Antonio Della Valle nacque da Salvatore, notaio, e da Maria Luigia Sapio.[3] Compiuti regolarmente gli studi liceali si iscrisse alla Facoltà di Medicina e chirurgia della R. Università di Napoli. Laureatosi nel 1873, non si avviò all'esercizio della professione medica ma, spinto dalla sua predilezione per le scienze naturali e in particolare per la zoologia, volle continuare gli studi presso la Facoltà di Scienze. Qui fu allievo di Paolo Panceri, che era il fondatore e il direttore del Gabinetto di Anatomia comparata[4] e il primo titolare della cattedra, appena istituita presso la R. Università di Napoli, per l'insegnamento di questa disciplina.[5]
Laureatosi in Storia naturale nel 1874, e poi anche in Scienze fisico-chimiche nel 1875,[6] Della Valle ebbe subito un incarico d'insegnamento nelle scuole secondarie, prima come reggente di Storia naturale nel R Istituto Tecnico di Napoli[7] e poi, nel 1877, nel R. Liceo ginnasiale Principe Umberto I, dove sarebbe rimasto fino 1884.[8][9]
Durante gli anni di insegnamento, e finché fu ancora in vita Panceri, Della Valle continuò a frequentare il Gabinetto di anatomia comparata dove, in preparazione della sua tesi di laurea, aveva svolto le sue prime ricerche scientifiche sulla bioluminescenza nel Regno animale.[10]
Morto Panceri nel 1877, Della Valle lasciò il Gabinetto di anatomia comparata e rivolse il suo interesse scientifico alla biologia marina, che proprio in quegli anni conosceva a Napoli uno straordinario sviluppo grazie all'attività di una nuova istituzione scientifica, la Stazione zoologica, che era stata fondata nel 1872 dallo zoologo tedesco Anton Dohrn, per la conoscenza e lo studio della flora e della fauna del Mediterraneo.[11]
Fu proprio nel 1877 che Della Valle vinse per concorso un assegno straordinario di perfezionamento agli studi presso la Stazione zoologica[12] e fu tra i primissimi assegnatari di una delle Tavole di studio messe a disposizione dal Ministero della Pubblica Istruzione,[13] dando avvio a quella che sarebbe stata la sua lunga attività di ricerca che lo avrebbe portato a dare significativi contributi alla conoscenza scientifica, anatomo-morfologica, fisiologica ed embriologica, della fauna marina invertebrata del golfo di Napoli.
Nel 1884 vinse il concorso per titoli alla Cattedra di zoologia, anatomia e fisiologia comparate nella R. Università di Modena[14] e, nel novembre delle stesso anno, fu nominato professore ordinario per l'insegnamento di queste discipline nelle facoltà di Medicina e chirurgia, di Scienze naturali e di Medicina veterinaria.[15]
Trasferitosi a Modena, Della Valle non interruppe i rapporti con la Stazione zoologica di Napoli ma anzi, nel 1885, iniziò la sua lunga collaborazione all'edizione annuale dello Zoologisches Jahresbericht,[16] come referent responsabile della sezione dei lavori sui Tunicata.
Nel 1897 «per unanime voto della Facoltà di Scienze»[17] Della Valle fu richiamato a Napoli dove, per la morte di Salvatore Trinchese, ordinario di anatomia e embriologia comparate e direttore del Gabinetto di anatomia comparata,[18] si era resa disponibile sia la cattedra d'insegnamento che l'incarico di direttore.[19]
Della Valle tenne questi incarichi fino al 1925, quando fu collocato a riposo per raggiunti limiti di età, dopo cinquant'anni di ininterrotto insegnamento di cui quarantuno come docente universitario.[20]
E fu proprio questa Società che nel 1925 volle tributare a Della Valle solenni onoranze in occasione del giubileo del suo insegnamento. In suo onore, e in omaggio alla memoria di suo figlio Paolo,[31] fu istituita, coi fondi raccolti con una pubblica sottoscrizione, la Fondazione perpetua Antonio e Paolo Della Valle col fine di conferire un premio biennale ai laureati in Scienze naturali della R. Università di Napoli come incoraggiamento agli studi e alla ricerca scientifica in biologia animale.[32]
Della Valle morì nella notte tra il 5 e il 6 gennaio del 1935, dopo una breve malattia.
La prima pubblicazione di Della Valle fu la sua tesi di laurea del 1874 «approvata ad unanimità dalla Facoltà di Scienze naturali e stampata per voto della Commissione esaminatrice».[10] Era una dissertazione sull'anatomo-fisiologia della bioluminescenza animale, argomento che però non sarebbe stata più oggetto dei suoi lavori successivi.[33]
Infatti, una volta lasciato il Gabinetto di anatomia comparata di Panceri,[35] Della Valle s'interessò alla fauna marina del golfo di Napoli che aveva cominciato a conoscere alla Stazione zoologica frequentando, nelle ore pomeridiane libere dall'insegnamento, il tavolo di perfezionamento agli studi che gli era stato assegnato.
All'inizio si occupò delle Ascidie, limitandosi a quelle composte[36] di cui pubblicò, nel suo lavoro di esordio,[37] uno schema di classificazione in sezioni, tribù e generi, ispirato ai principi sistematici di Alfred Mathieu Giard.[11] Propose inoltre l'istituzione di alcune nuove specie dei generiBotryllusGaertner, 1774, AplidiumSavigny, 1816 e DistomaRetzius, 1786, basandosi sui criteri speciografici dell'epoca.[38]
Ma a suscitare maggiormente l'interesse degli ascidiologi non furono le questioni di ordine sistematico quanto piuttosto la descrizione particolareggiata di diversi fenomeni biologici allora poco noti, quali l'estivazione o la formazione, il ringiovanimento e la regressione delle colonie.[11]
A questa prima pubblicazione ne seguirono altre con le quali Della Valle ampliò le conoscenze scientifiche delle Synascidiae, chiarendo molti aspetti della loro complessa organizzazione anatomo-morfologica, della loro collocazione sistematica, e dei risvolti fisiologici ed embriologici del loro ciclo vitale.[11]
Nel 1881 vide così la luce la prima delle due lunghe monografie sulle Ascidie composte del golfo di Napoli, con le sue «nuove contribuzioni».[34] Inizialmente propose l'istituzione del genere Distaplia,[39] di cui individuò come carattere distintivo la presenza di un sacco ovifero-incubatorio,[40] e descrisse due nuove specie, la D. magnilarva (Della Valle, 1881) e la D. roseaDella Valle, 1881, comparandole con quelle note.[41] Fece poi la prima osservazione, nello spessore del mantello delle larve, di gemme migranti di cui determinò l'origine, il meccanismo di formazione e la loro funzione esclusiva nell'accrescimento della colonia. Trattò quindi dell'anatomia e della fisiologia comparate di tutti i sistemi organici delle ascidie composte e, in particolare, fece la prima descrizione dettagliata del sistema riproduttivo di questi organismi che si riproducono sia gamicamente che per gemmazione. Descrisse inoltre le diverse strutture del mantello individuale degli Ascidiozoi e rintracciò, nelle cellule ameboidi migranti dall'ectoderma, il meccanismo di origine del mantello tunicale comune. Convalidò l'opinione di Il'ja Il'ič Mečnikov di considerare le Ascidie animali a tipo enterocelico e descrisse infine la gemmazione dei BotryllusGaertner, 1774 e quella particolarissima dei DidemniumSavigny, 1816.[42]
Nel 1883, questa monografia vinse il concorso ai premi ministeriali in Scienze naturali per gli insegnanti delle scuole secondarie classiche e tecniche del Regno con la motivazione, della commissione della R. Accademia dei Lincei, che «raramente si è pubblicato negli ultimi 20 anni in Italia un lavoro zoologico di merito pari a questo».[44]
Nel 1908 Della Valle pubblicò la seconda monografia sulle Synascidiae del golfo di Napoli che sarebbe stato anche il suo ultimo lavoro ascidiologico.[45] L'Autore fece il punto sui risultati delle sue osservazioni condotte anni prima alla Stazione zoologica, arricchendoli di nuovi dati. Erano annotazioni di carattere prevalentemente biologico, in parte già anticipate nelle brevi note e nelle comunicazioni preliminari precedenti.[46]
Trattò dei Didemnidae Giard, 1872, una famiglia di Ascidie composte, e in particolare del Diplosoma listeriLahille, 1890 di cui illustrò lo sviluppo delle giovani colonie e le singolari migrazioni in toto delle colonie adulte. Descrisse inoltre la metamorfosi delle larve e la trasformazione del tessuto ectodermico quando la coda si riduce, i movimenti delle appendici ectodermiche e le variazioni morfologiche stagionali e ambientali.[11] Affrontò anche il tema della sistematica di questa famiglia ribadendo, tra l'altro, la validità dei due generi TridemnumDella Valle, 1881 e TetrademnumDella Valle, 1881, da lui fondati nel 1881.[48]
In parallelo con i suoi studi ascidiologici, Della Valle portò avanti un'altra linea di ricerca, comunque collegata alle Ascidie, quella sulle loro forme parassitarie ed, in particolare, sui Crostacei parassiti della sottoclasse dei Copepoda.
Nella sua prima memoria carcinologica,[49] Della Valle si occupò della sistematica dei Coriceidi e degli Ergasilidi[50] e dell'anatomo-morfologia di varie specie del genere LichomolgusThorell, 1859, di cui alcune nuove, per sostenerne l'analogia con altri Coriceidi e istituì il nuovo genere AnthessiusDella Valle, 1880 fondando due nuove specie.[51] E ancora di sistematica dei Copepodi si occupò Della Valle in una memoria del 1883[52] nella quale propose anche l'istituzione di un nuovo genere e di una nuova specie, commensale del Distoma pancerii.[53]
Ma la sua opera più rilevante sui crostacei fu una lunga monografia sul sottordine dei Gammarini,[55] edita nel 1893,[56] frutto di ricerche e osservazioni portate avanti per oltre un decennio sugli esemplari dell'acquario della Stazione zoologica e su quelli del litorale e del mare del golfo di Napoli.[57]
In un testo di oltre novecento pagine, corredato da un atlante con sessantuno tavole in litografia,[58] Della Valle descrisse la complessa struttura degli individui adulti e l'anatomo-morfologia di tutti gli organi e gli apparati, ricostruendone il completo sviluppo embrionale. Trattò poi degli aspetti biologici, ecologici ed etologici, per niente conosciuti, di questi organismi descrivendone le condizioni di vita e le loro abitudini.[59] Dedicò infine l'ultima parte della monografia alla sistematica, istituendo nuovi generi e specie,[60] alla distribuzione geografica delle specie e ad un'ipotesi di ricostruzione filogenetica dei Gammarini.
Il terzo ambito di ricerche, portato avanti durante i suoi anni di permanenza nell'Istituto di anatomia comparata di Napoli, fu quello sull'embriologia dei Vertebrati. Pubblicò però tre soli lavori nei quali riportò una parte minima «dell'ingente patrimonio di sapere»[61] accumulato in quegli anni. In essi Della Valle, servendosi del solo metodo comparativo,[62] espose le sue idee e le sue intuizioni sull'origine e sul significato della nota primitiva, di cui fece un'analisi descrittiva e una comparazione critica, e sulle prime fasi di sviluppo embrionale degli omeotermi.[63] Le ricerche embriologiche degli Autori a lui successivi avrebbero dimostrato che «quanto aveva intuito il Della Valle era giusto».[62]
Lavori scientifici di anatomo-fisiologia della bioluminescenza
La luce negli animali. Libera Dissertazione per ottenere la Laurea in Storia Naturale e in Scienze fisico-chimiche approvata ad unanimità dalla Facoltà di Scienze naturali di Napoli, stampata per voto della Commissione esaminatrice, Napoli, Tip. dei Comuni, 1875, pp.1-70.
La luce negli animali. Discorso inaugurale letto nella R. Università di Modena il giorno 3 novembre 1887, Modena, 1887.
Lavori scientifici di ascidiologia
Contribuzioni alla Storia naturale delle Ascidie composte del golfo di Napoli con la descrizione di alcune specie e varietà nuove e di altre poco note, Napoli, Stazione Zoologica di Napoli, 1877, pp.1-48.
Osservazioni su alcune Ascidie del golfo di Napoli. Memoria del socio ordinario A. Della Valle presentata nell'adunanza del dì 11 maggio 1907, in Atti Acc. Sc. Fis. e Mat. Soc. R. Napoli, XIII, fasc. XI, Napoli, Tip. Accademia R. delle Scienze, 1908, pp.1-87, tav. 5.
La nota primitiva e le sue adiacenze nella prima formazione dell'’embrione dei Vertebrati. I. La nota nella somatogenesi, in Rend. Acc. Sc. Fis. e Mat. Soc. R. Napoli, XXVI, ser. III, Napoli, Tip. R. Accademia delle Scienze, 1920, pp.248-256.
La nota primitiva e le sue adiacenze nella prima formazione dell'’embrione dei Vertebrati, in Atti Acc. Sc. Fis. e Mat. Soc. R. Napoli, XXIX, ser. III, Napoli, Tip. R. Accademia delle Scienze, 1923, pp.141-145.
La prima formazione dell'embrione degli omeotermi durante la fase della nota primitiva (Parte I), in Atti Acc. Sc. Fis. e Mat. Soc. R. Napoli, XVII, ser. II, Napoli, Tip. R. Accademia delle Scienze, 1927, pp.1-41.
Achille Costa. Commemorazione, in Rend. Acc. Sc. Fis. Mat. Soc. R. Napoli, XXXVII, Napoli, 1898, pp.419-432.
Commemorazione di Achille Costa letta all'Accademia pontaniana nella tornata del 21 maggio 1899 dal socio residente Antonio Della Valle, in Atti Acc. Pontaniana, XXIX, n.4, Napoli, Stab. Tip. della R. Università, 1899, pp.1-6.
Antonio Dohrn. Commemorazione, in Rend. Acc. Sc, Fis. e Mat. Soc. R. Napoli, XV, ser. III. anno XLVIII, Napoli, Tip. Accademia delle Scienze, 1909, pp.222-225.
Pubblicazioni del Prof. G. V. Ciaccio intorno all'anatomia microscopica, collana In Memoria di G. V. Ciaccio nel X anniversario della sua morte, Torino, Bona, 1912.
Augusto Weismann. Commemorazione, in Rend. Acc. Sc. Fis e Mat. Soc. R. Napoli, XXI, Napoli, Tip. R. Accademia delle Scienze, 1915.
Giovanni Paladino, in Rend. Acc. Sc. Fis. e Mat. Soc. R. Napoli, XXIII, ser, V, n.56, Napoli, Tip. Accademia delle Scienze, 1917, pp.13-23.
Giovanni Paladino. Commemorazione letta nell'adunanza del 3 febbraio 1917, in Atti. Acc. Pontaniana, XLVII, Napoli, 1917.
Camillo Golgi, in Atti Acc. Sc. Fis e Mat. Soc. R. Napoli, XXXII, ser. III, Napoli, Tip. Accademia delle Scienze, 1926, pp.14-16.
(in unione con Vincenzo Diamare), Necrologia di Francesco Saverio Monticelli, in Rend. Acc. Sc. Fis. e Mat. Soc. R. Napoli, XXXIII, Napoli, Tip. Accademia delle Scienze, 1927, pp.257-264.
Note storiche su istituti e istituzioni scientifiche
La scuola zoologica napoletana. Discorso pronunziato il 14 gennaio 1883 nella solenne premiazione degli Alunni dei tre istituti governativi di Napoli, Napoli, Tip. Morano, 1883.
Rapporto sui lavori compiuti dalla R. Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche nell'anno 1909 letta nell'adunanza del 2 gennaio 1910 dal socio segretario Antonio Della Valle, in Rend. Acc. Sc. Fis. e Mat. Soc. R. Napoli, Napoli, 1910.
Cfr. Alippi Cappelletti, 1989 e Ministero della Pubblica Istruzione, Università Regie. Università di Napoli, in Annuario del Ministero della Pubblica Istruzione. 1902, Roma, Tip. Ludovico Cecchini, 1902, p.68.
Secondo l'estratto dell'atto nascita, e diversamente da quanto riportato in Alippi Cappelletti, 1989 e in Battaglini, 2008,p.79, Della Valle non era nato a Soccavo ma a Napoli, nella casa di famiglia, al n. 13 di Vico Tre Re a Toledo, nel quartiere Montecalvario (cfr. Provincia di Napoli. Comune di Napoli. Circondario Montecalvario, Municipio di Napoli. Uffizio di Stato Civile. Estratto da' Registri degli Atti di Nascita del 1850. Numero d'ordine 190. Antonio Giovan Battista Vincenzo Raffaele Taddeo Luigi, a cura di Archivio di Stato di Napoli. Stato civile della restaurazione (quartieri di Napoli). Montecalvario. Nati 02/01/1850-01/0471850. Immagine 156, Napoli, 1850.). Come ricordò lo stesso Della Valle, nel suo discorso di ringraziamento in occasione delle onoranze per il giubileo del suo insegnamento nel 1925, Napoli era stata la città «dove, 76 anni addietro, ebbi i natali» mentre il Comune di Soccavo (diventato poi quartiere di Napoli dal 1926) era stato invece «culla dei miei più prossimi e più cari parenti» e dove «ebbi i primi maestri e i migliori amici della mia fanciullezza» (cfr. Società dei Naturalisti, 1926,p. 26).
Il Gabinetto di Anatomia comparata nasceva con la riforma Imbriani del 1861, dallo scorporo del vecchio Museo di Anatomia annesso alla vecchia cattedra di Anatomia generale e patologica. Ospitato in due sale al quarto piano del complesso monumentale ex gesuitico della Casa del Salvatore, fu avviato inizialmente da Panceri con le sole raccolte di anatomia comparata di Antonio Nànula e di Stefano delle Chiaje (cfr. Botte e Scillitani, 1999,p. 150) ma sarebbe diventato, nel giro di pochi decenni «uno dei più ricchi d'Italia e fra i maggiori così per l'importanza, come per il numero delle preparazioni» (cfr. Monticelli, 1901,p. 25). In seguito infatti all'acquisizione di nuovi locali, si arricchì delle collezioni di Sebastiano Richiardi, Gennaro Barbarisi e di Oronzo Gabriele Costa e, soprattutto, dei preparati originali allestiti dallo stesso Panceri e dai suoi assistenti, Francesco Lucarelli e Leone De Sanctis (cfr. Botte e Scillitani, 1999,p. 151).
Con la legge del 16 febbraio 1861, sull'istruzione superiore nelle province meridionali (c.d. legge Imbriani), ci fu un riassetto della R. Università di Napoli e della Facoltà di Scienze naturali dove, in aggiunta alla cattedra di Zoologia, fu istituita la nuova cattedra di Anatomia comparata disciplina che, negli ordinamenti universitari precedenti, rientrava in quella di Anatomia generale e patologica (cfr. Monticelli, 1901,p. 25).
Al R. Liceo ginnasiale Principe Umberto I, Della Valle iniziò ad insegnare come professore reggente nel 1877 (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Amministrazione scolastica provinciale. Regi Istituti d'Istruzione mezzana. Napoli, in Stato del Personale addetto alla Pubblica Istruzione del Regno d'Italia al 31 dicembre 1877 (Appendice al Bollettino Ufficiale del Ministero dell'Istruzione), Roma, Tip. Eredi Botta, 1877, p.58). Fu poi promosso titolare di 3ª classe con R. Decreto del 25 gennaio 1880 (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Istruzione mezzana classica. Licei. Professori di Storia naturale, in Bollettino Ufficiale, VI, n.4, Roma, Tip. Eredi Botta, 1880, p.354).
Con Decreto ministeriale del 14 febbraio 1877 (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Istruzione superiore. Posti di studio e assegni universitari, in Bollettino Ufficiale, III, 1877, p.195).
Con nota ministeriale del 31 gennaio 1879 (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Istruzione superiore. Posti di studio e assegni universitari. Napoli – Stazione Zoologica Dohrn, in Bollettino Ufficiale, VI, n.2, Roma, Tip. Eredi Botta, 1880, p.108).
Primo in graduatoria di merito con quarantanove punti su cinquanta (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Istruzione superiore. Concorsi a cattedre universitarie, in Bollettino ufficiale, XI, n.1, Roma, 1885, p.64).
Della Valle, durante i tredici anni all'Università di Modena, fu anche professore incaricato di anatomia umana, direttore titolare del Gabinetto di zoologia e anatomia comparata (cfr. Salfi, 1936,p. 99) e preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dal 1890 (cfr. Ministero dell'Istruzione Pubblica, Università Regie. Università di Modena, in Stato del Personale addetto alla Pubblica Istruzione del Regno d'Italia pel 1890, Roma, Stab. Tip. Enrico Sinimberghi, 1890, p.101) al 1895 (cfr. Ministero dell'Istruzione Pubblica, Università Regie. Università di Modena, in Annuario del Ministero della Pubblica Istruzione. 1895, Roma, Tip. Elzeviriana, 1895, p.71).
Pubblicato a cura della Stazione zoologica di Napoli, il Zoologisches Jahresbericht era un rendiconto sistematico della letteratura zoologica internazionale edita durante l'anno.
La collaborazione di Della Valle al Zoologisches Jahresbericht terminò con l'edizione del 1912.
Dopo il trasferimento all'Università di Napoli, con R. Decreto del 24 febbraio 1898, Della Valle fu insignito del titolo di Professore onorario della R. Università di Modena «con tutti gli onori e diritti a tale titolo inerenti» (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Disposizioni nel Personale. Istruzione superiore e biblioteche. Università di Modena, in Bollettino Ufficiale, I, anno XXV, n.12, Roma, Tip. L. Cecchini, 1898, p.460).
Cfr. Società dei Naturalisti, 1926,p. 13.
Nella R. Università di Napoli Della Valle fu anche preside della Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali nel 1901 (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Università Regie. Università di Napoli, in Annuario del Ministero della Pubblica Istruzione. 1901, Roma, Tip. Ludovico Cecchini, 1902, p.74). Dal 1902 fu anche docente incaricato di embriologia comparata (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Università Regie. Università di Napoli, in Annuario del Ministero della Pubblica Istruzione. 1902, Roma, Tip. Ludovico Cecchini, 1902, p.77). Inoltre, per un anno, e in seguito alla morte del direttore Achille Costa nel 1898, fu incaricato temporaneamente della direzione del Museo zoologico, allora separato dal Gabinetto di anatomia e fisiologia comparate (cfr. Monticelli, 1901,p. 7).
Dopo il collocamento a riposo, Della Valle fu nominato Professore emerito di anatomia della R. Università di Napoli, come riconoscimento per i suoi contributi originali d’ordine scientifico e per i particolari meriti didattici e accademici (cfr. Salfi, 1936,p. 99).
Dal 1889, nella Sezione 2 - Zoologia e morfologia (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Accademie e Istituti scientifici. R. Accademia dei Lincei, in Stato del Personale addetto alla Pubblica istruzione nel 1889, Roma, Stab. Tip. E. Sinimberghi, 1889, p.315).
Nominato nell'adunanza del 9 maggio 1897 (cfr. Adunanza solenne del 9 maggio 1897, in Bull. Soc. Veneta-Trentina Sc. Nat., VI, n.3, Padova, R. Stab. Prosperini, 1898, p.109).
Dal 18 gennaio 1885 (cfr. Rendiconto dell'adunanza generale del 18 gennaio 1885. Parte ufficiale, in Atti Soc. Nat. Modena. Rend. Adunanze, II, ser. III, Modena, Tip. G. T. Vincenzi, 1886, p.92).
Dal 1893, nella Sezione di scienze (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Accademie e Istituti scientifici. R. Accademia di scienze, lettere e arti, in Annuario ufficiale, Roma, Stab. Tip. E. Sinimberghi, 1893, p.343).
Nominato con R. Decreto del 3 marzo 1898 nella Classe di Scienze naturali di cui era già socio corrispondente dal 16 febbraio 1895. Della Valle fu anche Segretario generale dell'Accademia di Scienze fisiche e matematiche nel 1907-1909 e Presidente per due mandati nel 1914 e nel 1924 (cfr. Leonardo Merola e Giuseppina Pugliano, Annuario della Società nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli (PDF), Napoli, Officine grafiche Francesco Giannini & Figli S.p.A., 2018, pp.1-485).
Dal 23 aprile 1899 nella Classe di Scienze naturali (cfr. Soci ordinari divisi per classi. Classe Scienze naturali, in Atti Acc. Pontaniana, LX (II)=XXXV, Napoli, Tip. Ospedale Psichiatrico Provinciale "Leonardo Bianchi", 1930, p.VIII).
Socio ordinario non residente dal 28 luglio 1889 e residente dal 6 marzo 1898 (cfr. Giuseppe Zirpolo, Società dei Naturalisti in Napoli dal 1881 al 1931, in Boll. Soc. Nat. in Napoli, XLIV, Napoli, Stab. Tip. N. Jovene, 1933, p.LXVII).
Paolo Della Valle si laureò in Medicina e chirurgia e in Scienze naturali e, avviatosi alla carriera universitaria, fu autore di numerose pubblicazioni di morfologia del nucleo cellulare e di embriologia. Nel 1915 si arruolò, come medico volontario, nel corpo degli Alpini e partecipò alle campagne della prima guerra mondiale morendo a Valona nel 1918, a soli trentadue anni ( Maurizia Alippi Cappelletti, DELLA VALLE, Paolo, in Dizionario biografico degli italiani, vol.37, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1989.).
Nella libera dissertazione, che Della Valle volle dedicare al suo maestro Paolo Panceri, il fenomeno della bioluminescenza fu analizzato con riferimento sia agli animali morti sia a quelli vivi. Di questi Della Valle riportò un elenco pressoché completo delle specie allora conosciute e delle loro modalità caratteristiche di emissione luminescente. Ma, facendo proprio il convincimento di Panceri, Della Valle ritenne assimilabile al grasso il materiale luminescente, trascurando l'ipotesi di Johann Florian Heller «on living organisms as the cause of light of dead fish and meat» (cfr. Edmund Newton Harvey, Paolo Panceri and the Italians (PDF), in A History of Luminescence from the Earliest Times until 1900, Philadelphia, The American Philosophical Society, 1957, pp.241-242).
Della Valle fu indirizzato alla studio della bioluminescenza dal suo maestro Panceri che aveva indagato a lungo questo fenomeno comparando numerosi phyla di organismi marini e dimostrando l’unitarietà di base delle cellule fotogene (cfr. Paolo Panceri, Études sur la phosphorescence des animaux marines, in Annales des Sciences naturelles. Zoologie et Paléontologie, XVI, ser. V, Paris, Librairie de G. Masson, 1872, pp.1-67, tav. 14). E «a ricordo delle cose che il prof. Panceri dice e dimostra» Della Valle pubblicò, nel 1875, un lavoro di compilazione in forma di note raccolte dalle lezioni di anatomia comparata tenute all'Università di Napoli dal suo maestro (cfr. Della Valle, 1975b).
Quello delle ascidie composte, dette anche Ascidie composite o Synascidiae, era un gruppo sistematico allora ammesso dagli zoologi.
Quanto alle Ascidie del golfo di Napoli, prima dei lavori di Della Valle, ne era stato pubblicato solo un breve elenco da Stefano Delle Chiaje nelle sue memorie sugli invertebrati del Regno delle Due Sicilie (cfr. Stefano delle Chiaje, Memorie sulla storia e notomia degli animali senza vertebre del regno di Napoli, vol.1-4, Napoli, Stamperia de' Fratelli Fernandes, 1823-1829).
In onore di Delle Chiaje, Della Valle gli avrebbe dedicato una nuova specie di ascidia composta da lui fondata, la Distoma dellachiajeiDella Valle, 1877 successivamente denominata Cystodytes dellachiajei (Della Valle, 1877) accettata come Cystodytes dellechiajei (Della Valle, 1877) (cfr. WoRMS name details, su marinespecies.org).
L'evoluzione dei criteri sistematici subordinati all'istituzione delle specie, avrebbero successivamente dimostrato che, alcune di quelle ritenute nuove da Della Valle, non erano altro che variazioni stagionali o ambientali di un'unica forma (cfr. Salfi, 1936,p. 103).
Le specie ritenute nuove Botryllus gascoiDella Valle, 1877,Leptoclinum communeDella Valle, 1877, e Distoma dellachiajeiDella Valle, 1877 erano sinonimi rispettivamente di Botryllus schlosseri (Pallas, 1766), di Didemnum commune (Della Valle, 1877) e di Cystodytes dellechiajei (Della Valle, 1877). Le specie effettivamente nuove erano Eudistoma costai (Della Valle, 1877) ed Eudistoma plumbeum (Della Valle, 1877) (cfr. WoRMS source details, su marinespecies.org).
Della Valle propose il nome Distaplia perché considerò il genere una forma intermedia fra i generi Distoma, Didemnium ed Aplidium, fondati da Savigny nel 1816. Il nome è stato conservato (nomen conservandum) malgrado che, in seguito, fu dimostrato essere sinonimo del genere HolozoaLesson, 1832 (cfr. Salfi, 1936,p. 103).
Si tratta di un «diverticolo cilindroideo della parte cloacale in cui vengono raccolte e si sviluppano le uova fino allo stato di larve» (cfr. Della Valle, 1881,p. 62).
Istituì inoltre le nuove specie Clavelina neapolitanaDella Valle, 1881, Didemnum gigas (Della Valle, 1881) e Tetradidemnum gigasDella Valle, 1881 accettata successivamente come Didemnum gigas (Della Valle, 1881) (cfr. WoRMS source details, su marinespecies.org).
La commissione, istituita presso la R. Accademia dei Lincei, ritenne Della Valle non solo meritevole del premio di tremila lire ma, inoltre, «siccome importa moltissimo che le belle ricerche sulle Ascidie composte del Golfo di Napoli siano compiute e possibilmente portate a termine» propose di conferigli, a titolo di sussidio per le sue ricerche, un'ulteriore somma di duemila lire (cfr. Relazione sul concorso ai Premi Ministeriali per le Scienze Naturali, pel 1883., in Atti R. Acc. Lincei. Transunti, VIII, ser. III, anno CCLXXXI, 1883-84, Roma, 1884, pp.139-142).
Nel 1884 Della Valle era tornato già ad occuparsi della Diazona violaceaSavigny, 1816, pubblicando una comunicazione preliminare sulla rigenerazione individuale degli ascidiozoi, e sul ringiovanimento e la regressione delle colonie di questa ascidia composta (cfr. Della Valle 1884a e 1884b).
Aveva trattato anche, in due brevi note, delle colonie di Diplosoma listeriLahille, 1890, di cui descrisse il meccanismo di migrazione dovuto ai movimenti delle appendici vascolari (ampolle e pedicelli) degli ascidiozoi, originati dalle cellule dell'ectoderma (cfr. Della Valle, 1900a e 1901a).
Il World Register of Marine Species riporta come accettato il genere TrididemnumDella Valle, 1881 (cfr. WoRMS taxon details, su marinespecies.org), mentre il TetradidemnumDella Valle, 1881 è considerato sinonimo del DidemnumSavigny, 1816 (cfr. WoRMS name details, su marinespecies.org).
Del genere Anthessius istituì le due specie A. solecurtiDella Valle, 1880 e A. pleurobrancheaeDella Valle, 1880. Del genere LichomolgusThorell, 1859 le specie L. actiniaeDella Valle, 1880 accettato come Critomolgus actiniae (Della Valle, 1880), L. pteroidisDella Valle, 1880 accettata come Pennatulicola pteroidis (Della Valle, 1880) e L. chromodoridisDella Valle, 1880 sinonimo di Doridicola agilisLeydig, 1853 (cfr. WoRMS source details, su marinespecies.org).
Della Valle denominò il nuovo genere KossmechthrusDella Valle, 1883, successivamente non conservato perché sinonimo di BotryllophilusHesse, 1864 (cfr. WoRMS name details, su marinespecies.org).
La nuova specie proposta era il Kossmechthrus notopusDella Valle, 1883, successivamente non accettato perché sinonimo di Botryllophilus notopus (Della Valle, 1883) (cfr. WoRMS name details, su marinespecies.org).
I Gammarini (Gammaridea Latreille, 1802) sono un sottordine di Crostacei dell'ordine degli Amphipoda. La denominazione però non è più accettata perché parafiletica (cfr. WoRMS name details, su marinespecies.org).
Della Valle si era già occupato in precedenza dei Gammarini del golfo di Napoli pubblicando un primo lavoro sull'anatomia degli Ampeliscidae Krøyer, 1842 (cfr. Della Valle, 1888a) e un secondo sulla deposizione, fecondazione ed embriogenesi delle uova di Gammarus pulex (Linnaeus, 1758) (cfr. Della Valle, 1889a).
I disegni a colori, e la maggior parte di quelli ombreggiati, furono opera del pittore e illustratore scientifico napoletano Comingio Merculiano, gli altri furono eseguiti da Giovanni Soli, assistente presso il Gabinetto di fisica della R. Università di Modena. Le litografie e le cromolitografie sono opera dello stabilimento tipografico di Werner & Winter a Francoforte (cfr. Della Valle, 1893,p. VI e 1893a).
Tra gli aspetti di quest'opera che ne fanno «un vero capolavoro di ricerca e di metodo» (cfr. Salfi, 1936,p. 106) rientrano sicuramente le annotazioni originali, riportate nella seconda parte della monografia, con le quali Della Valle fece luce su molti aspetti, allora del tutto sconosciuti, della condizioni di vita e delle abitudini dei Gammarini.
Contrariamente, infatti, alla maggior parte dei carcinologi precedenti, che avevano condotto i loro studi in vitro, cioè su esemplari morti conservati in alcool, o preparati a secco, Della Valle poté svolgere parte delle sue ricerche in vivo sia osservando gli esemplari ospitati nelle vasche dell'acquario della Stazione zoologica, sia vedendoli «saltellare sulla riva, e aggirarsi fra le alghe degli scogli» nel loro ambiente naturale e «in piena libertà» (cfr. Della Valle, 1893,p. 247).
Molti sono gli aspetti trattati in questa seconda parte. Alcuni di ordine propriamente biologico, quali la sensibilità alla luce, il movimento, la deposizione, la fecondazione e la maturazione delle uova, la muta, le mutilazioni e la rigenerazione delle parti perdute, la durata della vita e le cause della morte. Altri, quali il mimetismo, le dimore, le frequenze, i nascondigli e i ricettacoli riguardano più i rapporti tra questi organismi e il loro ambiente. Altri ancora, quali gli atteggiamenti nel riposo, nella difesa, la cura della prole, la voracità e il cibo riguardano le abitudini e i comportamenti (cfr. Della Valle, 1893,pp. 248-296).
Cfr. Società dei Naturalisti, 1925,p. 18. Come ricordò Giuseppe Zirpolo, nella sua commemorazione di Della Valle: «chi scrive lo seguì per molti anni e vide scaffali interi di appunti, di note bibliografiche, di disegni; poté dare uno sguardo alle migliaia di preparati, assistere tante volte ad esperienze che Della Valle andò eseguendo» (cfr. Zirpolo, 1935,p. 224).
Pietro Battaglini, Storia della Zoologia Napoletana, Napoli, Fridericiana Editrice Universitaria, 2008, pp.1-176, ISBN978-88-8338-047-1.
Virgilio Botte e Giovanni Scillitani, Il Museo Zoologico, in Arturo Fratta (a cura di), I Musei scientifici dell'Università di Napoli Federico II, Napoli, Fridericiana Editrice Universitaria, 1999, pp.320.
Giuseppe Zirpolo, Necrologia. Antonio Della Valle, in Riv. Mat., Fis. e Sc. Nat., IX (II), n.4, Napoli, Tip. Arturo Nappa, 28 Gennaio 1935, pp.221-224.