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personaggio immaginario inventato da Edgar Rice Burroughs Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Tarzan è un personaggio immaginario inventato da Edgar Rice Burroughs. Rappresenta l'archetipo del bambino selvaggio allevato nella giungla dalle scimmie, che ritorna in seguito alla civilizzazione solo per rifiutarla in buona parte e tornare nella natura selvaggia nelle vesti di eroe ed avventuriero. È apparso per la prima volta nel romanzo Tarzan delle Scimmie (Tarzan of the Apes, pubblicato originariamente nell'ottobre del 1912 sulla rivista The All-Story e in volume nel 1914) e in seguito in 23 storie e in innumerevoli opere su altri media, autorizzate o meno.
Tarzan | |
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Illustrazione di copertina per l'edizione del 1914 di Tarzan delle Scimmie | |
Universo | Tarzan |
Lingua orig. | Inglese |
Autore | Edgar Rice Burroughs |
Editore | The All-Story |
1ª app. | 1912 |
1ª app. in | Tarzan delle scimmie (Libro) |
Ultima app. in | The Legend of Tarzan (Film) |
Caratteristiche immaginarie | |
Alter ego |
|
Specie | umana |
Sesso | Maschio |
Etnia | Caucasica |
Luogo di nascita | Congo |
Data di nascita | 22 novembre 1888 |
La fortuna di Tarzan non risiede solo nelle storie, avventure mozzafiato in terre esotiche e aliene, ma anche nello stile adottato da Burroughs, che fa della semplicità della scrittura il cardine dei suoi romanzi, ottenendo facilmente un forte legame con il lettore ed una più facile identificazione con personaggi che normalmente non fanno parte del vivere quotidiano.
I racconti di Tarzan sono stati trasposti nel cinema, televisione, fumetto, anche con nuove storie originali. Il personaggio vanterà inoltre numerosi imitatori (i cosiddetti "tarzanidi").
«Era in grado di fare balzi di sei metri nell'aria fino all'altezza vertiginosa delle cime degli alberi e afferrare con la massima precisione e senza alcun urto visibile, i rami che fluttuavano selvaggiamente incontro a un tornado in arrivo»
I romanzi di Tarzan possono essere conteggiati in un ciclo di ventiquattro volumi scritti da Edgar Rice Burroughs, seguiti da altri romanzi solo parzialmente scritti dallo stesso o ufficialmente autorizzati dai suoi eredi. Esistono poi altri due lavori scritti da Burroughs per un pubblico più giovane che non sono sempre riconosciuti quali appartenenti al ciclo principale.
Otto dei ventiquattro volumi che compongono il ciclo di Tarzan non sono stati tradotti in lingua italiana.
A questi si deve aggiungere la raccolta dei due romanzi destinati a un pubblico più giovane:
Le opere autorizzate attorno al mondo di Tarzan non firmate da Burroughs sono cinque:
Secondo la rivista Ciak erano 45 (al marzo 1992) i film autorizzati realizzati sul personaggio[1] (con l'esclusione di quelli in chiave comico-parodistica, come nel caso di Totò Tarzan). Dodici di questi film hanno come protagonista Johnny Weissmuller e prima di lui il personaggio era stato protagonista di otto film muti tra il 1918 e il 1929. Inoltre il personaggio è protagonista di alcune serie di telefilm con oltre 60 episodi in varie stagioni dagli anni sessanta al 2003. Fra le Jane Porter del grande schermo figurano anche Karla Schramm (epoca del cinema muto), Brenda Joyce e Maureen O'Sullivan.
In televisione, per la verità, la stella di Tarzan ha brillato (e brilla tuttora) di luce riflessa, con i ripetuti e frequenti passaggi dei film realizzati intorno alla sua figura. Inoltre sono state prodotte alcune serie e miniserie televisive dedicate a Tarzan.
Prettamente televisivo è invece un personaggio, quasi un epigono (anche nel nome evocativo) del popolare "re della giungla", che appassionò il pubblico televisivo giovanile degli anni cinquanta: quel Jim della giungla interpretato dall'attore-atleta olimpico Johnny Weissmuller che molto ricordava – specie nella plasticità nei tuffi dalle più alte rocce – i tanti Tarzan succedutisi sul grande schermo.
Nei racconti originari di Edgar Rice Burroughs, Tarzan è un bambino che cresce nella giungla e da adulto ha un figlio, "Korak", che ne ripete la vicenda.[2] Fin nei primi adattamenti cinematografici appare il personaggio di "Tarzan bambino", che poi a somiglianza del modello letterario si riproduce come per clonazione nelle svariate figure di "figlio di Tarzan". Il prototipo è quello offerto dall'attore bambino Gordon Griffith, che interpreta entrambi i ruoli: "Tarzan bambino" nella prima versione cinematografica (Tarzan of the Apes, 1918) e quindi il "figlio di Tarzan" ("Korak") nei primi quattro episodi del serial cinematografico The Son of Tarzan (1920).
Per evitare problemi di morale e di censura, nei film si preferirà generalmente presentare la relazione tra Tarzan e il "figlio" in termini di adozione. I più celebri "figli adottivi di Tarzan" sono Johnny Sheffield ("Boy"), in ben 8 film con Johnny Weissmuller negli anni quaranta, e Manuel Padilla Jr. ("Jai") in due film con Mike Henry (1966-67) e quindi in 55 episodi della prima serie televisiva degli anni sessanta con Ron Ely (1966-68). In Il tesoro segreto di Tarzan (1941) Tarzan e Jane adottano assieme a "Boy" anche un bambino orfano africano di nome "Tumbo", interpretato da Cordell Hickman, ma per le sue implicazioni razziali il personaggio scompare negli episodi successivi della serie. Altri figli adottivi di Tarzan includono: Bobby Nelson ("Bobby"), il fratellino di Jane "adottato" da Tarzan, nel serial Tarzan the Mighty (1928); Tommy Carlton ("Joey") in Tarzan's Savage Fury (1952); Rickie Sorensen ("Tartu") in Tarzan e lo stregone (1958) e Tarzan and the Trappers (1958); e Steve Bond in Tarzan and the Jungle Boy (1968).[3]
Anche il personaggio di "Tarzan bambino" ha le sue riprese. Il film Greystoke - La leggenda di Tarzan, il signore delle scimmie (1984) utilizza ben quattro attori bambini per illustrare la crescita di Tarzan, da infante (Tali McGregor), ai suoi primi passi (Peter Kyriakou), alle prime esperienze a cinque (Danny Potts) e dodici anni (Eric Langlois). In The Legend of Tarzan (2016), la presenza di "Tarzan bambino" è invece limitata ad una sua breve apparizione a cinque anni, interpretato da Christian Stevens.
Le strisce a fumetti giornaliere (daily strip), che esordirono nel 1929; nel 1931 si affiancarono le tavole domenicali (Sunday Pages). Questi primi fumetti si avvalsero della collaborazione di cartoonist come Hal Foster, Rex Maxon, Ruben Moreiro, William Juhre, Burne Hogarth, Dan Barry, Bob Lubbers, John Celardo e Russ Manning, l'autore che più di tutti legò il suo nome al personaggio.
Attualmente le strisce continuano, pubblicate dall'United Feature Syndicate ad opera di Alex Simmons per i testi ed Eric Battle ai disegni. Le strisce possono anche essere trovate on-line su Tarzan daily strip. [4]
Anche nel formato più ampio del Comic Book vennero prodotte storie realizzate, tra gli altri, da Joe Kubert, Franc Reyes, José Garcia-Lopez e John Buscema.
Fu la Dell Publishing, nel 1939, a realizzare questi albi. Il compito passò, quindi, nel 1962 alla K.K.Publishing, che pubblicò materiale inedito fino al 1972. Contemporaneamente (dal 1964 al 1965) anche la Charlton Comics presentò materiale su Tarzan. Poi toccò prima alla DC Comics, dal 1972 al 1977, quindi la Marvel Comics fino al 1979. Successivamente si assicurò i diritti, fino al 1992, la Malibu Comics che pubblicò una mini serie con una versione violenta e inedita del personaggio di Burroughs. A partire dagli anni novanta il personaggio viene edito dalla Dark Horse Comics in maniera pressoché esclusiva fino al 2011 quando la casa editrice statunitense Dynamite Entertainment annuncia il lancio di una nuova serie regolare. Il titolo è Lord of the Jungle e si propone di raccontare la vera storia del Tarzan di Edgar Rice Burroughs senza censure[5]. Il fumetto è infatti indirizzato ad un pubblico adulto e presenta in copertina l'avvertenza Mature (cioè per un pubblico maturo)[5]. La vicenda racconta l'abbandono dei coniugi Greystoke nel Congo belga di fine Ottocento e le loro successive tribolazioni compresa la nascita del figlio destinato a diventare il Re della giungla. Gli autori sono Arvid Nelson (testi) e Roberto Castro (disegni)[6].
Tarzan è stato anche protagonista di incontri e scontri con altri personaggi. Con Superman in un elseworld intitolato Sons Of The Jungle scritto da Chuck Dixon e disegnato da Carlos Meglia e con Batman in Claws of the Catwoman scritto da Ron Marz e disegnato da Igor Kordey. In At the Earth's Core, Tarzan viene catturato dall'alieno Predator in una storia edita da Dark Horse e scritta da Walter Simonson e disegnata da Lee Weeks. In una mini serie in quattro parti il figlio della giungla incontra anche Carson di Venere, altro personaggio creato da Burroughs.
I fumetti di Tarzan sono giunti anche in Italia fin dal 1933 dalla Mondadori, che li inserì in appendice alla rivista I romanzi di cappa e spada. Anche altri editori, oltre alla Mondadori, presentarono, nel corso degli anni successivi, le storie dell'eroe: la S.A.E.V. su L'Audace, Pinocchio e Jumbo; l'A.P.I. su Paperino, la Universo su Intrepido e gli Albi dell'Intrepido; la Società Editrice Lombarda su Il giorno dei ragazzi. Una curiosità è senza dubbio rappresentata dal nome che il personaggio ha avuto in Italia durante il periodo del regime fascista. Il nome Tarzan non poteva essere utilizzato in quanto il regime proibiva l'utilizzo di parole straniere; per questo le sue storie venivano divulgato sotto il nome di Sigfrido.
Infine, fra il 1968 e il 1980, l'Editrice Cenisio ha pubblicato in maniera organica tutta la produzione di Foster, Hogarth e Manning, oltre ad un'ampia selezione dell'opera di Celardo, Lubers e Maxon. A questi vanno aggiunte le edizioni italiane dei comic book e un certo numero di storie prodotte appositamente per il mercato europeo. Dal 2003 al 2005 le Edizioni IF hanno riproposto, in un omonimo mensile durato dieci numeri, storie sparse, disegnate, fra gli altri, da Russ Manning, Joe Kubert e John Buscema.
Nel 2008 Planeta DeAgostini ha ristampato le storie disegnate da Hal Foster e Burne Hogarth in diciotto volumi cartonati.
La popolarità di Tarzan ha dato origine al fenomeno dei "tarzanidi". Un tarzanide è un personaggio dei fumetti (maschile o femminile) ispirato all'uomo scimmia,[7] a cui assomiglia per intraprendenza fisica, vita avventurosa nella giungla, dono di capire e farsi capire dagli animali, contatto con civiltà perdute, coraggio combinato con la capacità di gestire la natura.
I tarzanidi seguono le stesse linee d'azione di Tarzan, ma tra essi vi sono diversi eroi, uomini o donne, adattati ad avventure ambientate in un insieme di elementi che compongono lo stereotipo della giungla nell'immaginario popolare, comprendendo, oltre alle giungle africane, la foresta amazzonica e anche regioni polari sconosciute.[8]
Videogiochi tratti con licenza ufficiale dalla saga di Tarzan, in ordine cronologico:
In seguito sono usciti alcuni titoli tratti in particolare dal film Disney Tarzan:
Tra i titoli non ufficialmente ispirati a Tarzan si ricorda l'arcade Jungle Hunt (1982), che fuori dal Giappone dovette essere modificato dalla Taito per problemi di copyright.
Il personaggio di Tarzan è stato raffigurato in action figure giocattolo. Tra le più celebri versioni vanno ricordate quella Mattel, nella serie Big Jim degli anni settanta e, sempre nello stesso decennio, la versione prodotta dalla Mego Corporation.
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