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permesso di partecipazione a gare o competizioni accordato ad atleti o squadre che non ne avrebbero diritto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nello sport, la wild card (termine inglese, in italiano invito speciale) è il permesso di partecipazione a una gara o competizione accordato ad atleti o squadre che normalmente non ne avrebbero diritto.[1][2]
Una wild card può avere tra i suoi obiettivi quello di dare l'opportunità di partecipare a una competizione a una squadra celebre o storicamente rinomata senza che ne abbia acquisito il diritto secondo regolamento,[2] oppure di dare una seconda opportunità ad atleti o squadre che, per motivi vari, abbiano mancato sul campo la qualificazione, oppure di rendere popolare una determinata disciplina.[3]
In ambito calcistico i regolamenti delle competizioni UEFA per club prevedono spesso delle wild card; l'aver vinto il titolo nell'edizione precedente, per esempio, consentirebbe di partecipare anche se la posizione raggiunta nel campionato nazionale non fosse sufficiente.[4][5] In altri sport invece, la confederazione che governa un certo sport può prevedere che alcuni posti nei tornei siano riservati a delle wild card, per esempio nell'Eurolega di basket.
Medesimo concetto vale negli sport individuali, tra cui il tennis: con la wild card si accede direttamente al tabellone principale di un torneo, senza disputare le qualificazioni.[6] Si possono citare i casi di Goran Ivanišević, che vinse il Torneo di Wimbledon 2001, o di Kim Clijsters, che trionfò agli US Open 2009[7][8].
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