Loading AI tools
società calcistica giapponese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Tokyo Verdy (東京ヴェルディ?, Tōkyō Verudi) è una società calcistica giapponese con sede a Chōfu, quartiere di Tokyo. Dalla stagione 2024 milita nella J1 League.
Tokyo Verdy 東京ヴェルディ Calcio | |
---|---|
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Verde |
Simboli | Verdy-kun (condor delle Ande) |
Inno | Winning Winds Miz (Mizuki Watanabe) |
Dati societari | |
Città | Chōfu, Tokyo |
Nazione | Giappone |
Confederazione | AFC |
Federazione | JFA |
Campionato | J1 League |
Fondazione | 1969 |
Rifondazione | 1992 |
Presidente | Jōji Morimoto |
Allenatore | Hiroshi Jōfuku |
Stadio | Tokyo Stadium (49.970 posti) |
Sito web | www.verdy.co.jp/ |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 7 |
Trofei nazionali | 5 Coppe dell'Imperatore 7 JSL Cup / Nabisco Cup 2 Xerox Super Cup |
Trofei internazionali | 1 Campionato d'Asia per club |
Stagione in corso | |
Si invita a seguire il modello di voce |
Fondata nel 1969 come squadra satellite della holding editoriale Yomiuri, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta vinse sette campionati, detenendo al pari del Kashima Antlers il record di titoli nazionali vinti[1][2][3]. In quello stesso periodo la squadra riuscì inoltre a conseguire il suo unico titolo internazionale, vincendo l'edizione 1987-88 del Campionato d'Asia per club. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta, la squadra ha conosciuto un periodo di declino delle prestazioni culminato con due retrocessioni in seconda divisione nel 2005 e nel 2008.
Il club fu fondato nell'ottobre 1969[4][5] con il nome di NTV Soccer Club (日本テレビサッカー部?)[6] per poi passare, nella stagione successiva, alla denominazione di Yomiuri Football Club (読売サッカークラブ?)[5]. Fautrice di quest'iniziativa fu la holding editoriale Yomiuri Shinbun, su suggerimento dell'allora presidente della Japan Football Association Ken Nozu, intenzionato a promuovere lo sviluppo del calcio in Giappone dopo i buoni risultati conseguiti dalla Nazionale alle Olimpiadi di Città del Messico[7][8][9][10]. Adottando delle strategie societarie all'epoca sconosciute (come l'assegnazione di uno stipendio per i calciatori, la creazione di settori giovanili[8][11] e società satelliti[4], nonché il reclutamento di calciatori stranieri, soprattutto brasiliani)[10], nel giro di pochi anni lo Yomiuri completò la scalata del sistema calcistico giapponese esordendo in massima serie nel 1978[4].
Dopo cinque anni di prestazioni alterne, nel 1983 lo Yomiuri vinse il suo primo titolo nazionale a cui seguì nella stagione successiva l'accoppiata campionato-coppa nazionale[4]. Nelle successive stagioni la squadra ebbe modo di vincere altri tre titoli (di cui due consecutivi nel 1990-91 e nel 1991-92[4]) e di affermarsi a livello continentale vincendo, sia pure a tavolino, l'edizione 1987-88 del Campionato d'Asia per club[12].
Già nel corso della stagione 1991-92, in previsione dell'avvento del calcio professionistico in Giappone, lo Yomiuri aveva abbandonato lo status di società calcistica amatoriale assumendo la denominazione commerciale di Verdy Kawasaki (ヴェルディ川崎?), divenuta effettiva al termine del campionato[13]. Nelle prime edizioni della J. League il club confermò le proprie prestazioni vincendo le prime due edizioni e affermandosi nelle prime tre stagioni della Coppa di Lega, ma negli anni successivi subì un brusco declino delle prestazioni dovuto ad alcuni errori della dirigenza, propensa a creare un team che potesse ottenere seguito in tutta la nazione[13] e a confermare una rosa composta da giocatori molto avanti con l'età[13].
Con il passaggio del controllo finanziario a Nippon Television avvenuto nel 1999[4], la società fu ristrutturata migliorando dal punto di vista dei risultati[13], ma non degli spettatori: nel 2001 si arrivò quindi alla decisione di trasferire la sede a Tokyo, mutando il nome della società in Tokyo Verdy 1969 (東京ヴェルディ1969?)[13]. Tale strategia non ottenne che in parte i risultati auspicati (a causa della presenza del FC Tokyo, che già contava un buon seguito di pubblico), ma la squadra continuò a migliorare le proprie prestazioni vincendo l'edizione 2004 della Coppa dell'Imperatore[13]. A questo conseguimento seguì tuttavia la retrocessione in J. League Division 2: di lì in poi la squadra militerà ininterrottamente in seconda categoria[10][13], con una parentesi nella stagione 2008 al termine della quale la squadra, reduce dalla seconda retrocessione dalla prima divisione[14], entrò in un'ennesima crisi societaria che culminerà con l'acquisizione, avvenuta nel settembre 2009[13][15], del pacchetto azionario da parte di un gruppo imprenditoriale formato da personalità in passato legate al club[16]. Nel 2018 il club conclude il campionato al sesto posto: vincendo i playoff contro l'Omiya Ardija e lo Yokohama FC il Verdy giunge allo spareggio contro la terzultima classifica della J. League, il Júbilo Iwata. La partita viene persa 2-0 condannando il club della capitale all'allungamento dell'esilio dalla massima serie. È nel 2023 che conquista la promozione in prima divisione, nella partita per la terza posizione contro lo Shimizu S-Pulse pareggia venendo promossa dal momento che nella classifica è più in alto rispetto alla squadra avversaria.
Cronistoria del Tokyo Verdy | ||||
---|---|---|---|---|
|
|
|
Sin dalle sue origini la società ha mantenuto il verde come colore dominante delle proprie divise: fino al 1992 queste subirono delle modifiche marginali come l'aggiunta, nei primi anni Ottanta, di bordature rosse bianche e blu[17]. Dopo l'approdo della squadra nel professionismo, le divise divennero oggetto di costanti cambiamenti di motivo ed altre tonalità aggiunte alla principale, tra cui il nero nel 1995 e il giallo nel 2006[18]. Le divise utilizzate per le gare esterne non subirono invece modifiche di rilievo fino ai primi anni Duemiladieci (salvo una parentesi nei primi anni Ottanta, in cui furono adottate delle divise di colore celeste e nero[19][20] o rosso e blu[20]) quando, alle tradizionali divise bianche con calzoncini verdi, si sostituirono divise di colore nero o giallo[18].
Nel corso degli anni lo stemma della squadra è rimasto sostanzialmente inalterato, riproducendo un condor dorato con le ali spiegate verso un pallone di colore verde[18][19][21]. L'unica modifica di rilievo, escludendo i cambi di denominazione della società, avvenne nel 2001, quando la forma circolare dello stemma fu sostituita da un poligono con il vertice circolare[18].
La mascotte del club è un condor umanoide di nome Verdao (ヴェルダオ?, Verudao), indossante la maglia della squadra[22].
Dal 2011[23] l'inno della squadra è Winning Winds, brano composto da Tetsuya Komuro e interpretato dalla cantante Miz[24].
Il primo campo su cui la squadra disputò le partite casalinghe fu un'area adeguatamente attrezzata all'interno dello Yomiuri Land, parco di divertimenti di proprietà dello Yomiuri Shimbun[4][10]. Dopo l'approdo in massima divisione, il club si trasferì al National Stadium di Tokyo dove, negli ultimi anni del periodo dilettantistico, aveva disputato la quasi totalità delle proprie gare interne[25]. Con l'acquisizione dello status di squadra professionistica e il cambio di sede a Kawasaki, si spostò al Todoroki Athletics Stadium fino al 2000, anno in cui, in occasione del ritorno della sede nella capitale, si trasferì nel Tokyo Stadium, terreno condiviso con i rivali cittadini del FC Tokyo.
In occasione del cambio di proprietà avvenuto nel 2009 è stata ventilata l'ipotesi della costruzione di uno stadio di proprietà, da progettarsi entro il 2015 nel quartiere speciale di Nerima[26][27].
Il Tokyo Verdy svolge le proprie sedute di allenamento nella Clubhouse Verdy (クラブ情報?)[28], situata nei pressi dello Yomiuri Land[29].
A partire dal settembre 2009 la squadra è amministrata dalla Tokyo Verdy Holdings (東京ヴェルディホールディングス株式会社?)[30], in seguito rinominata come Tokyo Verdy 1969 Football Club Co. Ltd. (東京ヴェルディ1969フットボールクラブ?)[31]: questa società, fondata da alcune personalità legate in passato alla squadra come Ruy Ramos, Tetsuji Hashiratani e Takuya Takagi[13], è stata in seguito ceduta alla Buddy Planning Institute (バディ企画研究所?), che ne controlla il 98% del pacchetto azionario[32]. Il restante 2% è invece detenuto da tredici società fra cui la Xebio, che si occupa della fornitura tecnica delle divise[13].
Precedentemente al 2009 la società era controllata dalla Nippon Television tramite una società denominata Nippon Television Football Club (株式会社日本テレビフットボールクラブ?)[30], che nel 1998 era subentrata alla Yomiuri Nippon Football Club (株式会社読売日本サッカークラブ?), fondata dal gruppo editoriale Yomiuri il 1º ottobre 1991[30] in previsione dell'avvento del professionismo nel calcio giapponese.
Parte anteriore
Manica
Parte posteriore
Calzoncini
Sin dalla fondazione come club dilettantistico[33], il Tokyo Verdy ha adottato una politica societaria volta a scoprire e a valorizzare i giovani[8][11], prelevandoli inizialmente da squadre liceali e universitarie[9] o da club minori esteri (soprattutto olandesi e brasiliani[10]). A partire dalla fine degli anni Settanta, la società si dotò di un vero e proprio settore giovanile[4] che includeva anche una società satellite, denominata Yomiuri Junior Football Club ed inizialmente iscritta alle leghe prefetturali, volta a completare la formazione dei giocatori destinati alla prima squadra: fino all'avvento del professionismo nel calcio giapponese (1992), il settore giovanile dello Yomiuri vinse otto campionati nazionali[4] e la squadra satellite partecipò anche alle ultime due edizioni della Japan Soccer League Division 2[4][34][35].
In concomitanza con la trasformazione dello Yomiuri in squadra professionistica, la società satellite fu fusa con la principale[34], mentre il settore giovanile fu ramificato in tre sezioni a seconda della fascia di età dei giocatori[33]. Da lì in poi, il settore giovanile della squadra vincerà altri cinque trofei, l'ultimo dei quali nel 2007 con la vittoria del campionato nazionale[4].
Allenatori | ||||
---|---|---|---|---|
|
I titoli conseguiti dalla squadra vengono riportati con la denominazione che la società utilizzava in quel periodo[2][3].
Rosa e numerazione aggiornate al 12 agosto 2024.[36]
|
|
Staff tecnico aggiornato al 19 gennaio 2024.[37]
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.