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L'Araldica socialista, chiamata anche araldica comunista, consiste negli emblemi in uno stile tipicamente adottato dagli stati socialisti. Chiamati comunemente stemmi, non tutti sono degli stemmi nel senso tradizionale del termine, poiché privi di scudo. Infatti molti governi comunisti si sono allontanati intenzionalmente dalle forme della araldica europea per distanziarsi dai simboli associati alle monarchie.
L'Unione Sovietica fu il primo stato ad usare un'araldica socialista, disegnando il primo stemma nel 1922. Lo stile divenne più diffuso dopo la seconda guerra mondiale con l'instaurarsi dei governi di ispirazione sovietica nell'Europa orientale e non solo. Anche alcuni stati non socialisti hanno adottato lo stile, per diverse ragioni – generalmente perché i comunisti li supportarono nelle guerre di indipendenza (come Angola e Mozambico). Dopo le rivoluzioni del 1989 nell'Europa orientale e la caduta dell'Unione Sovietica, questo stile fu spesso abbandonato per tornare alle vecchie pratiche araldiche, con molti restauri dell'araldica precedente al socialismo reale.
L'Unione Sovietica, creata nel 1917 dopo la rivoluzione, necessitava, in linea con gli altri stati, di insegne per rappresentarsi, come emblemi, bandiere e sigilli, ma i leader sovietici non desideravano continuare le vecchie pratiche araldiche che erano associate al feudalesimo che la rivoluzione sognava di rimpiazzare. In risposta ai bisogni e ai desideri, gli emblemi nazionali adottati mancavano degli elementi tradizionali come scudo, elmo, cimiero e svolazzi, presentandosi più sobri. Questo stile venne poi seguito dai socialisti e dai comunisti che desideravano focalizzare l'attenzione sulla nazione proletaria e diversificarsi dal feudalesimo e da tutte le sue associazioni.
L'araldica socialista usa tipicamente questi simboli:
L'emblema dell'Unione Sovietica fu il primo esempio di araldica socialista. È stato un esempio seguito in diversi Stati comunisti, soprattutto in Europa, Africa e Asia, ma non a Cuba, dove è stato mantenuto lo stemma del 1848 senza nessuna modifica.
La Repubblica Socialista della Romania creò una nuova tradizione araldica che divenne abbastanza controversa. Il commissario per l'Araldica Statale combinò mete turistiche stilizzate e rappresentazioni paesaggistiche con tradizionali figure araldiche e oggetti moderni come una sonda petrolifera.
Nel 1974, l'Ungheria rimpiazzò gli stemmi di 83 città con emblemi nello stile sovietico. Aquile e leoni furono rimpiazzati da lavoratori soddisfatti, famiglie numerose ed orgogliose contadine che toccavano il sole con le loro mani. In ogni caso, il tutto era sovrastato da una stella rossa.
Con la caduta del regime comunista in Europa, la maggior parte dell'araldica socialista fu sostituita dalla vecchia araldica o da nuovi stemmi.
L'araldica socialista è ancora presente in alcuni stati, come in Cina, Corea del Nord e Vietnam
L'emblema della Bielorussia adottato nel 1995 a seguito di un controverso referendum, ricorda lo stemma della RSS Bielorussa.
L'emblema della Transnistria (repubblica autonoma autoproclamata ma non riconosciuta) utilizza ancora lo stemma sovietico della RSS Moldava.
L'emblema della Macedonia del Nord è una reminiscenza dello stemma della precedente Repubblica Socialista di Macedonia.
In Africa ci sono l'emblema dell'Angola e l'emblema del Mozambico.
La Repubblica Serba ha utilizzato lo stemma della Repubblica Socialista Serba[1] sino al 2009.[2]
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