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Prospettiva
Antonino Franzoni
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Antonino Franzoni (Monreale, 6 marzo 1892 – Amba Araclam, 15 febbraio 1936) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra d'Etiopia[2].
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Nacque a Monreale, in provincia di Palermo, il 6 marzo 1892, figlio di Antonio e Giuseppina Gruppi.[2] Arruolatosi nel Regio Esercito come allievo sottufficiale nel 1909 in forza all'85º Reggimento fanteria, l'anno successivo fu promosso sergente ed assegnato al 53º Reggimento fanteria.[1] Dall'ottobre 1911 prese parte alla guerra italo-turca in servizio nel 40º Reggimento fanteria.[1] Ritornato in Italia nel novembre 1912 con la promozione a sergente maggiore, fu trasferito al 10º Reggimento bersaglieri, dove prestava servizio all'atto della dichiarazione di guerra contro l'Impero austro-ungarico, il 24 maggio 1915. Fu subito in zona di operazioni, venendo nominato aspirante ufficiale nel 1916 e trasferito al 9º Reggimento bersaglieri, dove nell'aprile 1917 fu promosso sottotenente, divenendo tenente nel giugno successivo.[1] Promosso capitano nel 1918, al termine della Grande Guerra chiese, ed ottenne, di essere collocato in aspettativa per riduzione dei quadri.[1] Nell’aprile 1935 fu richiamato in servizio attivo a domanda per le esigenze dell'Africa orientale e il 27 giugno sbarcò a Massaua con il 3º Reggimento bersaglieri in vista dell'inizio delle ostilità contro l'Impero d'Etiopia.[1] Partecipò alle operazioni belliche della guerra d'Etiopia; cadde in combattimento sull'Amba Araclam il 15 febbraio 1936 e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Una via di Monreale porta il suo nome.
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Onorificenze
«Comandante di una compagnia lanciata all’attacco di una forte posizione avversaria, mentre, con grande sprezzo di ogni personale pericolo e serena energia, si prodigava a sistemare opportunamente il proprio reparto sulla posizione raggiunta, ad un improvviso e furioso contrattacco, per incitare alla lotta i suoi bersaglieri, s’impegnava in un ardito corpo a corpo, sino a che cadeva ucciso da un colpo di scimitarra al capo, fra gli stessi nemici che gli giacevano esanimi d’intorno. Alture di Belesat - Amba Araclam, 15 febbraio 1936 .[3]»
— Regio Decreto 27 agosto 1937.
— Regio Decreto 27 agosto 1937.
«Nell'attacco ad una insidiosa e ben munita avversaria riusciva con la virtù dell'esempio a condurre con slancio e coraggio il suo reparto all'assalto, supera tre linee di trincee avversarie e catturando prigionieri e materiale bellico. Raggiunto l'obiettivo assegnatogli, malgrado le perdite subite e il violentissimo fuoco avversario , piombava arditamente su una batteria da montagna nemica, riducendola al silenzio. Nel furioso corpo a corpo che seguì al contrattacco eseguito dall'avversario in forze preponderanti, fu mirabile esempio di coraggio difendendosi fino agli estremi. Castagnevizza, 19 agosto 1917.»
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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