Aldo Andreotti

matematico italiano (1924-1980) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Aldo Andreotti

Aldo Andreotti (Firenze, 15 marzo 1924Pisa, 21 febbraio 1980) è stato un matematico italiano, tra i più influenti della sua generazione.

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Il professor Andreotti in un ritratto giovanile

Biografia

Iniziò gli studi universitari di matematica nel 1942 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 1943, per proseguire i suoi studi, si rifugiò in Svizzera dove ebbe come professori Beno Eckmann e Georges de Rham. Tornato a Pisa, vi conseguì la laurea in matematica nel 1947.

Nel 1951 divenne professore di Geometria presso l'Università di Torino. Il 24 marzo 1954 divenne socio dell'Accademia delle scienze di Torino.[1]

Nel 1956 venne trasferito presso l'Università di Pisa. Nei 20 anni successivi alternò periodi d'insegnamento a Pisa con altri all'estero. Gli fu conferita la laurea honoris causa dall'Università di Nizza e, nel 1971, ottenne il Premio Feltrinelli.[2] Divenne socio corrispondente nel 1968 dell'Accademia Nazionale dei Lincei e socio nazionale nel 1979.

È sepolto nella chiesa di San Francesco a Pisa.

Le sue ricerche

Si concentrò soprattutto su tre settori della matematica: Analisi, Geometria algebrica e Geometria complessa, Equazioni alle derivate parziali.

Dimostrò la dualità tra le varietà di Picard e le varietà di Albanese di una superficie algebrica, il teorema di Ruggiero Torelli, i teoremi di Lefschetz sulle sezioni iperpiane. Inoltre ottenne la classificazione delle superfici contenute in una varietà abeliana.

Note

Collegamenti esterni

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