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Trattato di amicizia russo-persiano
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Il Trattato di amicizia russo-persiano fu firmato il 26 febbraio 1921 a Mosca tra i rappresentanti della Persia e della Russia sovietica. In base ai termini del trattato, tutti i precedenti accordi stipulati tra i firmatari, compreso il Trattato di Turkmenchay, furono annullati. Inoltre, sia la Russia che l'Iran ricevettero pieni ed uguali diritti di navigazione nel Mar Caspio insieme al diritto di battere le rispettive bandiere nazionali sulle loro navi commerciali.[1][2][3] Le ratifiche furono scambiate a Teheran il 26 febbraio 1922 e venne registrato nella Serie dei Trattati della Società delle Nazioni il 7 giugno 1922.[4] Lo scopo originale del trattato era quello di impedire alle forze controrivoluzionarie dei Russi bianchi fuggiti in Iran dopo la rivoluzione bolscevica di attaccare i sovietici dal territorio iraniano come era accaduto fino al 1918. L'approvazione del trattato, e in particolar modo degli articoli 5 e 6, fu oggetto di un vigoroso dibattito nel parlamento persiano; il sentimento anti-britannico, tuttavia, portò alla sua accettazione senza modifiche. Il trattato sarebbe servito come base per un'occupazione sovietica nel 1941, e gli articoli 5 e 6 furono infine ripudiati dall'Iran nel 1979.[5]
Trattato di amicizia russo-persiano | |
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Tipo | trattato bilaterale |
Firma | 26 febbraio 1921 |
Luogo | Mosca, RSFS Russa |
Parti | ![]() ![]() |
Firmatari | Georgij Vasil'evič Čičerin Lev Karakhan e Ahmad Qajar |
Lingue | russo persiano |
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