Anguis fragilis

specie di animali della famiglia Anguidae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Anguis fragilis

L'orbettino (Anguis fragilis Linnaeus, 1758) è un anguimorfo della famiglia Anguidae[1], diffuso in larga parte dell'Europa.

Fatti in breve Come leggere il tassoboxOrbettino, Stato di conservazione ...
Come leggere il tassobox
Orbettino
Thumb
Anguis fragilis
Stato di conservazione
Thumb
Rischio minimo
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseReptilia
SottoclasseLepidosauria
OrdineSquamata
SottordineAnguimorpha
InfraordineDiploglossa
FamigliaAnguidae
SottofamigliaAnguinae
GenereAnguis
SpecieA. fragilis
Nomenclatura binomiale
Anguis fragilis
Linnaeus, 1758
Nomi comuni

orbettino
serpente di vetro

Areale
Thumb
Distribuzione di Anguis fragilis secondo i dati dell'IUCN.
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Spesso è confuso con un serpente per la sua mancanza di arti e per il suo modo di muoversi; in realtà si tratta di una lucertola che, nel corso dell'evoluzione, ha perso le zampe.

Studi genetici hanno separato la linea evolutiva presente in Italia e nel Sud-est della Francia classificando gli orbettini al di sotto delle Alpi come Anguis veronensis[2].

Descrizione

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Un esemplare femmina che ha perso la sua coda

È un animale di forma cilindrica, simile a quella di un serpente, tuttavia si può distinguere da questi per la presenza di palpebre che si chiudono e un minor numero di vertebre.
Un'altra caratteristica che li distingue dai serpenti è la capacità di spezzare la propria coda. Se minacciati, infatti, gli individui di A. fragilis possono perdere la coda, che rappresenta il 60 % della lunghezza del corpo[senza fonte], per autotomia, lasciandola sul terreno per distrarre l'aggressore e riuscire a fuggire (l'epiteto specifico fragilis del nome scientifico sottolinea questa sua capacità). Hanno anche l'abilità di farla ricrescere, anche se solo parzialmente e lentamente rispetto ad altri squamati.[3]
Possiede una pelle liscia e lucida, sotto di essa sono presenti placche ossee chiamate osteodermi che lo rendono molto rigido nei movimenti, anche se gli facilitano l'escavazione.
La sua colorazione è molto varia: principalmente è grigio argenteo, ma può essere anche marrone o rossastro quasi come il rame, le femmine e i giovani presentano fianchi di colore scuro e a volte una striscia più scura nella parte dorsale lungo le vertebre; i maschi sono in genere di colore uniforme a volte con ocelli azzurri sui fianchi. Entrambi i sessi sono totalmente neri sul ventre.
Può raggiungere eccezionalmente una lunghezza di 50 cm, anche se in genere non supera i 35-40 cm. Il suo peso si aggira attorno ai 30-60 g.

Distribuzione e habitat

Riepilogo
Prospettiva
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Areali delle specie del genere Anguis

È una specie adattata a climi freschi e umidi, cosa che gli permette di occupare diverse latitudini; infatti vive in buona parte dell'Europa centrale, occidentale, nella porzione meridionale della Scandinavia, nella parte settentrionale della penisola iberica, e nell'ovest della penisola balcanica.[4] È assente dalla Francia sud-orientale, dall'Italia peninsulare e dalla pianura padana (è invece presente nella Alpi italiane) dove è vicariata da Anguis veronensis[2], e da buona parte dell'Albania e della Grecia, dove invece sono presenti Anguis graeca e Anguis cephallonica. Ad est si estende invece l'areale di Anguis colchica, che in passato veniva descritta come una sottospecie di A. fragilis, ma che è stata elevata a rango di specie da studi molecolari[5]. Intorno al 1970 Anguis fragilis è stata introdotta nel Burren, nell'Irlanda occidentale.[6]

È una specie molto adattabile ma è più frequente nelle zone aperte ed erbose con terreno sciolto, prediligendo in particolare le zone umide. Lo si rinviene quindi spesso nei pascoli, al margine dei boschi, nei frutteti e negli orti. Arriva a vivere fino ad una altitudine di 2700 m.[4]

Trascorre il periodo invernale in ambienti sotterranei, svernando da novembre fino ad inizio primavera.

Biologia

Riepilogo
Prospettiva

È un animale eccezionalmente longevo. È stato osservato che può arrivare a vivere anche 50 anni di età[7].

Nella cultura popolare si è sempre creduto che l'orbettino fosse un serpente velenoso, tanto da dedicargli un proverbio che dice: “Se la vipera ci sentisse, se l'orbettino ci vedesse, poca gente al mondo ci sarebbe”. In realtà questo rettile possiede degli occhi piccoli, non è velenoso e perde la coda per difendersi[8].

Alimentazione

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Un orbettino che ha catturato una larva eruciforme

È un animale che non presenta denti veleniferi, e non avendo mascelle snodabili come i serpenti si nutre principalmente di piccoli insetti, lumache, e lombrichi. In genere, durante le ore calde del giorno, proprio per la sua esigua necessità di calore, resta riparato in una buca, sotto un sasso o in un tronco marcescente, ed esce solo nelle ore del crepuscolo o la mattina presto per andare a caccia.

Predazione

Gli orbettini sono cacciati da marassi, gazze e altri uccelli, ricci, e tassi.[9] È stato dimostrato come individui di Anguis fragilis siano in grado di distinguere gli odori di potenziali predatori da quelli di altri animali, usando la lingua e l'organo vomeronasale.[10]

Riproduzione

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Due orbettini durante l'accoppiamento

L'orbettino è un animale ovoviviparo, i piccoli vengono partoriti dopo mesi dall'accoppiamento, che avviene soprattutto nel mese di maggio; i giovani, in numero di 6-12, sono lunghi 7-8 cm e già perfettamente formati, le uova si schiudono subito dopo la deposizione. Dopo tre anni diventano lunghi 25 cm e sono sessualmente maturi, ed è frequente che i maschi lottino per la conquista di una femmina.

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Un orbettino giovanile, di 82 mm di lunghezza

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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