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Ex imposita nobis è una bolla di papa Pio VII, pubblicata il 30 giugno 1818, con la quale fu rivista l'organizzazione ecclesiastica delle diocesi del Regno del Congresso (o Regno di Polonia).
Dopo le tre spartizioni del 1772, 1793 e 1795, la Polonia non esisteva più come stato indipendente, e il suo territorio era stato annesso dalle potenze confinanti, ossia l'Impero russo, il Regno di Prussia e la Monarchia asburgica. Il Congresso di Vienna decise la creazione di uno stato polacco semi-indipendente, chiamato Regno del Congresso, con una propria costituzione, ma dipendente dall'impero russo, i cui zar avevano il titolo di re di Polonia.
La costituzione polacca, all'articolo 14, prevedeva che nel Regno del Congresso ci fossero tanti episcopati di rito latino quanti erano i voivodati amministrativi statali, e che queste diocesi costituissero un'unica provincia ecclesiastica con un proprio metropolita. Agli 8 voivodati dovevano perciò corrispondere 8 diocesi, i cui confini non dovevano oltrepassare quelli del regno.[1][2]
Le trattative tra la Santa Sede e il governo russo durarono 2 anni e confluirono, nel 1818, in due decisioni pontificie:
Dopo le spartizioni polacche e la costituzione del Regno del Congresso, le diocesi polacche, che un tempo si trovavano nel territorio della Confederazione polacco-lituana, erano ora divise tra più stati.
In seguito alle decisioni del congresso di Vienna, solo tre diocesi si trovavano interamente nel regno polacco, ossia le diocesi di Varsavia, Kielce e Lublino. Porzioni delle diocesi di Płock e di Włocławek erano in Prussia, un'ampia porzione della diocesi di Cracovia si trovava in territorio asburgico, mentre parte della diocesi di Wigry era in Russia.[2][4]
Nel regno del Congresso si trovavano poi porzioni di diocesi, che ora non appartenevano più alla Polonia: 386 parrocchie dell'arcidiocesi di Gniezno,[5] 36 parrocchie della diocesi di Przemyśl, 3 parrocchie della diocesi di Poznań e 49 parrocchie della diocesi di Breslavia.[2][4]
Con la bolla Ex imposita nobis fu adattata la divisione diocesana ai nuovi confini politici del Regno di Polonia e alla sua divisione interna in voivodati.[2]
Furono create 2 nuove diocesi, Sandomierz e Janów o Podlachia:[6]
Per le altre diocesi del regno del Congresso, i confini furono adattati ai voivodati.
Franciszek Skarbek von Malczewski, vescovo di Włocławek, nominato dal papa metropolita di Varsavia il 2 ottobre 1818, fu incaricato dell'esecuzione della bolla.[24]
La nuova geografia ecclesiastica delle diocesi polacche del regno rimase invariata fino al termine della prima guerra mondiale, quando subì una nuova riorganizzazione con la bolla Vixdum Poloniae unitas del 28 ottobre 1925. Fa eccezione la ricostituzione della diocesi di Kielce nel 1882 con porzioni di territorio appartenute alla diocesi di Cracovia.
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