Albino Cella

allenatore di calcio e calciatore italiano (1938) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Albino Cella (Bobbio, 2 luglio 1938) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Fatti in breve Nazionalità, Calcio ...
Albino Cella
Nazionalità Italia
Calcio
RuoloAllenatore (ex attaccante)
Termine carriera1978 - giocatore
Carriera
Giovanili
1954-1956Piacenza
Squadre di club1
1953-1954 Bobbiese5 (1)
1956-1960Piacenza113 (43)
1960-1961Brescia14 (5)
1961Mantova1 (0)
1961-1962Prato18 (3)
1962-1964Savona54 (22)
1964-1965Como30 (18)
1965-1968Livorno43 (10)
1968-1969Lucchese27 (11)
1969-1971Derthona58 (16)
1971-1972Gaviese29 (0)
1972-1973Lavagnese17 (0)
1973-1976 S. Cecilia? (?)
Carriera da allenatore
1972-1973Lavagnese
1976 S. Cecilia
1978-1979 Albissola
1980-1981 Albissola
1982 Albissola
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
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Biografia

È fratello di Giancarlo Cella e figlio di Uberto detto Tio, attaccante del Piacenza negli anni Trenta[1].

Diplomato ISEF e per questo chiamato Professore[2], dopo il ritiro si stabilisce ad Albisola svolgendo la professione di impiegato di banca[3]; nella cittadina ligure si impegna anche in politica come assessore[4].

Carriera

Riepilogo
Prospettiva

Cresciuto nella Bobbiese[1], passa poi al vivaio del Piacenza, con cui esordisce nel campionato di IV Serie 1956-1957, lanciato dall'allenatore Ercole Bodini nel ruolo di centravanti[5]: mette a segno 11 reti in 27 partite e contribuisce all'accesso della formazione emiliana in IV Serie Eccellenza 1957-1958.

Nel 1958 esordisce in Serie C, sempre con la maglia del Piacenza, e nell'annata successiva si mette in luce realizzando 17 reti; un grave infortunio (distacco totale del bicipite femorale destro) patito mentre era a Coverciano con la Nazionale di Serie C[6] lo costringe a saltare il finale di stagione[7], facendo sfumare il passaggio alla SPAL[8]. Al termine del campionato viene ceduto in comproprietà al Brescia[9][10], con cui esordisce in Serie B realizzando 5 reti in 14 partite[7]. Riscattato dalle Rondinelle[11], nella stagione successiva approda nella massima serie, acquistato in comproprietà dal Mantova[12]. Debutta in Serie A l'8 ottobre 1961, in Torino-Mantova (2-1), giocando come ala destra contro il fratello Giancarlo[6]; quella presenza rimane l'unica nella stagione e l'unica in Serie A. A novembre, infatti, viene ceduto al Prato, in Serie B: mette a segno 3 reti in 18 partite, non evitando la retrocessione dei lanieri in terza serie.

Rientrato al Mantova, nel novembre 1962 viene ceduto al Savona, in Serie C[13]. In Liguria realizza 22 reti in due stagioni[14], contribuendo a un terzo e un secondo posto in classifica. Nel 1964 passa al Como[15], dove realizza 18 reti vincendo la classifica marcatori[16] senza riuscire a conquistare la promozione nella serie cadetta. Cella sale comunque in Serie B trasferendosi al Livorno, dove rimane per tre stagioni tormentate da problemi fisici[17].

Lasciata Livorno, scende in Serie D passando in comproprietà alla Lucchese[3], con cui realizza 11 reti[13] e conquista la promozione in Serie C vincendo lo spareggio contro la Sarzanese[3]. Rientrato al Livorno a causa di intoppi burocratici nella risoluzione della comproprietà[3], viene ceduto definitivamente al Derthona, in Serie C[18]; milita in seguito nella Gaviese in Serie D e nella Lavagnese, in Promozione ligure[19], ricoprendo anche il ruolo di allenatore[20]. Chiude la carriera con tre stagioni nel S. Cecilia Albissola[21], l'ultima da allenatore-giocatore[13].

In carriera ha totalizzato una presenza in Serie A e 75 (con 15 reti) in Serie B.

Allenatore

Dopo il ritiro, allena la rappresentativa giovanile dilettantistica della provincia di Savona[22] e a più riprese l'Albissola[4][19].

Palmarès

Club

Lucchese: 1968-1969

Individuale

1964-1965 (18 gol)

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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