieha fu il più lungo nella storia della sede di Cracovia, segnato da diversi momenti difficili per la città, quali la prima guerra mondiale, l'occupazione hitleriana, la seconda guerra mondiale, i primi anni del regime comunista.
Dal 1964 al 1978 è stata retta da Karol Józef Wojtyła, eletto papa con il nome di papa Giovanni Paolo II. Cracovia è la prima diocesi non italiana che ha avuto il proprio ordinario eletto papa dopo 456 anni, l'ultima era stata Tortosa il cui arcivescovo era stato eletto papa con il nome di Adriano VI nel 1522.
L'8 dicembre 1981 Giovanni Paolo II, con il motu proprio Beata Hedvigis, istituì a Cracovia la Pontificia Accademia Teologica, oggi Pontificia Università Giovanni Paolo II, che trae origine dalla facoltà di teologia dell'Università Jagellonica fondata nel 1397 da papa Bonifacio IX.
Il 25 marzo 1992 la diocesi ha ceduto porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle nuove diocesi di Bielsko-Żywiec[7] e di Sosnowiec[8].
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 1.627.236 persone contava 1.575.424 battezzati, corrispondenti al 96,8% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 1.200.000 | 1.208.000 | 99,3 | 1.080 | 560 | 520 | 1.111 | 1.207 | 2.300 | 320 | |
1969 | 1.738.946 | 1.779.427 | 97,7 | 1.593 | 894 | 699 | 1.091 | 1.373 | 3.043 | 322 | |
1980 | 2.125.000 | 2.332.500 | 91,1 | 1.634 | 985 | 649 | 1.300 | 1.479 | 2.954 | 331 | |
1990 | 2.200.150 | 2.246.900 | 97,9 | 1.970 | 1.185 | 785 | 1.116 | 2.195 | 2.994 | 470 | |
1999 | 1.616.850 | 1.657.853 | 97,5 | 1.888 | 1.046 | 842 | 856 | 1.908 | 2.738 | 390 | |
2000 | 1.615.785 | 1.666.884 | 96,9 | 1.941 | 1.054 | 887 | 832 | 1.939 | 2.758 | 398 | |
2001 | 1.607.313 | 1.659.092 | 96,9 | 1.971 | 1.064 | 907 | 815 | 1.880 | 2.689 | 400 | |
2002 | 1.572.266 | 1.634.465 | 96,2 | 1.967 | 1.058 | 909 | 799 | 1.909 | 2.989 | 409 | |
2003 | 1.562.904 | 1.618.378 | 96,6 | 2.002 | 1.066 | 936 | 780 | 1.921 | 2.869 | 610 | |
2004 | 1.566.555 | 1.618.593 | 96,8 | 2.026 | 1.077 | 949 | 773 | 1.904 | 2.937 | 414 | |
2010 | 1.556.000 | 1.601.000 | 97,2 | 2.089 | 1.121 | 968 | 744 | 1.828 | 2.673 | 439 | |
2014 | 1.551.000 | 1.589.000 | 97,6 | 2.127 | 1.162 | 965 | 729 | 1.723 | 2.660 | 444 | |
2016 | 1.563.841 | 1.605.515 | 97,4 | 2.147 | 1.173 | 974 | 728 | 1.689 | 2.441 | 447 | |
2019 | 1.567.271 | 1.615.723 | 97,0 | 2.114 | 1.171 | 943 | 741 | 1.466 | 2.388 | 448 | |
2021 | 1.575.424 | 1.627.236 | 96,8 | 2.080 | 1.169 | 911 | 757 | 1.390 | 2.316 | 448 |
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