Il giurista senese Lancillotto Puliti, fratello dell'altrettanto noto Giovambattista (ricordato quale emerito insegnante di medicina presso l'università di Siena e dotto matematico), fu avvocato concistoriale prima di entrare in quel convento di San Marco, a Firenze, che solo pochi anni prima era stato il quartier generale di Girolamo Savonarola e dove divenne frate domenicano nel 1517, assumendo il nome religioso di Ambrogio Catarino in segno di devozione nei confronti di due illustri domenicani suoi concittadini: il beato Ambrogio Sansedoni e santa Caterina da Siena. Sotto l'iniziale influsso delle opere del Savonarola, esordì come controversista e non fu immune da contrasti anche all'interno del proprio ordine. Dopo essere stato inviato in Francia, operò soprattutto a Napoli frequentando il circolo di artisti e intellettuali radunatosi intorno alla poetessa Vittoria Colonna a Ischia e tenendo rapporti con gli spirituali italiani.
Nel 1520 Politi pubblicò a Firenze l’Apologia pro veritate catholicæ et apostolicæ fldei ac doctrinæ, adversus impia ac pestifera Martini Lutheri dogmata, considerata la sua opera maggiore. L’Apologia del Politi incontrò l’approvazione dell’Aleandro e del cardinal Giulio de’ Medici e il plauso dello stesso papa Leone X che, secondo quanto si diceva, trascorreva diverse ore della sua giornata nella lettura di questo testo.[1] La fama dell’Apologia raggiunse presto la Germania e, grazie a Wenzeslaus Linck, l'opera fu consegnata a Lutero il quale ne diede immediata testimonianza in due lettere allo stesso Linck e a Spalatino.[2] La risposta del riformatore tedesco non si fece attendere. Lutero stese di getto la sua Responsio ad librum eximii magistri nostri, magistri Ambrosii Catharinii, defensoris Silvestri Prieratis, sancendo definitivamente il suo rifiuto di dialogo con il papato, bollato come emanazione diretta del potere diabolico, vera incarnazione dell’Anticristo.[3]
Nominato vescovo di Minori il 27 agosto 1546, nel 1552 Politi partecipò al Concilio di Trento e, il 3 giugno dello stesso anno, fu promosso arcivescovo di Conza. Il suo stemma episcopale è simile a quello dei nobili Caterini di Siena, composto questo di dieci monti posti in piramide con albero di palma in cima accostato da due rose rosse, mentre quello del vescovo Ambrogio Catarino possiede sei monti posti in piramide, con le iniziali A. C. e con il ramo di palma in cima,[4] simbolo del martirio di Santa Caterina d'Alessandria.
Morì di apoplessia, all'età di settant'anni, mentre stava per andare a Roma, chiamato da papa Giulio III che voleva promuoverlo al cardinalato. Il poetaFausto Sabeo scrisse questi versi in sua lode: Sacrati hoc cineres tumulo: pia ossa quietem assiduos fluctus post maris huius habent. Cuius erant, cernes in caelo nomen astrum, si virtus rupto carcere in astra volat.
Autore assai prolifico di testi soprattutto teologici, polemizzò contro i luterani (Compendio d'errori, et inganni luterani, cit.) e contro il calvinista ex francescanoBernardino Ochino (Reprobatione de la dottrina di frate Bernardino Ochino, cit.), trattando problemi allora di particolare attualità come la predestinazione e la grazia (Trattato de la giustificatione de l'huomo nel conspetto di Dio, 1544; De certitudine inhærentis gratiæ. De prædestinatione Dei. De natura peccati originalis. De potentia liberi arbitrii in statu naturæ lapsæ. De desertione ac induratione Dei, 1551), l'immacolata concezione (Disputatio pro veritate immaculatæ conceptionis Beatæ Virginis Mariæ, 1532; Disputatio pro veritate Immaculatæ Conceptionis Beatissimæ Virginis et eius celebranda a cunctis fidelibus festivitate, 1552), il culto dei santi (De certa gloria, invocatione ac veneratione sanctorum, 1542), l'autorità della chiesa cattolica (Apologia pro veritate catholicæ & apostolicæ fidei ac doctrinæ. Adversus impia ac valde pestifera Martini Lutheri dogmata, 1520). Al suo libello l'Anticristo (1521) risponderà Lutero stesso con il pamphletPassional Christi und Antichristi.
Tractatus de accipiendis pueris Judaeorum venientibus ad Baptisimum
Assertiones 14 pro assertione gratiae ad Concilium tridentinum
Tractatus de Conceptione B.Virginis, pro eius festivitate a cunctis fidelibus celebranda
Explicatio summaria opinionum de divina Praedestinatione, Reprobatione ad Synodum Tridentinum
Pro Praedestinatione Christi Adnotationes in Cajetanum
De Cultu et adoratione Imaginum, liber unus
De Veritate incruenti Sacrificii
Quaestiones, quibus verbis conficitur Eucharistiae Sacramentum
De Communione sub utraque specie: quaestiones, utrum Sacerdos ratione ordinis, vel jurisdictionis fit minister Sacramenti Penitentiae: quaestio de charactere, per qua Sacramenta imprimatur
Quaestio de differentia inter Baptisma Christi, Joannis
Quaestio de Baptismo parvulorum, de existentibus in uteris maternis
De Matrimonio, quaestiones plures
De divinis canonicis Scripturis, utrum expediat divinam Scripturam in linguam verti vulgarem
Quo jure, qua pena heretici plecti debeant
Defensio doctrinae Ambrosi Politi in quendam falso deferentem eum ad summum Pontificem
Quibus verbis Sacramentum Eucharistiae conficiatur: Confirmatio Ambrosi Politi contra quendam oppugnatorem
Interpretatio cap. noni Concilii Tridentini, de justificatione, liber unus
Altro volume di scritti
Adversum Martinum Lutherum, libri quinque
Claves duae ad aperiendum intelligendumque Scripturas: de providentia, praesentia Dei, liber unus
De Praedestinatione Dei, libri tres
De eximia Praedestinatione Christi, libri duo
De Angelorum bonorum gloria, malorum lapsu, liber unus
De lapsu hominis, de peccato originali liber unus
De consumata gloria solius Christi, Beatae Virginis liber unus
De Immaculata Conceptione Beatae Virginis, libri tres
De Veneratione Sanctorum, liber unus
De universali omnium morte, resurrectione, liber unus
De Veritate Purgatorii, liber unus
De praemio bonorum, supplicio aeterno, liber unus
De Statu puerorum absque Sacramento decedentium, liber unus
Commenti alle Epistole
Commentaria in Epistolam ad Romanos; in utramque Epistolam ad Corinthios; in Epistolam ad Galatos; in Epistolam ad Ephesios; in Epistolam ad Colossenses; in utramque Epistolam ad Thessalonicenses; in utramque Epistolam ad Timotheum; in Epistolam ad Tisum; in Epistolam ad Philemonem; in Epistolam ad Hebraeos; in omnes Epistolas Canonicas .
Commenti dedicati a Giulio III
De Consideratione, judicio praesentium temporum a superseminatis zizaniis in agro Dominico
Opusculum de caelibatu adversus impium Erasmum
Excusationis, lib.4
Quaestiones duae de Verbis, quibus Christus Sanctissimum Eucharistiae Sacramentum confecit (questa opera fu proibita dal Papa)
Compendio d'errori, et inganni luterani, contenuti in un libretto, senza nome de l'autore, intitolato "Trattato utilissimo del benefitio di Christo crucifisso", Roma, Cartolari, 1544. In realtà questo è il titolo solo della 1ª parte dell'opera, che è costituita da 3 parti. La 2ª è la Resolutione sommaria contra le conclusioni Luterane, estratte d'un libretto senza nome de l'autore, intitolato "Il sommario de la sacra scrittura"; libretto scismatico, heretico, & pestilente; mentre la 3ª parte è la Reprobatione de la dottrina di frate Bernardino Ochino. Epistola responsiva diretta al magnifico magistrato de Siena.
Della Reprobazione della Dottrina di Fra Bernardino Ochino e d'alcune conclusioni luterane
Cfr. Ludwig von Pastor, Storia dei papi, IV/1, p. 301; Paul Kalkoff, Forschungen zu Luthers römischen Prozess, Rom, Loescher, 1905, pp. 47-48; Friedrich Lauchert, Die italienischen literarischen Gegner Luthers, Nieuwkoop, B. De Graaf, 1972 (rist. anast. dell’ed. 1912), p. 42. Il 25 marzo 1521 il pontefice emanò un breve apostolico per ringraziarlo ufficialmente (AGOP, XVI, lib. Z, fol. 105r).
M. Luther, Ad librum eximii magistri nostri magistri Ambrosii Catharini, defensoris Silvestri Prieratis acerrimi, responsio, in WA, vol. 7, p. 699. Non fu quella l’unica copia circolante nelmondo germanico: a Vienna, il 27 aprile del 1521, un nobile ungherese di nome Stephan de Werbeucz ne avrebbe fatta approntare per la stampa una nuova edizione (F. Lauchert, Die italienischen literarischen Gegner Luthers cit., pp. 42-43.
Su questo testo vedi la recente edizione italiana curata da Laura Ronchi De Michelis: M. Lutero, L’Anticristo. Replica ad Ambrogio Catarino (1521), Torino, Claudiana, 1989, e l’introduzione storica della stessa curatrice cui si rimanda per ulteriori approfondimenti (ivi, pp. 17 sgg.). Vedi ora anche le osservazioni di Patrick Preston, Ambrosius Catharinus: Polemic and the Politics of Religion in Italy, 1541-1553, pp. 373-377; nonché Konrad Hammann, Ecclesia spiritualis. Luthers Kirchenverständnis in den Kontroversen mit Augustin von Abveldt und Ambrosius Catharinus, Göttingen, Vandenhoeck und Ruprecht, 1989,in partic. pp. 125 sgg.
Giorgio Caravale, Sulle tracce dell'eresia. Ambrogio Catarino Politi (1484-1553), Firenze, Olschki, 2007. ISBN 978-88-222-5640-9.
Carlo Caterini, Gens Catherina de terra Balii, Edizioni Scientifiche Calabresi, Rende 2009.
Aaron C. Denlinger, Omnes in Adam ex pacto Dei: Ambrogio Catarino's Doctrine of Covenantal Solidarity and Its Influence on Post-Reformation Reformed Theologians (Göttingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 2010) (Reformed Historical Theology, 8).
Martin Lutero, Ad librum eximii magistri nostri, magistri Ambrosii Catharini, defensoris Silvestri Prieratis acerrimi responsio M. Lutheri
Martin Lutero, Replica ad Ambrogio Catarino sull'Anticristo; Antitesi illustrata della vita di Cristo e dell'Anticristo, 1521, a cura di Laura Ronchi De Michelis