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pittore e illustratore italiano (1889-1963) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alfredo Ortelli (Magrè, 6 gennaio 1889 – Magrè, 1º luglio 1963) è stato un pittore e illustratore italiano.
Nei primi del Novecento frequenta l'Accademia di belle arti di Venezia, dove la sua formazione è seguita da Ettore Tito, Alessandro Milesi e Luigi Nono. Nel 1909 riceve l'incarico per la realizzazione di un manifesto per la VIII Esposizione d'arte della città di Venezia.
Ritornato l'anno successivo a Schio esegue l'affresco Martirio e gloria di San Giovanni Battista per il soffitto della chiesa di San Giovanni Battista a Enna, una frazione di Torrebelvicino[1]. In seguito alle vicende della prima guerra mondiale si trasferisce a Torino dove lavora presso l'Atelier Butteri[2] per la pubblicità commerciale e per la nascente industria cinematografica, vince inoltre il concorso per il manifesto del "V Prestito Nazionale" del 1917[3][4].
Il successo nel disegno pubblicitario lo proietta subito dopo all'illustrazione giornalistica, che lo impegna per oltre un decennio nella prima e quarta di copertina del settimanale Illustrazione del Popolo[5]. Nonostante gli impegni come grafico Ortelli non rinuncia completamente alla pittura: una sua opera Le ciliegie nel 1923 viene selezionata ed esposta alla Quadriennale di Torino (riprodotta a catalogo).
Terminata l'esperienza come illustratore nel 1939, rientrato a Schio, si dedica alla pittura con maggiore continuità, concentrandosi in particolare sulla pittura da cavalletto: molti nudi femminili (Antonietta con margherita, Dopo il bagno, Nudo in rosa, Donna che si pettina, Grande Bagnante) e ritrattistica (tra gli altri, il nipote Toni Ortelli, Maria Dell'Amico, Lucio e Pubblio Dal Soglio, il vescovo Antonio Mantiero, Franco e Paolo Frasson). Nel 1943 esegue il grande affresco Gesù maestro per il duomo di Schio[6][7].
Nell'ultima fase della sua carriera, negli anni Cinquanta, si dedica principalmente alla pittura di paesaggio.
Il 1º luglio del 1963 si spegne nella sua casa di Magrè di Schio.
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