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umanista, bibliotecario e vescovo cattolico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Angelo Rocca (Rocca Contrada, 3 marzo 1545 – Roma, 8 aprile 1620) è stato un umanista, bibliotecario e vescovo cattolico italiano.
Angelo Rocca, O.E.S.A. vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 3 marzo 1545 ad Arcevia |
Ordinato presbitero | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 31 gennaio 1605 da papa Clemente VIII |
Consacrato vescovo | 6 febbraio 1605 dal cardinale Ottavio Bandini |
Deceduto | 8 aprile 1620 (75 anni) a Roma |
Conosciuto anche come Camers o Camerinus, da quando a sette anni entrò nel convento agostiniano di Camerino, Angelo Rocca studiò teologia a Perugia, Roma e Venezia, e si laureò a Padova nel 1577. Nominato superiore del convento agostiniano di Padova (1579), nel 1585 fu messo da Sisto V a capo della Tipografia Vaticana incaricata della pubblicazione della Bibbia e dei Padri (1585). Dieci anni dopo (1595) fu nominato Sacrista del Palazzo apostolico. Nel 1605 divenne vescovo titolare di Tagaste in Numidia, patria di Sant'Agostino.
«Il 6 febbraio 1595 Clemente VIII con un rescritto riconosceva all’agostiniano i molti meriti acquistati presso la Tipografia e lo autorizzava a costituire una biblioteca indipendentemente dall’Ordine e dal Convento. Dal rescritto risulta che il Rocca oltre i libri aveva già collezionato quadri, mappe, globi ecc.»[1] Il 23 ottobre 1614 Rocca fondò a Roma la Biblioteca Angelica (così battezzata in suo onore), considerata la prima biblioteca italiana aperta al pubblico. «Nelle intenzioni di Rocca la biblioteca si rivolgeva non solo agli agostiniani, ma «a chiunque lo desideri» («Τοῖς βουλομένοις/Volentibus»), come proclamavano le iscrizioni sopra la porta.»[2]
Gli incarichi vaticani gli servirono per proseguire i suoi studi storici, permettendogli di consultare direttamente documenti conservati in Vaticano rimasti fino a quel momento inaccessibili. «Rocca, oltre che disporre di una solidissima preparazione filologica e teologica, possedeva straordinarie capacità, e resistenza, per una applicazione mentale intensa e continuata, doti non comuni di attenzione, di diligenza e di laboriosità.»[3]
Curò le opere di Egidio Colonna (circa 1243-1316) nel 1581, e di Agostino Trionfi (1243-1328), noto anche come Agostino di Ancona, nel 1582. Partecipò anche all'edizione delle opere di San Bonaventura e di San Gregorio Magno. Fu autore di varie opere di argomento teologico storico ed erudito, tra le quali: Bibliothecæ theologicæ et scripturalis epitome (1594), De Sacrosancto Christi Corpore Romanis Pontificibus iter Conficientibus Præferendo commentarius (1599), De Canonizatione Sanctorum commentarius (1601) e De Campanis (1612).
Collaborò con grande cura e profitto all'edizione della Vulgata detta Clementina (1592), rimasta per diversi secoli la versione ufficiale adottata dal rito latino, e sostituita dalla neovolgata solo nel 1979.
Una raccolta incompleta delle sue opere è contenuta nel Thesaurus pontificiarum sacrarumque antiquitatum necnon rituum, praxium ac cæremoniarum, stampato a Roma nel 1719 e nel 1745.
La genealogia episcopale è:
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