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ciclista su strada statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Amber Neben (nata Amber Parkinson; Irvine, 18 febbraio 1975) è una ciclista su strada statunitense. È stata campionessa del mondo a cronometro nel 2008 e nel 2016, e più volte campionessa panamericana e statunitense di specialità.
Amber Neben | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Amber Neben nella cronometro dei Giochi olimpici di Londra 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Stati Uniti | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 160[1] cm | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 52,2[1] kg | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ciclismo | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Squadra | svincolato | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Statistiche aggiornate al 18 febbraio 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nata in California, dopo aver frequentato la Lutheran High School di Orange[2] ha conseguito il Bachelor of Science in biologia all'Università del Nebraska-Lincoln e il Master of Science in biologia all'Università della California-Irvine[1]; ha inoltre interrotto gli studi per il dottorato di ricerca in biologia molecolare, genetica e biochimica al fine di dedicarsi al ciclismo professionistico[1].
All'età di quattro anni, dopo essere rimasta in coma per tre giorni, è sopravvissuta ad una meningite spinale; nel 2007 ha invece sconfitto un melanoma alla schiena[2]. È sposata con Jason Neben, ricercatore presso la Concordia University di Irvine[1].
Durante la high school pratica calcio e corsa, sia su pista che fuori strada; all'università si dedica invece alla corsa su pista, rappresentando anche la squadra universitaria dei Cornhuskers (Nebraska-Lincoln) tra il 1993 e il 1995, ma a causa di alcune fratture da stress è costretta a lasciare le gare[1][3][4]. Negli ultimi anni di università passa quindi prima alla mountain bike e poi alle gare di ciclismo su strada. Proprio in quest'ultima specialità otterrà i maggiori successi in carriera.
Professionista dal 2001, sale alla ribalta durante la Women's Challenge dello stesso anno, quando vince la tappa da Rupert a Pomerelle con la ripida e lunga scalata prima del traguardo; si aggiudica poi anche due tappe e la graduatoria generale della Cascade Classic. Dopo questi successi si concentra esclusivamente sulle gare su strada: viene così selezionata per i campionati del mondo su strada nel 2001 e nel 2002. Proprio nel 2002 coglie i primi successi in Europa, aggiudicandosi una tappa e la classifica finale della Gracia-Orlová.
Nel maggio del 2003 si laurea campionessa nazionale in linea. Due mesi dopo, nel test antidoping al termine della gara di Montréal di Coppa del mondo, risulta positiva al 19-norandrosterone, una molecola del nandrolone[5]. Dopo essersi volontariamente autosospesa[6], decide di rivolgersi al Tribunale Arbitrale dello Sport nordamericano, che le riconosce l'uso involontario di sostanze dopanti: viene così sospesa dalle gare per 6 mesi, partendo dalla data di sospensione provvisoria, il 13 luglio 2003, ed obbligata a subire test antidoping mensili nei 18 mesi seguenti[5].
Tornata alle gare nel 2004, partecipa ai Trials olimpici ma no vince, si classifica seconda, a soli otto secondi dalla vincitrice, e perde per tale motivo l'opportunità di partecipare ai Giochi olimpici di Atene[2]. Nel 2005 ottiene il primo importante successo della sua carriera vincendo il prestigioso Tour de l'Aude in Francia. Nell'annata seguente ripete il trionfo al Tour de l'Aude[1], aggiudicandosi anche la Redlands Classic e il titolo di campionessa panamericana a cronometro.
Dopo un'ottima stagione 2007 – con i successi nella Redlands Classic e nella Route de France e il quarto posto nella prova contro il tempo ai campionati del mondo – e una buona prima parte di 2008, caratterizzata da numerosi piazzamenti in gare nazionali ed internazionali (è anche seconda al Giro Donne), partecipa ai Giochi olimpici di Pechino, classificandosi trentatreesima nella gara in linea su strada[7]. In settembre, dopo la vittoria nel Tour de l'Ardèche, diventa quindi campionessa del mondo a cronometro nella gara iridata di Varese[1].
Nel 2009 in maglia iridata fa sua la tappa di Santa Maria a Monte al Giro Donne; si classifica poi sesta nella cronometro dei campionati del mondo di Mendrisio. Nella stagione successiva vince invece il Memorial Davide Fardelli e una tappa al Tour of New Zealand, e coglie, come già tre anni prima, il quarto posto contro il tempo ai campionati del mondo. Durante l'annata 2011 ottiene dunque numerosi altri successi: vince il Grote Prijs Stad Roeselare in Belgio, la Chrono des Herbiers in Francia, e primeggia anche in diverse gare a tappe in territorio statunitense.
Nell'estate del 2012 prende parte ai Giochi olimpici di Londra, rappresentando il Team USA nella corsa in linea (conclude al trentaseiesimo posto) e in quella a cronometro (è settima). In settembre vince il titolo mondiale della cronometro a squadre con le compagne del Team Specialized-Lululemon, e si piazza quarta nella gara in linea. Nella stessa stagione si era aggiudicata il suo secondo campionato panamericano e per la prima volta il titolo nazionale nella gara contro il tempo.
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