Angelica è la principessa del Catai (l’odierna Cina) arrivata in Europa presso la corte di Carlo Magno, la quale si innamora del giovanissimo fante saracenoMedoro e riparte con lui per il Catai. Anche se il protagonista dell’opera è il paladino Orlando, molti adattamenti del poema ariostesco si focalizzarono soprattutto sul tema dell’amore tra Angelica e Medoro. La vicenda che li riguarda è peraltro importante in quanto Orlando, che è innamorato di Angelica, perderà il senno dopo aver scoperto che lei è fuggita con Medoro, diventando furioso (da cui il titolo del poema ariostesco).[2]
I due personaggi non appartengono alla stessa fazione durante la guerra tra Mori e Cristiani: il loro primo incontro avviene quando Angelica soccorre Medoro, rimasto ferito in una schermaglia con i soldati scozzesi del principe Zerbino, la stessa nella quale il suo amico Cloridano era stato ucciso nel tentativo di recuperare il cadavere del re Dardinello, morto in precedenza. Nel poema Ariosto afferma che Cupido, stancatosi del continuo rifiuto di Angelica dell’amore dei paladini e dei guerrieri saraceni, aspetta che Angelica si avvicini a Medoro per colpirla con la sua freccia.[3] Angelica allora si rifugia con Medoro presso una capanna di pastori e lo cura dalle ferite. Innamoratasi del ragazzo e da lui ricambiata, lo porta poi con sé alla volta del Catai.
Gli artisti rappresentarono nei dipinti soprattutto Angelica in soccorso di Medoro e la scena con la principessa che incide il proprio nome e quello dell'amato sulla corteccia di un albero, episodio immortalato in almeno venticinque opere pittoriche tra il 1577 ed il 1825.[4]
Il ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo realizzati alla Villa Valmarana “Ai Nani” comprende tra l'altro quattro episodi ariosteschi incentrati su Angelica, di cui tre con Medoro: immancabile anche qui la scena coi due innamorati che incidono i loro nomi su un albero, collocata in una cornice silvestre.
John Wootton, Paesaggio con Angelica e Medoro (Landscape with Angelica and Medoro), conservato al Royal Albert Memorial Museum ad Exeter, prima del 1764
Giuseppe Antonio Fabbrini, affresco ritraente Medoro e Angelica dal ciclo di affreschi detto Storie dell'Orlando furioso a Palazzo Compagni, 1787
Jean-Baptiste Bénard, Angelica incide il nome di Medoro (Angelica et Medoro), prima del 1789
Jacques Joseph Coiny, Angelica e Medoro, da un disegno di Agostino Carracci, 1798
Finaldi, Gabriele and Kitson, Michael, Discovering the Italian Baroque: the Denis Mahon Collection, 1997, National Gallery Publications, London/Yale UP, ISBN1857091779