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militare italiano, medaglia d'oro al valor militare Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Umberto Carrano (Livorno, 26 dicembre 1895 – Rob Gheveà, 4 settembre 1937) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle operazioni di controguerriglia in Africa Orientale Italiana[2].
Umberto Carrano | |
---|---|
Nascita | Livorno, 26 dicembre 1895 |
Morte | Rob Gheveà, 4 settembre 1937 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo | Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea Regio corpo truppe coloniali della Cirenaica |
Anni di servizio | 1915-1937 |
Grado | Maggiore in s.p.e. |
Guerre | Prima guerra mondiale Guerra d'Etiopia |
Campagne | Campagna di Albania Riconquista della Libia Arbegnuoc |
Comandante di | VI Battaglione arabo-somalo |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]Regio corpo truppe coloniali della Somalia italiana | |
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Nacque a Livorno il 26 dicembre 1895, figlio di Giovanni e Maria Martinez.[1] Arruolatosi nel Regio Esercito in qualità di allievo ufficiale di complemento in forza al 52º Reggimento fanteria nel gennaio 1915, nel giugno successivo, dopo l'inizio della guerra contro l'Impero austro-ungarico, fu promosso sottotenente ed assegnato in zona di operazioni al 43º Reggimento fanteria.[1] Transitato in servizio permanente effettivo dal 1º maggio 1916, sette mesi dopo, il 25 novembre, partì per l'Africa Orientale, assegnato all'VIII Battaglione indigeni del Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea.[1] Promosso tenente nel febbraio 1917, due anni dopo ritornò in Italia, rientrando in servizio al 43º Reggimento fanteria.[1] Dal giugno all'agosto 1920 prese parte alle operazioni belliche in Albania col 112º Reggimento fanteria e il 29 maggio dell'anno successivo fu nuovamente destinato al R.C.T.C. dell'Eritrea, giungendo a Massaua, assegnato al XII Battaglione indigeni.[1] Successivamente prestò servizio nel III e poi nel X Battaglione indigeni, partecipando al ciclo operativo per la riconquista della Libia, prestando servizio in Cirenaica negli anni 1923, 1924 e 1925.[1] Dopo un periodo di circa due anni trascorsi in patria nel 52º Reggimento fanteria, rientrò a domanda in Cirenaica e, promosso capitano nell'ottobre 1927, rimase in servizio presso il Regio corpo truppe coloniali della Cirenaica fino al marzo 1933.[1] Due anni dopo, trasferito d’autorità nel Regio corpo truppe coloniali della Somalia italiana, sbarcò a Mogadiscio il 22 febbraio 1935, partecipando alle operazioni belliche nel corso della guerra d'Etiopia.[1] Nel giugno 1936 assunse l'incarico di aiutante maggiore in 1ª del 1º Raggruppamento arabo-somalo, assumendo poi, con la promozione a maggiore, il comando del VI Battaglione arabo-somalo.[1] Cadde in combattimento durante le operazioni di controguerriglia a Rob Gheveà, nel Goggiam, il 4 settembre 1937, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]
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