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attore, regista teatrale e conduttore televisivo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Andrea Buscemi (Pisa, 5 novembre 1963) è un attore, regista teatrale, conduttore televisivo, politico, scrittore e pittore italiano.
Di origine siciliana, nasce artisticamente come attore di teatro dove ha recitato a fianco di attori prestigiosi quali Giorgio Albertazzi, Vittorio Gassman e Gigi Proietti. La sua formazione passa anche attraverso la frequentazione di compagnie storiche come il Gruppo della Rocca di Torino e il Teatro del Carretto di Lucca.
La sua attività prevalente è quella di attore e regista teatrale. Nel 2005 ha fondato la compagnia di prosa PeccioliTeatro, con la quale ha prodotto numerosi spettacoli dirigendo attori come Paolo Villaggio, Paola Gassman, Debora Caprioglio, Tosca D'Aquino, Alena Šeredová, Nathalie Caldonazzo, Corinne Cléry, Roberto Herlitzka, Flavio Bucci, Fanny Cadeo e Eva Robins, mettendo in scena spettacoli di (tra gli altri): Dino Buzzati, Carlo Goldoni, William Shakespeare, Dante Alighieri, Cesare Zavattini, Molière, Nikolaj Vasil'evič Gogol'.
Negli anni è stato direttore artistico di vari teatri toscani: l'Arrischianti di Sarteano, il Poliziano di Montepulciano, il Vigilanti di Portoferraio, il Persio Flacco di Volterra. A Peccioli (PI) nel 2005 ha fondato e diretto il Festival 11 Lune.
Dall'agosto 2016 diventa presidente della Fondazione del Teatro di Cascina. Nel dicembre 2016 viene nominato direttore artistico della Fondazione Sipario Toscana Onlus che gestisce la Città del Teatro di Cascina.
È membro del Comitato Scientifico della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala di Siena, su nomina del sindaco.
Debutta al cinema nel 1996 nel cast di Ritorno a casa Gori, poi recita in Il guardiano (1998), in N (Io e Napoleone) (2006) di Paolo Virzì, Libertas di Veljko Bulajić, Al momento giusto di Giorgio Panariello, Non c'è più niente da fare (2008), Amici miei - Come tutto ebbe inizio (2010) di Neri Parenti.
Dagli anni novanta ha iniziato a lavorare anche come attore cinematografico e televisivo. In seguito ha preso parte al film natalizio Finalmente la felicità di Leonardo Pieraccioni.
In TV è apparso nella prima stagione di Un medico in famiglia (1998), interpretando Vincenzo, il vicino di casa della famiglia Martini. Nel 2000 prende parte alla miniserie Padre Pio con Sergio Castellitto per Canale 5.
Ha fatto parte del cast di Torno sabato su Raiuno, in tutte e tre edizioni del programma (2000, 2001, 2003): in ogni puntata entrava in scena per recitare poesie, ma veniva continuamente interrotto dal personaggio PiErre (Giorgio Panariello). Su Raiuno ha partecipato anche alla trasmissione Volami nel cuore condotta da Pupo nel 2008, interpretando il ruolo del professor Buscemi.
Dal 2003 al 2014 è stato direttore artistico dell'emittente televisiva pisana Canale 50, dove ha condotto diverse trasmissioni televisive fra cui Comici (con Niki Giustini), L'Impallato e Luci della città.
Nel maggio 2018 si candida alle elezioni amministrative di Pisa con la Lega, venendo eletto consigliere comunale. Dopo la vittoria del centrodestra, il 3 luglio seguente viene nominato assessore alla Cultura del comune di Pisa.
A seguito di tale nomina ad assessore è stata organizzata una petizione,[1] sul sito Change.org per chiederne le dimissioni[2] La petizione[3], promossa anche dalla Casa della donna di Pisa, ha raccolto 45.000 firme. A seguito di questa petizione Buscemi ha annunciato querela i responsabili del sito Change.org, la Casa della donna di Pisa e la prima firmataria per diffamazione, sostenendo che il contenuto della stessa è "menzognero, ideologico, tendenzioso e non rispondente alla realtà oggettiva"[4].
Rimane in carica per oltre un anno, dimettendosi il 13 agosto 2019 per motivi personali.
Nell'aprile 2013 la Procura della Repubblica di Pisa ha disposto la citazione diretta a giudizio per il reato di stalking, a seguito di querela contro l'attore intentata da un ex fidanzata.[5][6] La donna è stata poi querelata per calunnia e diffamazione da Buscemi, che ha sempre negato ogni addebito.[7] L'8 gennaio 2016 il Tribunale di Pisa ha assolto Andrea Buscemi perché "il fatto non sussiste".[8] Il 30 maggio 2017 la Corte d'Appello di Firenze (senza riaprire il processo) ha riformato la sentenza di primo grado assolvendo Buscemi per i fatti contestati anteriori al 23 febbraio 2009 e dichiarando la prescrizione per i fatti successivi (benché l'imputato avesse dichiarato di voler rinunciare alla prescrizione.[7]) La Corte d'Appello ha disposto per Buscemi il pagamento delle spese processuali. Successivamente, il 10 gennaio 2019, la Suprema Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso di Buscemi e parlando di "inattendibilita'" della querelante nonché di "vizi motivazionali" da parte dei giudici fiorentini (che, secondo gli ermellini, per riformare la sentenza di assoluzione del 2016, avrebbero dovuto riaprire il procedimento), ha annullato anche questa disposizione.[9]
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