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traduttore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alfeo Bertin (La Spezia, 26 marzo 1930 – Viareggio, 12 giugno 1972) è stato un traduttore, critico letterario e poeta italiano.
Alfeo Bertin nasce a La Spezia il 26 marzo del 1930. Trasferitosi a Viareggio nel dopoguerra, compì studi classici, diplomandosi presso il Ginnasio Giosuè Carducci di Viareggio nell'anno scolastico 1950/51, per poi andare a Milano. La conoscenza di alcune lingue tra cui quelle slave, ebraico, tedesco e russo e l'amicizia con Mario Tobino gli permise di lavorare per case editrici come Garzanti e Feltrinelli[1]. A Milano strinse amicizia con Elio Vittorini (con il quale collaborò a traduzioni dello scrittore Jurij Kazakov per la Mondadori[2]) e Piero Manzoni[3]. Importanti in quegli anni i suoi contributi critici su varie riviste letterarie come Il Ponte, Sipario e L'Illustrazione Italiana. Collaborò a Il Verri di Luciano Anceschi come traduttore[3] e con contributi critici: alcuni suoi scritti furono raccolti da Umberto Eco nella rubrica Diario minimo insieme a testi di Gillo Dorfles, Luciano Erba, Giuseppe Pontiggia, Furio Colombo, Fausto Curi, Andrea Bruno Mosetti, Alfredo Giuliani, Edoardo Sanguineti, Sandro Bajini, Giorgio Mannacio, Giovanni Giudici, Folco Portinari, Attilio Veraldi e Bruno Munari[4]. A lui si deve la prima traduzione italiana del poeta Evgenij Aleksandrovič Evtušenko (La Stazione di Zimà[5]). Si ricordano anche le traduzioni scientifiche come i saggi Teoria e terapia delle nevrosi del neurologo Viktor Frankl ed È possibile il trapianto di organi vitali? del chirurgo e scienziato Vladimir Petrovič Demichov, famoso per i suoi esperimenti sui cani a due teste[6].
Dopo il divorzio girovagò in varie pensioni intorno a Corso Buenos Aires[3] fino al ritorno, nell'estate del 1963, a Viareggio. Senza fissa dimora visse una vita difficile, dipingendo e scrivendo poesie. Fu anche ricoverato all'Ospedale Psichiatrico di Maggiano[1]. Come pittore la sua unica mostra conosciuta tenutasi in vita fu allestita nel 1972 presso il Bar Manetti sul Lungomare della Passeggiata di Viareggio. Nel 1987 il "Circolo Culturale Filippo Turati" promuove in collaborazione con il Comune di Viareggio presso il Palazzo Delle Muse una esposizione di suoi quadri e dell'artista Francesconi Antonio. Nel 2010 presso l'Associazione Culturale di Viareggio "MAC" (Maffei Arte Contemporanea) viene realizzata una mostra di poesie e dipinti inediti a cura di Marco Maffei e Fabio Flego. Il suo corpo senza vita fu trovato sulla spiaggia di Viareggio il 12 giugno 1972, dove si compì, un secolo prima, lo stesso destino del poeta inglese Percy Bysshe Shelley[3].
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