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La diocesi di Exeter (in latino Dioecesis Exoniensis) è una sede soppressa della Chiesa cattolica, poi divenuta una sede della Chiesa anglicana.
Diocesi di Exeter Dioecesis Exoniensis Chiesa latina | |
---|---|
Suffraganea dell' | arcidiocesi di Canterbury |
Stato | Inghilterra |
Erezione | 909 |
Soppressione | 1º novembre 1559 succede la diocesi anglicana di Exeter |
Dati dall'Annuario pontificio (ch · gc?) | |
Chiesa cattolica in Inghilterra | |
La diocesi comprendeva la Cornovaglia ed il Devon nell'estremo sud-ovest dell'Inghilterra.
Sede vescovile era la città di Exeter, dove fungeva da cattedrale la chiesa di San Pietro.
La diocesi era suddivisa in quattro arcidiaconati: Exeter, Cornovaglia, Totnes e Barnstaple.[1]
La storia del cristianesimo nel sud-ovest dell'Inghilterra è ancora avvolta nell'oscurità. Agli inizi del X secolo questa regione fu suddivisa in due diocesi, separandone il territorio dalla diocesi di Sherborne: la diocesi di Devon con sede dapprima a Tawton e poi a Crediton; e la diocesi di Cornovaglia con sede a St Germans.
Attorno al 1040, alla morte dell'ultimo vescovo di Cornovaglia, Burwold, la sede fu unita con Devon. Attorno al 1050 il vescovo di Devon e Cornovaglia, Leofric, con l'approvazione di papa Leone IX e del re Edoardo il Confessore trasferì la sede episcopale da Crediton a Exeter, città che offriva maggiori garanzie di protezione.[2] Alla presenza del re[3], Leofric fu solennemente intronizzato nella sua nuova cattedrale, la chiesa di San Pietro, già chiesa monastica.[4]
Nella seconda metà dell'XI secolo, la regione passò sotto il controllo dei Normanni che dotarono la diocesi e le sue chiese di molti beni e ricchezze, sì da fare della diocesi di Exeter una delle più ricche dell'Inghilterra.[5]
Nel 1112 il vescovo William Warelwast iniziò la costruzione della cattedrale, in sostituzione della precedente. I lavori durarono diverso tempo. Benché non ancora ultimata, fu consacrata da Warelwast nel 1133, ma venne ultimata solo durante l'episcopato di John Grandisson nel XIV secolo.[6]
Con il trasferimento dei canonici nella nuova cattedrale, cadde in disuso la regola di san Crodegango, imposta da Leofric ai suoi canonici, che li obbligava, tra le altre cose, al pasto e al dormitorio in comune. Fu il vescovo William Brewer (1224-1244) ad istituire l’ufficio di decano e di cancelliere del capitolo dei canonici, e a costruire la nuova sala capitolare.[7]
Nella seconda metà del XIII secolo si distinse in modo particolare Walter Branscombe, vescovo per 22 anni dal 1258 al 1280, rinomato per la sua bontà e carità: mise fine ad abusi e soprusi nella sua diocesi, scomunicando i colpevoli; visitò in più occasioni le sue chiese, si preoccupò in particolare della disciplina del clero e dei laici, fondò un collegio di canonici a Glasney, aggiornò gli statuti del capitolo della cattedrale.[8]
Il suo successore, Peter de Quivel, nel 1287 celebrò un sinodo diocesano, durante il quale fu compilato un direttorio per la formazione dei candidati al sacerdozio e per regolamentare la loro condotta. Lo stesso Quivel si impegnò a fondo per continuare i lavori di costruzione della cattedrale.[9]
Nel 1291, secondo il documento noto come Taxatio Nicholai pape IV, la diocesi comprendeva 567 parrocchie, 397 nel Devon e 170 in Cornovaglia, ripartite in 36 decanati rurali.[1]
Essendo spesso assenti dalla diocesi, i vescovi affidavano il governo pastorale ai vicari generali, e, per le consacrazioni sacerdotali o per l'amministrazione della cresima, si affidavano a vescovi in partibus, oppure a vescovi irlandesi in fuga dalla loro isola, o ad altri vescovi inglesi.[10]
Nel XIV secolo si svolse l'episcopato più lungo nella storia della diocesi, quello di John Grandisson, che fu vescovo per 42 anni, dal 1327 al 1369, e che in precedenza fu nunzio apostolico. A differenza di molti vescovi suoi contemporanei, e dei suoi predecessori sulla cattedra di Exeter, non lasciò mai la diocesi per il servizio a corte, e questo tornò a beneficio della sua diocesi. Fu lui a consacrare l'altare maggiore della cattedrale, il 18 dicembre 1328.[11]
La riforma protestante cominciò a diffondersi nella diocesi durante l'episcopato di John Vesey (1519-1554), e come altrove nel regno furono prese misure per limitare la propaganda luterana.[12] Vesey fu costretto a dimettersi nel 1551 e gli succedette il vescovo anglicano Myles Coverdale; viene restaurato sulla sede di Exeter il 28 settembre 1553.[13]
L'ultimo vescovo di Exeter in comunione con la Santa Sede, James Turberville, fu deposto dalla regina Elisabetta nel 1559 e morì nello stesso anno, il 1º novembre.
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