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ciclista su strada spagnolo (1955-1984) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alberto Fernández Blanco (Cuena, 15 gennaio 1955 – Aranda de Duero, 14 dicembre 1984) è stato un ciclista su strada spagnolo. Professionista dal 1978 al 1984, quando perì in un incidente stradale, vinse due tappe al Giro d'Italia, una alla Vuelta a España, una Volta Ciclista a Catalunya e una Vuelta al País Vasco.
Alberto Fernández Blanco | ||||||||||||||||
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Nazionalità | Spagna | |||||||||||||||
Ciclismo | ||||||||||||||||
Specialità | Strada | |||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||
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Nato a Cuena, in Cantabria, si trasferì sin da piccolo con la famiglia nella vicina Aguilar de Campoo, città famosa per le molte industrie di biscotti: fu per questo soprannominato, una volta affermatosi a livello nazionale, El Galletas.[1][2] Cominciò a gareggiare nel 1971 nella categoria Juvenil; tra i dilettanti fu campione nazionale in salita nel 1976, concludendo nello stesso anno al sesto posto il Tour de l'Avenir e al quarto la Vuelta a Asturias di categoria.[3]
Passato professionista nel 1978 con la Novostil-Helios, vestì le divise di Moliner-Vereco (1979), Teka (1980-1982) e Zor (1983-1984), affermandosi come uno dei migliori ciclisti spagnoli del periodo. Nei sette anni di attività ottenne una trentina di vittorie, tra cui due tappe al Giro d'Italia 1983 e una alla Vuelta a España dello stesso anno, concludendo entrambe le corse al terzo posto della generale; si classificò inoltre secondo nell'edizione 1984 della Vuelta, preceduto in classifica per soli 6 secondi (il minor distacco di sempre in un Grande Giro) da Éric Caritoux.[2] In carriera vinse anche la Vuelta a Asturias 1979 (revocatagli per positività all'antidoping), la Vuelta al País Vasco 1980, la Vuelta a los Valles Mineros nel 1980 e nel 1981, la Vuelta a las Tres Provincias e la Vuelta a Castilla nel 1981, e la Volta Ciclista a Catalunya 1982.[3]
Il 14 dicembre 1984, di rientro dalla consegna del premio "Superprestigio Unipublic" come miglior ciclista spagnolo dell'anno, fu vittima di un incidente stradale insieme alla moglie Inmaculada: mentre percorreva la strada nazionale N-I da Madrid a Irún alla guida della sua Renault 11, si scontrò frontalmente nei pressi di Pardilla con una Citroën CX di targa francese.[2] La moglie morì sul colpo, come anche il passeggero dell'altro veicolo, mentre Fernández e il conducente del veicolo francese perirono durante il trasporto al centro di soccorso di Aranda de Duero.[2] La coppia lasciò un figlio di tre anni, Alberto Fernández Sainz, rimasto a casa a Santander coi nonni materni il giorno dell'incidente;[2] Alberto sarebbe diventato anch'egli ciclista professionista nel 2008.
La salita più dura della Vuelta a España è intitolata, in onore dello sfortunato ciclista, "Cima Alberto Fernández".
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