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personaggio dell'Orlando furioso Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Cloridano è un personaggio dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. La sua vicenda è narrata nel diciottesimo e nel diciannovesimo libro del poema.
Cloridano | |
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Angelica e Medoro col cadavere di Cloridano | |
Saga | ciclo carolingio |
Lingua orig. | Italiano |
Autore | Ludovico Ariosto (Orlando furioso) |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | Maschio |
Luogo di nascita | Tolomitta |
Affiliazione | esercito di Dardinello |
Duo Mori ivi fra gli altri si trovaro,
d'oscura stirpe nati in Tolomitta;
de quai l'istoria, per sempio raro
di vero amore, è degna esser descritta.
Cloridano e Medor si nominaro,
ch'a la fortuna prospera e a l'afflitta
aveano sempre amato Dardinello,
et or passato in Francia il mar con quello.
Cloridan, cacciator tutta sua vita,
di robusta persona era et isnella;
Medoro avea la guancia colorita;
e bianca e grata ne la età novella;
e fra la gente a quella impresa uscita,
non era faccia più gioconda e bella:
occhi avea neri; e chioma crespa d'oro:
angel parea di quei del sommo coro.
Cloridano è un giovane soldato saraceno nel contingente del re Dardinello e amico fraterno del commilitone Medoro, che è poco più che un ragazzo. Alla morte di Dardinello, ucciso in combattimento, i due amici compiono un'incursione notturna nel campo cristiano per recuperare il corpo del loro sovrano. Essi non solo riescono nel loro intento, ma hanno anche modo di sopprimere con la spada alcuni nemici sorpresi nel sonno, tra cui l'illustre Alfeo, giovane cortigiano di Carlo Magno, colpito proprio da Cloridano.
Usciti con la salma di Dardinello dall'accampamento nemico, Cloridano e Medoro si imbattono in un gruppo di cavalieri cristiani guidati da Zerbino: Cloridano riesce a nascondersi in un bosco vicino. Medoro invece viene accerchiato e colpito: Cloridano esce quindi allo scoperto per morire a fianco dell'amico. In realtà Medoro era rimasto solo ferito e verrà salvato dalla bella Angelica dopo la partenza di Zerbino e dei suoi. Angelica si unirà a Medoro dopo aver fatto seppellire i corpi di Cloridano e Dardinello.
Cloridan, che Medor vede per terra,
salta del bosco a discoperta guerra.
E getta l'arco, e tutto pien di rabbia
tra gli nimici il ferro intorno gira,
più per morir, che per pensier ch'egli abbia
di far vendetta che pareggi l'ira.
Del proprio sangue rosseggiar la sabbia
fra tante spade, e al fin venir si mira;
e tolto che si sente ogni potere,
si lascia a canto al suo Medor cadere.
L'amicizia eroica di Cloridano e Medoro riecheggia quella dei virgiliani Eurialo e Niso; anche se Ariosto fa perire solo Cloridano.
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