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critico letterario italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Angelo Solerti (Savona, 20 settembre 1865 – Massa, 10 febbraio 1907) è stato un critico letterario italiano.
Angelo Solerti studiò all'Università di Torino, dove fu allievo di Rodolfo Renier[1]. Dopo la laurea fu professore d'italiano nei licei[2] prima che i suoi problemi di salute non lo costringessero a rinunciare alla carriera di docente[1]. Così, dopo un breve periodo alla Biblioteca nazionale Marciana[1], fu nominato provveditore agli studi, dapprima (dal 1900) per la provincia dell'Aquila. Ma «il clima dell'Aquila si rivelò poco salutare per lo storico savonese»[3], e quindi, dal 1902, si trasferì con il medesimo incarico a Massa, città in cui visse i suoi ultimi anni con la famiglia[1]. Sua moglie era Lina Saggini, con cui aveva contratto matrimonio il 24 aprile 1889[4][5].
Fu autore di varie opere critiche sulla letteratura italiana e sul melodramma. Una delle sue opere maggiori è senz'altro Le vite di Dante, Petrarca e Boccaccio scritte fino al secolo decimosesto, in cui sono raccolte tutte le biografie di Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, dal Trecento al Cinquecento. Da ricordare sono inoltre i suoi lavori su Torquato Tasso, con un'importante opera biografica (Vita di Torquato Tasso, 1895) e la sua cura per un'edizione critica della Gerusalemme liberata, pubblicata nel 1896[6].
Importante è anche il suo contributo nel campo della storia della musica e in particolare del melodramma, su cui produsse i vari volumi di tre sue opere, sulle quali aveva lavorato in parallelo nei primissimi anni del 1900: Le origini del melodramma. Testimonianze dei contemporanei (Torino, 1903), Gli albori del melodramma (tre volumi, Milano-Palermo-Napoli, 1904-1905) e Musica, ballo e drammatica alla Corte Medicea dal 1600 al 1637 (Firenze, 1905)[1].
Una sua bibliografia completa si rinviene in Rime disperse di Francesco Petrarca o a lui attribuite, per la prima volta raccolte a cura di Angelo Solerti, edizione postuma con prefazione introduzione e bibliografia a cura di Vittorio Cian (Firenze, Sansoni, 1909)[1]
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