TT353
tomba nella necropoli di Tebe (Luxor, Egitto) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
tomba nella necropoli di Tebe (Luxor, Egitto) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
TT353 (Theban Tomb 353) è la sigla che identifica una delle Tombe dei Nobili[N 2][2] ubicate nell'area della cosiddetta Necropoli Tebana, sulla sponda occidentale[N 3] del Nilo dinanzi alla città di Luxor[N 4][3], in Egitto. Destinata a sepolture di nobili e funzionari connessi alle case regnanti, specie del Nuovo Regno, l'area venne sfruttata, come necropoli, fin dall'Antico Regno e, successivamente, sino al periodo Saitico (con la XXVI dinastia) e Tolemaico.
TT353 Tomba di Senenmut (vedi anche TT71) | |
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Planimetria schematica della tomba TT353[N 1] | |
Civiltà | Antico Egitto |
Utilizzo | tomba |
Epoca | XVIII dinastia |
Localizzazione | |
Stato | Egitto |
Località | Luxor |
Amministrazione | |
Patrimonio | Necropoli di Tebe |
Ente | Ministero delle Antichità |
Visitabile | no |
Mappa di localizzazione | |
Senenmut in geroglifici |
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TT353 era la tomba di:
Titolare | Titolo | Necropoli[N 5] | Dinastia/Periodo | Note[N 6] |
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Senenmut[4] | Amministratore di Amon | Deir el-Bahari | XVIII dinastia (Hatshepsut) | |
Ramosi fu il padre di Senmut, Hatnefer (detta anche Titutyu) la madre[1]. Neferether, e Iahotep furono le sue sorelle, e Senimen (TT252), Minhotep, prete "wab"[N 7] di Amon, Amenemhat, portatore della barca sacra di Amon e Pairi, guardiano del bestiame nel dominio del dio i suoi fratelli. Al titolo di Amministratore dei domini di Amon, Senmut sommava, tra gli altri[N 8], anche quello di Architetto reale; sua sarebbe, infatti la progettazione e la costruzione del "Sublime dei sublimi", il Tempio funerario di Hatshepsut a Deir el-Bahari.
TT353, a brevissima distanza dal tempio funebre di Hatshepsut, deve intendersi, verosimilmente, come camera funeraria di Senenmut al cui nome è attestata anche la TT71, nell'area di Sheikh Abd el-Qurna che deve intendersi, invece, più come cappella funeraria che come tomba vera e propria. Quest'ultima, infatti, venne costruita, ma verosimilmente mai usata per il seppellimento[N 9][N 10]. TT353 è costituita da una scala che adduce a un livello inferiore, costituito da un'unica sala di forma rettangolare. Sulle pareti della scala di accesso (1 in planimetria) un abbozzo del viso del defunto; nella sala inferiore, il cui soffitto riproduce uno zodiaco con i dodici mesi dell'anno rappresentati da altrettanti cerchi, brani dal Libro dei Morti (da 2 a 7 in planimetria) sovrastano piccole scene con il defunto in presenza del nome di Horus e del cartiglio di Hatshepsut (2-3); il defunto viene purificato (3) da un prete in presenza di un uomo che offre vestiario e la rappresentazione dei Campi di Iaru(4). In una nicchia poco profonda, sulla parete di fondo della sala (8), in alto il defunto inginocchiato; al di sotto una Falsa porta con il defunto seduto accanto ai suoi genitori e una doppia scena con il defunto che riceve offerte. Scene solo abbozzate di un uomo in piedi, il dio Anubi, una divinità mummificata (non specificata), un toro e sette vacche. Nella TT353 vennero rinvenuti cinque contenitori in alabastro intestati ad Hatshepsut "amata da Monthu" e il deposito di fondazione del defunto con un piatto in alabastro pure dedicato al defunto[5].
Il soffitto della sala, rettangolare, è suddiviso in due parti suddivise dal colmo del tetto. Tutto il soffitto è circondato da una cornice di stelle. Mentre una delle parti rappresenta l'universo con le costellazioni note e con riferimenti di tipo astronomico, l'altra è costituita da una serie di dodici cerchi rappresentanti i dodici mesi dell'anno identificati con le relative tre stagioni di appartenenza (Akhet, Peret e Shemu)[N 11], ciascuno dei quali suddiviso in ventiquattro settori. I cerchi/mesi sono a loro volta separati tra loro, da un triangolo isoscele molto acuto, a costituire due gruppi, uno di quattro cerchi, l'altro di otto. Il triangolo collega il punto di osservazione terrestre a un punto della volta celeste che si trova sulla sua verticale; qui una divinità indica una stella componente la costellazione egizia della "coscia di toro", corrispondente all'Orsa maggiore, ad indicare il passaggio dalla seconda alla terza stagione dell'anno (da Akhet, dell"inondazione", a Peret, "comparsa delle terre" al ritirarsi delle acque). Altra area del soffitto rappresenta invece il riapparire della stella Rigel, o Beta Orionis, della costellazione di Orione associata al dio Osiride. Altri riferimenti legati alla figura del dio e indicazioni di costellazioni recate da altre divinità, pure rappresentate, indicano l'inizio della terza stagione, Shemu, "della semina". Moderni calcoli di traiettorie delle stelle nel corso dei secoli hanno permesso di affermare che il passaggio rappresentato indicherebbe la notte tra il 14 e il 15 novembre 1463 a.C.[6][7].
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