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scenografo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alfredo Montori (Roma, 17 febbraio 1893 – Roma, 4 febbraio 1974) è stato un pittore, scenografo e architetto italiano.
Nato a Roma il 17 febbraio 1893 da Luigi e Marianna Cenci, mostra fin da piccolo il suo carattere ribelle alle imposizioni e ai dogmi, attento alla realtà circostante e amante del bello in tutte le sue forme. A nove anni interrompe gli studi regolari per dedicarsi alla pittura come apprendista di Giovanni Papini e frequenta la Scuola d'Arti ornamentali di Via di San Giacomo. Come allievo di Giulio Aristide Sartorio inizia a lavorare alla realizzazione degli affreschi del Vittoriano ed frequentare gli artisti della scuola romana, con alcuni dei quali si lega di profonda amicizia. Durante la Prima Guerra Mondiale si arruola volontario nei bersaglieri e dopo Caporetto partecipa alle operazioni sul Carso. Ferito gravemente si salva fortunosamente, viene ricoverato in ospedale a Pavia e convalescente viene rimandato a casa. A Roma nell'immediato dopoguerra il giovane artista si divide tra le arti tradizionali e il cinema, collaborando in Cabiria di D'Annunzio. Il cinema cattura la sua viva immaginazione indirizzandone la ricerca a rendere visibile allo spettatore del film quello che è frutto della fantasia e della capacità tecnica di ricostruzione degli autori, per cui relega la pittura a un ruolo di supporto all'attività di scenografo, e per dotarsi di strumenti adeguati, da autodidatta si diploma Professore Architetto all'Accademia di Belle Arti di Roma.
Durante la sua carriera di scenografo durata quasi cinquant'anni (1920-1967), Alfredo Montori ha allestito le scenografie di più di 131 film. Quasi dall'inizio della sua carriera iniziò una collaborazione intensa con il regista Gennaro Righelli (13 film) che durerà fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, mentre lavorava anche per cineasti illustri come Mario Bonnard (2 film nel 1931 e nel 1937), Giulio Antamoro, Eugenio De Liguoro Alessandro Blasetti, e Mario Mattoli (1 film ciascuno).
All'inaugurazione dello Stabilimento di Cinecittà, 28 aprile 1937, ne divenne direttore per 20 anni.
Durante la guerra lavorò soprattutto con Giorgio Simonelli (6 film) tra il 1940 e il 1943, ma anche con i registi Flavio Calzavara (2 film) nel 1940 e nel 1941; Camillo Mastrocinque (2 film) nel 1941; Enrico Guazzoni (1 film) nel 1941; Nunzio Malasomma (2 film) nel 1942; Esodo Pratelli (3 film) tra il 1941 e il 1943; Guglielmo Giannini (3 film) nel 1943; e Carlo Ludovico Bragaglia (4 film tra il 1941 e il 1943 e uno nel 1958).
Dopo la guerra iniziò una nuova collaborazione, che durerà quasi 15 anni, con Luigi Capuano (21 film) dal 1949 al 1963. Sul finire di questo periodo lavorò strettamente anche con Domenico Paolella (8 film) dal 1960 al 1964. Inoltre firmò le scene di film di svariati altri registi, come Giorgio Pàstina (5 film) dal 1951 al 1955; Pino Mercanti (5 film) tra il 1953 e il 1964; Primo Zeglio (2 film) nel 1951 e nel 1959; Vittorio Cottafavi (2 film) nel 1954; e Mario Amendola (2 film) nel 1958 e 1964.
Alla fine della sua carriera iniziò una collaborazione con Edoardo Mulargia (3 film) tra il 1965 e il 1967.
Sul piano internazionale lavorò con i registi ungheresi László Kish e Sándor Szlatinay.
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