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giornalista e scrittore italiano (1923-2003) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Aldo De Jaco (Maglie, 23 gennaio 1923 – Roma, 13 novembre 2003) è stato un giornalista e scrittore italiano.
Figlio di ferroviere, ha passato l'infanzia e l'adolescenza migrando per l'Italia seguendo con la famiglia gli spostamenti professionali del padre. Nel 1942, a 19 anni partì alla volta di Napoli per studiare architettura, ma la guerra lo costrinse ad interrompere gli studi. Iniziò a lavorare nel 1944 come giornalista presso il quotidiano social-comunista La Voce. Ha vissuto a Napoli fino al 1963, dove ha partecipato alla vita politica, prima come militante, in seguito come dirigente del PCI, cui era iscritto dal settembre 1943 a Maglie, fondandovi la sezione. Per la sua attività politica è stato due volte in carcere a Napoli, e una volta nella Grecia della dittatura dei colonnelli nel 1967, dove per liberarlo fu necessaria un'interrogazione parlamentare[1] per attivare l'allora governo. Nel 1963 si trasferì a Roma per lavoro, e vi risiedette stabilmente sino all'ultimo.
È stato giornalista presso la redazione napoletana dell'Unità. In seguito è stato inviato speciale de l'Unità e poi di Paese Sera. Numerose sono state le sue collaborazioni per pubblicazioni politico-culturali quali Il Contemporaneo, Rinascita, Prove, Le Ragioni Narrative, Cronache Meridionali e La Battana.
Nel Pioniere e Pioniere dell'Unità dal 1960 al 1964 furono pubblicati suoi racconti: La paura, Scugnizzi Eroici, O briganti o emigranti, I fasci siciliani del 1894 e Melissa 30 ottobre 1949.[2][3][4]
È stato segretario generale del Sindacato Nazionale Scrittori per poi fuoriuscirne e fondare nel 1998 insieme a Giuseppe Jovine, Massimo Nardi, Stanislao Nievo, Antonio Piromalli e altri l'Unione Nazionale Scrittori, di cui è stato a lungo presidente.
Ha scritto e si è occupato di poesia e di narrativa, ed è stato inoltre un attento raccoglitore di documentazione storica generalmente trascurata dalla storiografia ufficiale.
Le tematiche che lo hanno più interessato sono: l'eccidio de La Storta, la questione meridionale, il brigantaggio meridionale post-unitario, le quattro giornate di Napoli e la Resistenza italiana nel sud.
Le sue opere sono state tradotte in diversi paesi, quali Germania, URSS, Bielorussia, Grecia, Bulgaria, Romania, Cecoslovacchia e Cina.
Ha lavorato per il cinema, scrivendo la sceneggiatura del film Quanto è bello lu murire acciso di Ennio Lorenzini e interpretando un ruolo in ...e di Shaúl e dei sicari sulle vie da Damasco e... di Gianni Toti. Per la radio ha collaborato nelle venti puntate di "Voci e volti della questione meridionale" su Rai Radio Uno. Per la televisione, la RAI ha trasmesso Opere Teatrali con il titolo Nella città di mezzo, opera in due tempi.
Al libro La città insorge: le quattro giornate di Napoli del 1956, il regista Nanni Loy si ispirerà per il suo film Le quattro giornate di Napoli del 1962.
Nel 1972 il gruppo musicale Stormy Six ha pubblicato il concept album L'unità che rilegge in chiave storico-critica l'unità d'Italia; nella terza traccia "Pontelandolfo" vi sono continui riferimenti al libro Il brigantaggio meridionale. Cronaca inedita dell'Unità d'Italia di Aldo De Jaco, dove (tra le altre cose) si parla del Massacro di Pontelandolfo e Casalduni perpetrato dalle truppe sabaude nel 1861.
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