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regista, sceneggiatore e produttore cinematografico sovietico, poi russo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Andrej Končalovskij (in russo Андрей Кончаловский?), pseudonimo di Andrej Sergeevič Michalkov (in russo Андрей Сергеевич Михалков?; Mosca, 20 agosto 1937), è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico sovietico, dal 1991 russo.
Figlio dello scrittore e poeta Sergej Michalkov, e fratello del regista Nikita Michalkov, da giovane pensò di seguire la carriera di musicista e imparò a suonare il piano, ma poi finì per iscriversi alla scuola di cinema VGIK, allora diretta da Michail Romm, dove incontrò Andrej Tarkovskij. Per quest'ultimo, Končalovskij recitò prima in una piccola parte nel suo film d'esordio L'infanzia di Ivan (1962) e poi co-sceneggiò il suo secondo lungometraggio, Andrej Rublëv (1966)[1].
Parallelamente alla sua carriera di sceneggiatore, Končalovskij si dedica alla regia e, ispirandosi ad un racconto di Čyngyz Ajtmatov, esordisce nel 1965 con Il primo maestro, in cui riemerge l'ambiente russo all'indomani della Rivoluzione. Il suo secondo film, Storia di Asja Kljačina che amò senza sposarsi (1966), viene censurato in patria per un certo realismo sulla vita nei kolchoz e ha una vita travagliata nelle sale[2].
La svolta avviene nel 1971 con un pluripremiato adattamento dello Zio Vanja di Čechov, che fa interpretare al noto attore sovietico Innokentij Smoktunovskij, riuscendo quindi a emergere in una realtà cinematografica delle dimensioni, per numero e qualità delle produzioni, immensa, quale quella sovietica[2]. Negli anni successivi dirige Romans o vljublënnych ("La romanza degli innamorati", 1974), per il quale vince il Globo di Cristallo al Festival internazionale del cinema di Karlovy Vary. Vince poi con Siberiade (1979), in cui denuncia le condizioni di vita della popolazione in Siberia, il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes.
Il crescente apprezzamento dei suoi film gli permette di lavorare all'estero, tra cui negli Stati Uniti, dove si trasferisce negli anni ottanta e dirige film come Maria's Lovers (1984)[1] con Nastassja Kinski, A 30 secondi dalla fine (1985), da un soggetto originale di Akira Kurosawa, Duet for One (1986) con Julie Andrews e Tango & Cash (1989), con Sylvester Stallone e Kurt Russell. Tornato in patria, dirige Asja e la gallina dalle uova d'oro (1994). Nel 1998 vince un Primetime Emmy Award per la regia della miniserie televisiva di produzione statunitense L'Odissea, con Armand Assante[1].
Nel 2014 vince il Leone d'Argento per la miglior regia alla 71ª Mostra del cinema di Venezia con Belye noči počtal'ona Alekseja Trjapicyna[3][4], premio che vincerà di nuovo due anni dopo per Paradise (2016), ex aequo con Amat Escalante per La región salvaje.[5][6] Il film è stato selezionato come candidato russo per il miglior lungometraggio internazionale all'89ª edizione degli Academy Awards.[7][8]
Nel 2020, Končalovskij ha diretto Dorogie tovarišči, un dramma storico sul massacro di Novočerkassk. Il film ha vinto il Premio speciale della giuria alla 77ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Anthony Lane, scrivendo per il New Yorker, ha definito il film il "capolavoro" di Končalovskij[2].
Nel 2012, Končalovskij è stato uno dei 103 personaggi pubblici a firmare una petizione a sostegno della band Pussy Riot durante il processo del 2012.[9][10]
Končalovskij ha appoggiato Sergej Sobjanin di Russia Unita nelle elezioni del sindaco di Mosca del 2013.[11]
Nel periodo precedente alle elezioni presidenziali russe del 2024, Končalovskij ha sostenuto la candidatura di Vladimir Putin, descrivendolo come "un leader straordinario, la persona più coraggiosa e saggia".[12]
Končalovskij è stato sposato cinque volte. La prima moglie era Irina Kandat. La seconda moglie è stata l'attrice russa Natal'ja Arinbasarova, dalla quale ha avuto un figlio: il regista russo Egor, nato il 15 gennaio 1966. La terza moglie è stata Viviane Godet, dalla quale ha avuto una figlia, Aleksandra Michalkova, nata il 6 ottobre 1971. La quarta moglie era Irina Ivanova, dalla quale ha avuto due figlie: Natal'ja ed Elena. La quinta moglie è l'attrice russa Julija Vysockaja; sono sposati dal 1998 e hanno due figli: Marija (1999) e Pëtr (2003)[2].
Nell'ottobre 2013, Končalovskij e la figlia Maria sono rimasti coinvolti in uno scontro automobilistico nel sud della Francia. Končalovskij ha perso il controllo di una Mercedes a noleggio e ha sterzato schiantandosi contro un'auto in arrivo[13]. Maria ha subito un trauma cranico ed è stata posta in coma indotto. Nel 2018, le condizioni di Maria erano migliorate ed è tornata in Russia.
Alcuni film di Andrej Končalovskij (Zio Vanja e A trenta secondi dalla fine) vengono citati da Gianrico Carofiglio nel suo romanzo La misura del tempo (2019); il regista è presentato come una delle figure che più hanno influenzato e stimolato la capacità riflessiva del protagonista, l'avvocato Guido Guerrieri.
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