Utente:LauraGab/Sandbox
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L'acido aspartico è un amminoacido non essenziale, la cui catena laterale è polare. È una molecola chirale e viene indicata comunemente con le sigle D o Asp.
LauraGab/Sandbox | |
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Nome IUPAC | |
acido L-aspartico | |
Abbreviazioni | |
D Asp | |
Nomi alternativi | |
acido 2(S)-ammino-1,4-butandioico
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | |
Massa molecolare (u) | 133,10 |
Aspetto | solido cristallino bianco |
Numero CAS | 56-84-8 (numero CAS miscela racema: 617-45-8) |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida a 293 K | pK1: 1,99 pK2: 9,90 |
Punto isoelettrico | 2,85 |
Solubilità in acqua | 4 g/l a 293 K |
Temperatura di fusione | 270 °C (543 K) |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | −973,3 |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | ---[1] |
È codificato sull’RNA messaggero dai codoni GAU e GAC.
Come tutti gli altri amminoacidi l’acido aspartico ha un gruppo amminico e un acido carbossilico. In condizioni fisiologiche il gruppo α-amminico è protonato mentre il gruppo α-carbossilico è deprotonato. Ha una catena laterale acida (), carica negativamente a pH fisiologico, che può reagire con altri amminoacidi, enzimi e proteine.
La forma ionizzata dell’amminoacido prende il nome di aspartato, mentre l’ammide dell’acido aspartico è l’asparagina, un altro dei 20 amminoacidi.
L’aspartato nel cervello agisce come un neurotrasmettitore eccitatorio e stimola i recettori NMDA, anche se non così fortemente come il glutammato.[2]
È coinvolto anche nel ciclo dell'urea, è inserito fra gli amminoacidi glucogenici in quanto per transamminazione si trasforma in ossalacetato.[3]