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film del 1967 diretto da Primo Zeglio (aiuto: Renato Moretti) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
...4..3..2..1...morte[n 1] è un film del 1967 diretto da Primo Zeglio.
...4..3..2..1...morte | |
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una scena del film con l'astronave | |
Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia, Germania Ovest, Spagna, Principato di Monaco |
Anno | 1967 |
Durata | 95 minuti[1] |
Rapporto | 2,35 : 1 |
Genere | fantascienza |
Regia | Primo Zeglio (aiuto: Renato Moretti) |
Soggetto | Karl Heinz Vogelmann |
Sceneggiatura | Sergio Donati, Karl Heinz Vogelmann, Primo Zeglio |
Casa di produzione | Produzioni Europee Associate, Aitor Film, Constantin Film |
Distribuzione in italiano | Produzioni Europee Associate |
Fotografia | Riccardo Pallottini, Manuel Merino (riprese in Spagna) |
Montaggio | Renato Cinquini |
Effetti speciali | Antonio Margheriti (non accreditato)[2] |
Musiche | Antón García Abril (la canzone "Seli" è di Marcello Giombini) |
Scenografia | Giorgio Giovannini |
Costumi | Tina Grani |
Trucco | Anna Cristofani, Raul Ranieri |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Film di fantascienza coprodotto tra vari paesi (Italia, Germania Ovest, Monaco e Spagna), ispirato alle avventure del personaggio Perry Rhodan, protagonista di una lunga serie di romanzi fantascientifici, celebre soprattutto in Germania.[2]
Dopo una missione spaziale sulla Luna, gli astronauti impegnati tornano con alcuni extraterrestri che chiedono aiuto per il loro mondo a rischio di autodistruzione. Dei criminali complicheranno le vicende.[4]
Le riprese del volo dell'astronave Stardust nello spazio stellato e altri effetti speciali sono attribuiti da molte filmografie ad Antonio Margheriti.[2]
È l'ultimo film diretto da Primo Zeglio.
...4..3..2..1...morte fu distribuito per la prima volta a Roma nell'agosto del 1967 con una durata di 95 minuti.[1] Fu poi distribuito in Germania Ovest nell'ottobre del 1967 col titolo Perry Rhodan--SOS aus dem Weltall con una durata di 79 minuti.[1] Fu infine distribuito in Spagna come Órbita mortal con una durata di 92 minuti.[1] Fu proiettato a Los Angeles negli Stati Uniti nell'ottobre 1968.[1]
Poco dopo la sua uscita negli Stati Uniti, Variety faceva notare il doppiaggio del film, affermando che era "giusto" (only fair) e che gli effetti speciali erano "grezzi, il colore non uniforme, ma l'audacia della commistione mantiene l'attenzione." La recensione lodava inoltre la colonna sonora rock di Antón García Abril.[5]
In retrospettiva, Gary Westfahl nel suo libro del 2012 The Spacesuit Film: A History, 1918-1969 nota che il film conteneva "effetti speciali scadenti" e che ricordava "le serie tv del sabato pomeriggio più che i film di fantascienza degli anni sessanta". Westfahl si riferisce al film come a "uno dei film di genere più vituperati dell'epoca".[6]
Fantafilm scrive che "Primo Zeglio si avventura con passo incerto nella fantascienza [...] Gli accessori per l'avventura spaziale ci sono tutti, compreso il tema della civiltà aliena superiore e in via di estinzione che trova insperato soccorso nel tanto sottovalutato uomo, ma la storia perde gradualmente interesse e ritmo intrecciandosi al più convenzionale fanta-spionaggio."[2]
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