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specie di batterio della famiglia Vibrionaceae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Vibrio parahaemolyticus è un batterio non invasivo, appartenente al genere dei vibrioni, essendo alofilo si ritrova generalmente nelle acque e in alimenti di origine marina[1]. La trasmissione avviene per ingestione di crostacei e molluschi consumati crudi o poco cotti (quindi, per via oro-fecale)[2].
Vibrio parahaemolyticus | |
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Vibrio parahaemolyticus visti al microscopio elettronico a scansione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Prokaryota |
Regno | Bacteria |
Phylum | Proteobacteria |
Classe | Proteobacteria Gamma |
Ordine | Vibrionales |
Famiglia | Vibrionaceae |
Genere | Vibrio |
Specie | V. parahaemolyticus |
Nomenclatura binomiale | |
Vibrio parahaemolyticus Fujino et al. 1951 Sakazaki et al. 1963 |
In caso di infezione, i sintomi si presentano 12-24 ore dopo l'ingestione e sono dati da diarrea abbondante, crampi addominali, vomito, cefalea e febbre[1]. I sintomi tendono a scomparire spontaneamente nel giro di tre giorni[2][3].
È necessario consumare pesce di allevamenti controllati, evitare quando possibile di ingerirlo crudo, e refrigerarlo dopo la cottura, se non lo si consuma subito[2]. La terapia è data da trattamenti idratanti e risalificanti[3].
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