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comune lituano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alanta (in polacco: Owanta, yiddish אַוואָנטע) è una città del distretto di Molėtai della contea di Utena, nell’est della Lituania. Secondo un censimento del 2011, la popolazione ammonta a 348 abitanti[1].
Alanta città | |
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Chiesa di San Giacobbe | |
Localizzazione | |
Stato | Lituania |
Contea | Utena |
Comune | Molėtai |
Territorio | |
Coordinate | 55°21′04″N 25°17′33″E |
Altitudine | 115 m s.l.m. |
Abitanti | 348 (2011) |
Altre informazioni | |
Lingue | lituano |
Fuso orario | UTC+2 |
Cartografia | |
Non è molto distante da Skiemonys.
È uno snodo importante: transitando da Alanta, è infatti possibile raggiungere l’autostrada che porta da Molėtai ad Anykščiai e quella che conduce da Utena ad Ukmergė. La chiesa di San Giacobbe visibile in foto è stata costruita nel 1909.
Costituisce il centro più importante dell’omonima seniūnija.
La città trae il proprio toponimo dal fiume Alanta, affluente del fiume Virinta. Il nome del fiume trae origine a sua volta dal lituano antico alėti, verbo che vuol dire 'correre adagio' o semplicemente 'correre'. Viene menzionata per la prima volta in atti ufficiali nel 1436.
Atlanta fu verosimilmente fondata nel corso della guerra civile lituana (1432-1438)[2]. Nel XVI secolo fu costruita la chiesa cattolica cittadina e nel 1581 il Granduca di Lituania Stefano I Báthory donò la città al generale ungherese Gáspár Békés. Dopo il 1598, la città passo in mano alla potente casata dei Radziwiłł.
Dal 1828 e fino alla prima guerra mondiale, è appartenuta alla famiglia Pamarnacki. Dal XVIII secolo e fino alla rivolta di gennaio, Alanta possedeva anche una scuola religiosa.
Il centro urbano, per via della posizione strategica, ha sopportato vari conflitti: tra tutti, la campagna di Russia di Napoleone, la Grande Guerra e la seconda guerra mondiale.
Nel XX secolo, la maggioranza della popolazione era costituita da comunità ebraiche (circa 30 famiglie)[3]: quasi tutte furono uccise durante l'Olocausto nell'agosto del 1941[4]. Alanta vanta ancora una rara sinagoga in legno sopravvissuta alla guerra (un altro caso è rinvenibile a Kurkliai[5]).
La villa cittadina, eretta nel 1853 nel comune ad oggi soppresso di Naujasodis[6], ospita oggi una biblioteca e un museo etnografico: ha subito vari interventi di restauro, volti a favorire lo sviluppo di cultura e turismo (lo testimonia la cura certosina del parco adiacente). La fondatrice della biblioteca locale, Elvyra Satkūnaitė, l'ha definita nel 1996 "la migliore della Lituania"[7].
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